Matteo Simone
Il lavoro
affrontato con acume d’ingegno, con sottile perspicacia e con intento
didattico-sperimentale-filosofico, dà adito ad approfondimenti e a percorsi
culturali di grande caratura, poiché fa conoscere il mondo degli sciamani e le
loro concezioni filosofiche e terapeutiche della vita.
Attraverso la
descrizione dell’apprendistato di CASTANEDA al cospetto di don Juan per la
realizzazione della sua tesi in antropologia, l’autore rivela come i saperi
prendono vita a seconda delle potenzialità e delle valenze di chi li comprende
al di là del TONAL, isola felice ma limitatamente dal momento che non è
evidente il NAGUAL, spazio irrazionale.
Sono spiegati i
metodi, non quelli accademici occidentali, ma quelli che gli hanno aperto
strade non usuali nell’esperienza e nella consapevolezza su se stesso e
sull’universo intorno.
Lo stile è
lineare, anche se in alcuni punti diviene articolato poiché si tratta di
argomenti psicologici e poco accessibili ai lettori di livello culturale non
elevato.
I concetti, se
approfonditi con una certa imperturbabilità, hanno un valore dottrinario,
incommensurabile perché sono stilati con compostezza e con ragionevolezza.