mercoledì 28 settembre 2016

Coltivare la qualità del "vivere nel presente"

Matteo SIMONE


E’ importante fare le cose ascoltandosi ed osservandosi con attenzione ad iniziare dal respiro, dalle sensazioni corporee, una sorta di automonitoraggio per valutare momento per momento se quello che si sta facendo è in linea con il proprio desiderio, il proprio bisogno. 

E’ un contattare le proprie sensazioni in cerca del meglio per sé e considerando gli obiettivi che si vogliono perseguire con piacere, passione, motivazione, impegno.
Kabat-Zinn nel suo testo Dovunque tu vada ci sei già. In cammino verso la consapevolezza, illustra l’importanza del non fare, di fermarsi, di sperimentare l’essere: 

martedì 27 settembre 2016

Sabato 1 ottobre 2016 anteprima della Corsa di Miguel!

Matteo SIMONE

La Corsa di Miguel non è solo una corsa podistica ma molto di più.

E' una manifestazione organizzata dal Club Atletico Centrale con l’Unione Italiana Sport per Tutti intitolata alla memoria di un maratoneta-poeta argentino desaparecido. Miguel Benancio Sanchez amava la vita, l’atletica, l’Argentina, il suo Paese.
Sabato 1 ottobre, appuntamento al Palazzetto dello Sport alle 10 per un allenamento insieme con la maglia di una delle corse di Miguel. Come dico spesso “togherter is much better”, insieme è molto meglio, per fare sport, socializzare, per divertirsi comunicare, diffondere, fare gruppo, sensibilizzare, trasmetter sani valori.

Lisa Borzani vince il Tor des Géants 2016 km 330 in 91h9’

Matteo SIMONE

Il Tor des Géants con partenza ed arrivo a Courmayeur, è considerato "il trail più duro al mondo", il tempo limite è di 150 ore, in regime di semi-autosufficienza, il tracciato misura circa 330 km per un totale di 24.000 metri di dislivello positivo, e la Regina quest’anno è la padovana Lisa Borzani che ha tagliato il traguardo dopo 91 ore e 9 minuti e classificandosi 7^ nella classifica generale arrivando giovedì 15 settembre 2016 alle 5,10 del mattino.

Approfondiamo la conoscenza della piccola Gigante del Tor 2016 attraverso le risposte ad alcune domande.

Sport tutti insieme, per sognare, per condividere obiettivi personali e di squadra

Psicologo clinico e dello sport, Psicoterapeuta

Nella MIAGENDA 2016/2017 è riportato un breve racconto di Eduardo Galeano (1940-2015), scrittore sudamericano: “Da bambino, orgoglioso figlio di emigranti veronesi, al quartiere Cambuci di San Paolo del Brasile, giocavo a calcio con i miei coetanei, mulatti, ebrei, giapponesi, polacchi. E quella palla di stracci e speranza rappresentava la nostra lingua in comune, Il nostro modo per stare insieme, per sognare, per capire e farci capire”.
Come dico sempre “togheter is much better”, insieme è molto meglio.
Lo sport è essenzialmente un'attività divertente. Un allenatore si occupa di persone, del loro rendimento sportivo come singoli e come squadra, è deputato all’educazione innanzitutto, ad un corretto stile di vita che è quello sportivo. Deve ottenere una condivisione di obiettivi personali e di squadra, identificare le motivazioni, saper gestire lo stress in allenamento ed in competizione, modulare i carichi di lavoro, comunicare feedback con i propri atleti o squadra, essere disponibile ad accogliere domande, dare spiegazioni su particolari esercizi, tecniche, modalità di lavoro.

lunedì 26 settembre 2016

Sport Senza Frontiere aiuta Patrick Kahoro e il suo team


Matteo SIMONE

 

Alcuni mesi fa Patrick faceva una richiesta per recuperare delle scarpe che gli erano state regalate: “Matteo we received shoes last week, new and used shoes, from Denmark. Almost  57 to 60 pairs, but we are not yet get them due of lack money as we are required to pay for custom fee of  €180 as tax. (Matteo abbiamo ricevuto le scarpe la settimana scorsa, le scarpe nuove e usate, dalla Danimarca. Quasi 57-60 paia, ma non siamo ancora riusciti ad averle a causa della mancanza di denaro, ci viene chiesto di pagare una tassa di 180 € a titolo di imposta).”

Un ringraziamento a Sport Senza Frontiere che ha sposato la causa di Patrick, ha colto il mio invito di aiutare Patrick Kahoro e il suo team a sdoganare delle scarpe ricevute in omaggio scarpe per allenarsi, inviando il denaro occorrente per recuperare le scarpe regalate.

Sport Senza Frontiere che crede nello sport come un efficace strumento di cambiamento sociale e pertanto si adopera per garantire il diritto allo sport, renderlo accessibile a chi più ne ha bisogno, portarlo lì dove non c’è e diffonderne principi e valori.

Trattasi di un atleta del Kenya che racconta la vita degli amici runner che amano fare sport, che attraverso lo sport guadagnano per vivere, che attraverso lo sport stanno lontano dalla droga e prevengono anche l’obesità. Ma per fare tutto ciò è importante avere almeno un paio di scarpe ed anche dei medici ben formati per risolvere i problemi di salute che ogni tanto nella carriera di sportivo atleta si va incontro, di seguito la storia di Patrick.

Tagliare il traguardo con il fisico e con la testa

 Matteo SIMONE 21163@tiscali.it 

La competizione sportiva non è fatta solo di muscoli e fisico ma anche di testa per non trascurare nulla, per fare attenzione a tutto, a tutto ciò che sentiamo, che sperimentiamo, è importante prevenire qualsiasi incidente, qualsiasi malore. 

A volte capitano le crisi dovute ad una preparazione fisica non accurata ma a volte è importante anche una buona preparazione mentale, che ti faccia fare attenzione a quello che ti accade in gara, ai rischi a cui si può incorrere, a volte è importante anche una preparazione nutrizionale per affrontare e gestire una competizione difficile in ambiente ostile con tanto calore ed umidità.

giovedì 15 settembre 2016

Lisa Borzani, la piccola gigante Regina del Tor des Géants 2016

Matteo SIMONE

Sempre positiva, sempre con il sorriso, amante della natura, libera di correre e volare nei sentieri naturali partecipando a gare sempre più ardue ed impegnative, nazionale Italiana Ultratrail salita sul podio il 2015 con il resto della squadra femminile per ricevere un bronzo mondiale, corona anche il sogno di arrivare prima donna al Tor dei Giganti della Valle da Aosta dopo essere arrivata nei due precedenti anni sempre seconda.
Il Tor des Géants con partenza ed arrivo a Courmayeur, è considerato "il trail più duro al mondo", il tempo limite è di 150 ore, in regime di semi-autosufficienza, il tracciato misura circa 330 km per un totale di 24.000 metri di dislivello positivo, e la Regina quest’anno è la padovana Lisa Borzani che ha tagliato il traguardo dopo 91 ore e 9 minuti e classificandosi 7^ nella classifica generale arrivando giovedì 15 settembre 2016 alle 5,10 del mattino.
Approfondiamo ola conoscenza della piccola Gigante del Tor 2016 attraverso le risposte ad un mio questionario.
Cosa significa per te essere ultramaratoneta? “Nel senso stretto del termine significa percorrere distanze superiori ai classici 42 km, in senso più ampio per me significa amare correre su strada o per sentieri per un periodo di tempo abbastanza lungo da far entrare in gioco variabili diverse oltre a quelle della classica “gara di corsa” variabili che riguardano l’ambiente esterno ma anche il proprio intimo modo di vivere la lunga distanza.”
Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta? “La voglia di pormi degli obiettivi anche ‘importanti’ come distanza o dislivello (nell’ultratrail) e di cercare di lavorarci su per raggiungerli.”
Quali i meccanismi psicologici ritieni ti aiutano a partecipare a gare estreme? “La voglia, l’entusiasmo, la serenità interiore e con chi ti sta accanto sono per me elementi psicologici fondamentali.”

Passione, entusiasmo, serenità diventano meccanismi psicologici indispensabile per continuare a far bene ed avere sempre stimoli che ti spingono a fare di più e sempre meglio.

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