La vita è bella perché è
sorprendente, ogni giorno è una sorpresa, puoi fare tutti i progetti che vuoi,
ma domani è diverso da oggi, ieri non c’è più, oggi è il momento in cui si
vive, ora sai quello che vuoi fare, cosa ti spinge a coltivare una passione, a
rincorrere un sogno. Marinella ci racconta la sua esperienza nel corso degli
anni alla ricerca di quello che è meglio per lei giorno per giorno, ora per ora,
chilometro per chilometro, momento per momento.
Ti sei sentito campione
nello sport almeno un giorno della tua vita? “Si quando ho completato una gara
impossibile.”
Qual è stato il tuo
percorso per diventare un Atleta? “Danza classica dai 5 ai 12 anni. Pallavolo
dai 12 ai 19. Poi 18 anni con ernia espulsa senza fare nulla. Poi ernia risolta
e ho cominciato a correre. Prima maratona dopo 7 mesi, 3.45. Poi seconda. Poi
terza. Poi 5 skyrace. Poi una sei ore. Poi ultratrail. 3 anni e mezzo che
corro. L'anno scorso la prima 110km in montagna. Quest'anno 480 km di gare.”
I percorsi non finiscono
mai, volta per volta si decide se si è sulla strada giusta o si può cambiare
verso altri interessi, qualcos’altro che ci può interessare, entusiasmare, è
importante essere aperti al cambiamento, flessibili, resilienti.
Hai dovuto scegliere nella tua vita di lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “No, però visto che lavoro dieci ore al gg e ho una figlia di dieci anni mi alleno poco rispetto a quello che vorrei.”
Quali sono i fattori che hanno contribuito al
tuo benessere o alla tua performance? “I fattori sono: capacità di stare in
focus, atteggiamento mentale, corretta gestione delle risorse.”
Marinella sta avanti, sa
che è importante un lavoro mentale, di focalizzazione su quello chi ci
interessa, su quello che si sta per compiere qualsiasi cosa è importante focalizzarsi
e fare le cose con attenzione dedicandosi.”
Quale alimentazione
segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori? Per quale
motivo? “Uso maltodestrine ogni 50 Min. Sali e acqua ogni 10 Min.
Mi alimento sempre in zona. Bevo ca 4 lt di acqua al giorno. Aminoacidi dopo
gara.”
Poco e spesso è
salutare quando si tratta soprattutto di gare di endurance, dove a volte tra
un ristoro e l’altro possono passare anche un’ora e l’organismo potrebbe essere
quasi privo di riserve.
Chi ha contribuito al
tuo benessere nello sport o alla tua performance? “Io e gli esempi di chi fa.”
Qual’è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La transvulcania perché è stato il mio primo ultratrail ed è stato durissimo, poco allenamento e tanta testa. Poi altri perché ogni volta è un viaggio diverso. Quest'anno il secondo posto al Magraid, assolutamente inaspettato.”
Qual’è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La transvulcania perché è stato il mio primo ultratrail ed è stato durissimo, poco allenamento e tanta testa. Poi altri perché ogni volta è un viaggio diverso. Quest'anno il secondo posto al Magraid, assolutamente inaspettato.”
Cosa pensano i tuoi
famigliari ed amici della tua attività? “Che sono matta e che non sanno come
trovo le risorse. Gli amici come me invece comprendono perfettamente.”
Ti va di descrivere un
episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Nella mia prima
gara ultra, transvulcania 2014, mi sono preparata in 4 mesi, di cui l'ultimo
ferma per infiammazione. Sono andata in Spagna lo stesso. È stata durissima, ho
anche accompagnato un ragazzo tirandolo per mano in una discesa impossibile
perché gli girava la testa. Avevo nove unghie alzate dal cinquantesimo km. La
gara chiudeva a 18 ore. In mezzo alla folla urlante ho chiuso sotto il
traguardo a 17.59.0... un emozione indescrivibile. Mai avuto un dubbio. Sono
arrivata con una ripetuta a 4.30 di 3 km. Follia.”
A volte si fanno cose
impossibili, al di fuori della razionalità, trasportati dall’euforia,
dall’entusiasmo, dalla forte pazza passione.
Cosa hai scoperto
del tuo carattere praticando sport? “Che anche quando pensi di non averne
più, ne hai infinite. Che è una metafora incredibile della vita.”
Vero entrambe le cose,
molte volte ci sottovalutiamo, siamo ancorati all’ordinario, a quello che tutti
si aspettano, alla normalità, ma l’essere ultra ti permette di tirare tanti
assi dalla manica, e tutto ciò si trasferisce al quotidiano, quando hai un
problema immagina di mettere un pettorale ed un completino e vedrai che
affronterai il problema alla grande senza timore.
Quali sono le capacità,
risorse, caratteristiche, qualità che hai dimostrato di possedere? “Tenacia, focus,
determinazione.”
Se vuoi puoi, devi
impegnarti, andare avanti comunque, essere ostinati ma flessibili nelle
modalità e vedrai che riuscirai ed otterrai quello che vuoi.
Che significa per te
partecipare ad una gara sportiva? “Fare un viaggio dentro me stessa.”
Quando corri le ultra,
osservi tutto, il terreno, le condizioni atmosferiche, gli amici e gli
avversari ma anche tanto dentro te stesso, ti lasci guidare, consigliare,
elabori, un viaggio lungo e profondo in avanti ed anche dentro di te.
Hai sperimentato
l’esperienza del limite nelle tue gare? “Non ancora.”
Quali sensazioni
sperimenti facendo sport: allenamento, raduni, pre gara, gara, post gara? “Che
il pensiero porta al risultato. Che il mio corpo risponde perfettamente alla
mente. Pensiero positivo acceleri, pensiero negativo ti fermi. Che faccio
questo sport in sentiero proprio per evitare di pensare. Quando tutto è in
focus, soprattutto la vista e il senso cinestesico si concentrano, la mente
tace.”
E’ tutta una questione
di controllo, di equilibrio, di alchimia, di attenzione e di distrazione, di
corpo e mente, di anima e cuore.
Quali sono i tuoi
pensieri in allenamento, in gara? “Molto spesso sto in trance per ore.” E’
vero, a volte è importante distrarsi per recuperare per non pensare alla
lunghezza del percorso ed alle tante ore di gara da fare, importante è essere
in trance ma anche vigili, pronti a ritornare al momento presente, è un
apprendimento graduale fidandoti di te stessa, formandoti come persona,
crescendo di autoefficacia, e sempre con il sorriso, con tanta autoironia.
Quale è stata la tua
gara più estrema o più difficile e quale ritieni non poter riuscire a portarla
a termine? “Non l'ho ancora individuata.”
Quali sono le
difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nella tua disciplina
sportiva? “Cadute anche da altezze importanti. La gestione del dolore per
ore. Il meteo.”
Quali sono le condizioni
fisiche o ambientali che ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? “Non
essermi alimentata correttamente nei gg precedenti. Pochi esercizi a corpo
libero per core e addominali. Aver saltato sessioni di ripetute.”
Cosa ti ha fatto mollare
o cosa ti fa continuare a fare sport? “La necessità di stare con me stessa e
avere il controllo del mio corpo.”
L’ultracorsa rende le
persone privilegiate, permette di stare con se stessi, di coccolarsi lungo le
tante ore di impegno sportivo, di provarsi, misurarsi con lo sforzo prolungato,
la fatica viene addomestica.
Come hai superato
eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Guardando avanti e cercando alternative
di allenamento.”
L’alternativa deve
essere sempre a portata di mano, bisogna sempre avere un piano B, niente
diventa indispensabile, puoi sempre far a meno di qualcosa ed investire in
qualcos’altro.
Ti hanno consigliato di
ridurre la tua attività sportiva, hai mai pensato di smettere di essere atleta?
“Sempre me lo consigliano.”
Quale può essere un tuo
messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Che è il modo
migliore per costruirsi una felicità interiore e conoscersi.”
C’è stato il rischio di
incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “No, ma senza arrivare al
doping sono contraria anche ai banali antidolorifici o antinfiammatori che sono
uso comune.”
Qual è un messaggio che
vorresti dare per sconsigliare l’uso del doping? “Faccio fatica a dare un
messaggio. Chi usa il doping è proprio su una frequenza sbagliata. Non penso
sia possibile che un messaggio faccia cambiare idea a chi è disposto a farsi
del male per gratificarsi. Penso che l'unica strada sia un percorso di
consapevolezza.”
Ritieni utile la figura
dello psicologo nello sport, se si per quali aspetti ed in quali fasi? “Potrebbe
essere utile per fissare obiettivi e lavorare sul loro raggiungimento,
superando convinzioni limitanti.”
Se potessi tornare
indietro cosa faresti? O non faresti? “Nulla. Rifarei tutto.”
Quali sono i sogni che
hai realizzato e quali quelli da realizzare? Prossimi obiettivi? “Moltissimi i
sogni realizzati. Ora voglio costruirmi un sistema di allenamento più completo.
Fare la prima 200km in bici. E prepararmi per la prima 100 miglia a piedi in
montagna. Correre visitando tutti i luoghi che voglio. Farlo fino a quando mi
sarà concesso. Continuare a studiare come funziono.”
Tante cose in comune con
Marinella, la corsa, l’ultracorsa, i trail, gli ultratrail, la bici,
l’approccio mentale ed anche, manco a farlo apposta, le interviste agli
ultramaratoneti, ecco cosa dichiara a fine questionario: “A proposito. ...ho
cominciato a correre le lunghe distanze dopo aver fatto un po’ di interviste a
ultramaratoneti per capire cosa pensavano, per un corso che stavo facendo. Ho
voluto testare il sistema pensiero su di me, chissà!”
Utilissime queste
informazioni e questa conoscenza, grazie Marinella.
380-4337230
- 21163@tiscali.it
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