venerdì 12 agosto 2016

Vitta Simone: ho tagliato traguardi che non avrei pensato di poter raggiungere

Matteo SIMONE

Sto chiedendo a diversi atleti come vivono lo sport, la passione, la motivazione, come superano infortuni, come decidono i loro obiettivi, i sogni realizzati e da realizzare, chi gli aiuta nello sport, come si alimentano per approfondire lo strano mondo dello sport fatto di gioie, sconfitte, vittorie, amicizie e tanto altro. Di seguito 

Simone Vitta ci racconta la sua esperienza da atleta.

Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Campione no, mi sono sentito soddisfatto quando ho tagliato traguardi che non avrei pensato di poter raggiungere.. Ma la parola Campione la associo ad un livello sportivo che decisamente non mi appartiene!
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Mi sono approcciato all’attività sportiva molto gradualmente, iniziando con lo Spinning (ciclismo indoor a tempo di musica) e proseguendo con l’aggiunta di una corsetta due volte a settimana. Prendendo confidenza con l’istruttore di spinning, che ho scoperto essere un triatleta professionista, abbiamo deciso di integrare con il nuoto il mio allenamento e poi di farmi partecipare a qualche gara di triathlon.”
Hai dovuto abbandonare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa?
Prima di partire per arruolarmi in Aeronautica praticavo il Karate a livello agonistico, ma non avendo ottenuto alcun titolo di rilievo nazionale non potevo essere inserito nella squadra azzurra di Vigna di Valle, e così dopo tre anni di intensa attività agonistica, cessai di allenarmi.
Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere e/o performance?Il gruppo di ragazzi con cui mi alleno è l’unica cosa a cui non potrei rinunciare, sono uno sprone continuo sia durante gli allenamenti che in ogni altro momento della giornata.

Lo sport diventa un’occasione per stare con gli amici, per condividere una passione, per giocare assieme, per scontrarsi, per fare bene da solo ed in gruppo.

Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori?Ho rinunciato a mangiare carne (ma mangio 3 volte a settimana il pesce) per cercare di mantenere alto il PH del sangue e l’ossigenazione, recentemente l’OMS ha addirittura dichiarato cancerogena la carne rossa e devo ammettere che non consumarne mi fa stare meglio a livello fisico. Durante la gara integro con Sali minerali disciolti in acqua, miele e banane mentre dopo le gare di solito una birra e qualche pizza ce le concediamo!
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere e/o performance?Il mio allenatore ha sicuramente i meriti della mia Performance, e la squadra quelli del mio Benessere.”

Attraverso lo sport Vitta riesce a sperimentare sia la performance che il benessere, e questo è importante per continuare a fare uno sport salutare.
La gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle? Probabilmente la prima, indimenticabile per emozioni e tensione! Uno sprint (750mt di nuoto, 20km in bici e 5km di corsa) in Sicilia con tutta la squadra a tifarmi!”.

Esperienze indimenticabili quelle che si sperimentano attraverso lo sport, dove cioè l’attesa, la tensione, la gioia, e tanto altro grazie anche alle persone che ti sostengo, tutto contribuisce a sperimentare l’essenza dello sport, in particolare il triathlon contempla tre discipline, il nuoto che prevede il contatto con l’acqua, la bici che prevede lo sport con l’ausilio di uno strumento tecnico che è la bici e la corsa che ti porta con le tue gambe dritto al traguardo.

Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare?L’aver completato un Ironman 70.3 (1.9km di nuoto, 90km in bici e 21km di corsa) con il poco allenamento sulle spalle e qualche problema climatico mi hanno reso consapevole delle mie capacità.”
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?Mia madre è preoccupata dalla possibilità di sforzarmi troppo (come tutte le mamme, presumo!) ma al contempo felice dei benefici sul mio fisico dell’attività sportiva, i miei amici sono entusiasti del mio percorso e ne ho addirittura convertiti un paio al Triathlon.”
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Nella squadra abbiamo un ‘rito di iniziazione’, la prima volta in bici a Bassiano (una delle salite più impegnative dell’Agro Pontino) stiamo tutti vicini a chi lo sta facendo per la prima volta alimentando false speranze sulla durata e intensità della salita.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport?Ho scoperto che senza un obiettivo dinnanzi a me non riesco ad allenarmi con metodo, ed anche nella mia vita non riesco ad impegnarmi appieno senza uno scopo ben definito davanti a me.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere?Ho dimostrato una buona propensione agli sport di endurance, nonostante non mi sia mai preparato specificatamente per tali tipologie di sforzo fisico.”
Che significa per te partecipare a una gara?
Da buon amatoriale (agonista, ma non in condizione di poter competere per il podio) penso a completare la gara cercando di dare fondo alle mie energie ma al contempo di divertirmi, al mio livello è assolutamente necessario.
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare?Fortunatamente si, il limite è l’unica certezza sulle tue capacità e quello che ti fa crescere di più dandoti la consapevolezza di cosa puoi fare e cosa non puoi ancora permetterti.”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post-gara?Il clima del pre-gara è carico di tensione e adrenalina, una volta iniziata la frazione natatoria l’euforia della gara prende il sopravvento almeno fino alla fine della frazione ciclistica, durante la corsa infatti l’euforia lascia il passo al ragionamento, alla valutazione delle energie rimaste e quindi ai primi pensieri sui tempi e sulle classifiche. Dopo la gara invece l’adrenalina aiuta a rimanere abbastanza vigili e presenti ancora qualche ora, ma lascerà presto il posto alla spossatezza ed alla soddisfazione o al disappunto in base ai risultati ottenuti.”

Tutto questo è sport ed in particolare nel triathlon l’esperienza è diversificata, più complessa, più ricca, bisogna andare sempre avanti, correre con le braccia, in bici, a piedi, sempre attenti, svegli, con la voglia di far bene e dopo che tagli il traguardo c’è tutto il tempo per gioire, per elaborare, per valutare.
La gara più estrema o più difficile?Ogni volta che ci si cimenta con una distanza maggiore è una incognita, una gara percepita sempre come estrema o difficilissima, nonostante ci si prepari appositamente per quel tipo di competizione.”
Nel tuo sport, quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione?Difficoltà e rischi sono molteplici, ad iniziare dal dover allenare tre diverse specialità almeno un paio di volte a settimana, sia di inverno che in estate. I rischi sono spesso correlati allo sforzo fisico, allenandosi a volte si tira la corda e riuscire a capire il momento in cui fermarsi per non spezzarla e farsi male è indispensabile, soprattutto se tale infortunio ci potrebbe creare delle problematiche a livello lavorativo, sempre al primo posto delle priorità degli amatoriali.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? Allenamenti a temperature molto diverse rispetto a quelle di gara.”
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport?Gli effetti dell’attività sportiva sul mio fisico e a livello emotivo sono le cose che mi fanno continuare ad allenarmi.”

Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
L’infortunio più grave lo sto superando proprio in questi giorni, ho avuto uno stop di quasi 4 mesi all’attività agonistica per una problematica cardiaca (aritmie extrasistoliche) e sto cautamente ricominciando gli allenamenti. Il periodo non è stato piacevole, passare da allenarmi 15 ore a settimana a 0 è stato brusco e inaspettatamente pesante a livello emotivo, ci si sente inadeguati o inadatti e non è mai piacevole. Anche quando si ricominciano gli allenamenti si scopre che nonostante la voglia, il fisico è comunque poco allenato e non più abituato a sostenere gli allenamenti di qualche mese prima. Gli amici fanno sempre la parte del leone in questo, non isolandoti e coinvolgendoti nelle attività ricreative fuori dagli orari di allenamento.”
E’ successo che ti abbiano consigliato di ridurre l’attività sportiva?Assolutamente sì, per la problematica cardiaca.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?Fare sport aiuta a socializzare, a crescere divertendosi ed a realizzare i propri sogni.”

Lo sport aiuta ad abbattere tante barriere, avvicina gente di diverso ceto sociale, di diverse culture e mondi, si condivide assieme la fatica e la gioia dello sport, ci si aiuta a vicenda.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva?Il rischio sta sempre dietro l’angolo, dal negoziante di fiducia che ti consiglia un integratore proibito invece di uno onesto, dalla volontà di migliorare i propri tempi senza impegnarsi troppo e senza faticare, nel mio caso specifico non ho mai assunto alcuna sostanza che potesse modificare la mia performance ma intorno a me qualcuno ne ha fatto uso.”
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping?Il doping regala l’illusione di essere migliori di quanto si è realmente, ma alla fine i conti si pagano tutti. La performance di un giorno rimane fine a se stessa mentre i danni provocati al nostro corpo conviveranno con noi per sempre.”
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Per quali aspetti e in quali fasi dell’attività sportiva?Ritengo utile un approccio psicologico da parte di uno psicologo vero e proprio o di un allenatore sportivo, se in grado, perché la testa ha una importanza sempre maggiore sia negli allenamenti che nelle gare sportive di tutti i livelli.”

Una buona percentuale del benessere e della performance nell’attività sportiva è dovuta all’allenamento mentale, saper programmare gli obiettivi, saper affrontare le vittorie e gestire gli infortuni, costruire un buon clima tra atleti e nelle squadre.
Se potessi tornare indietro cosa faresti o non faresti?Se potessi tornare indietro rifarei volentieri tutto il mio percorso sportivo, l’unico rammarico è di averlo intrapreso troppo tardi per poter raggiungere dei traguardi di rilievo nazionale.
Sogni realizzati e da realizzare?Ho realizzato il sogno di gareggiare con i miei amici e il mio allenatore in una gara di livello internazionale, per il momento solamente una volta ma l’anno prossimo potrei competere nuovamente con loro. Continuo inoltre ad inseguire miglioramento della mia forma psicofisica, benché senza traguardi ben definiti questo percorso si preannuncia più lungo del previsto.”

Un’intervista a Simone vitta è riportata nel mio libro Triathlon e ironman. La psicologia del triatleta. Editore: Prospettiva Editrice. Data di Pubblicazione: 2019. 
Per approfondire il mondo degli atleti di triathlon ironman, ho costruito un questionario e ho raccolto alcune risposte. Questo ci permette di conoscere più da vicino le motivazioni che affascinano le persone ad avvicinarsi a questo tipo di disciplina considerata estrema. L'ironman prevede 3,8 km di nuoto, 180 km di bicicletta e la maratona di corsa a piedi (42,195 km). 
Rispetto al senso di essere ironman, alcuni atleti hanno evidenziato aspetti inerenti alle capacità mentali di perseguire uno sforzo prolungato nel tempo e le conseguenze relative, tipo la capacità di saper soffrire, di saper autoregolare le proprie energie, lo sperimentare nuove emozioni. Dalle loro risposte emerge che le potenzialità dell'essere umano sono inimmaginabili, si scopre per caso di essere portati per qualcosa per la quale siamo disposti a investire in tempo, fatica o danaro. Gli atleti vanno alla ricerca di sensazioni positive e di benessere, ed alla ricerca della sfida, per verificare quanto si è capaci a perpetrare uno sforzo nel tempo.
https://www.libreriauniversitaria.it/triathlon-ironman-psicologia-triatleta-simone/libro/9788894995299

Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

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