Benvenuta a Roma Vincenza Sicari, la
lady resilience, dopo aver visitato i vari ospedali del nord e dopo la sua
ultima permanenza a Bari, ora è ospite del Sant'Andrea ed allora di corsa in
bici mi sono precipitato per incontrarla e stare qualche oretta con lei,
apprezzando la sua solarità, semplicità, voglia di vivere nonostante tutto, persona
ancora viva dentro anche se si sta spegnendo, ma lei non molla perché c'è
ancora testa e cuore da maratoneta che supera qualsiasi muro da sola o in
compagnia, costi quel che costi. Togheter is much better.
A cura di Matteo Simone, psicologo e psicoterapeuta Gestalt ed EMDR. Responsabile Nazionale Sezione Sport Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta (CISOM). Atleta e dirigente dell’ASD Atletica La Sbarra. Triatleta di Podistica Solidarietà. 21163@tiscali.it - 3804337230
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mercoledì 30 novembre 2016
Grandissimo risultato per Dario Santoro alla Maratona di Firenze
Grandissimo risultato per Dario Santoro!
02h21’20” alla Maratona di Firenze arrivando 8° assoluto primo atleta Italiano.
Dario Santoro contentissimo e sa che per fare bene è importante definire gli
obiettivi e decidere la gara importante per prepararsi esclusivamente per
quella gara con gli allenamenti appropriati e specifici in modo da ottenere il
massimo risultato possibile.
Sta partecipando alle diverse gare e ben
figurando anche grazie al suo allenatore Armando Martini, sono tanti i fan di
Dario, me compreso, ecco cosa dichiara a seguito della sua prestazione: “Ragazzi
è giunta al termine anche questa mia quarta esperienza sulla distanza regina
dell'atletica ‘la signora Maratona, lunga 42km 195mt’. Come dico sempre la
maratona rappresenta un'infinità di ostacoli dietro l'angolo, e quanto meno te
lo aspetti e lì che si presenta, ieri mi si è presentato al 39°km, prendendo
una distorsione nei famosi sampietrini, condizionando la mia prestazione
cronometrica.....ma nonostante ciò prendo da questa esperienza la parte
positiva, che è quella di essermi migliorato di 1 minuto, e di aver avuto
sensazioni positive fino a quell'inconveniente, e della posizione in classifica
assoluta, è sempre un onore far parte della top ten assoluta in una maratona
internazionale come Firenze! Ringrazio il mio staff Giosport Rodolfo
Palmadessa, Giovanni Di Girolamo sempre al mio servizio, supportandomi con il
meraviglioso abbigliamento, made in Italy, il mio grandissimo amico
nutrizionista Atanasio De Meo, il mio allenatore Armando Martini.... Il mio
amico e dirigente Kety Luigi Di Lello che nell' ultimo mese ha avuto un ruolo
fondamentale, e Matteo Palumbo che da sempre mi dà consigli utili appena ci
vediamo e abbiamo modo di parlare e come sempre la mia famiglia che mi supporta
a livello morale.......e a tutti voi che ogni volta siete in tanti a tifare per
me siete la mia marcia in più”
Roldano Marzorati: Essere un ultramaratoneta per me è un abito mentale
Chi sceglie di essere ultramaratoneta e di partecipare a gare estreme sembra che non abbia limiti, vuole andare avanti, vuole cercare competizioni sempre più dure, difficili, e solo l’infortunio, l’incidente, un malessere può fermarli.
Gli
atleti considerano l’importanza del fattore mentale, affermando che non basta
solamente l’allenamento fisico ma è opportuno sviluppare anche aspetti mentali
quali la caparbietà, la tenacia, la determinazione e questi aspetti poi saranno
utile anche per la vita quotidiana, infatti permetteranno di saper gestire ed
affrontare determinate situazioni considerate difficili.
Tra
gli atleti contattati vi è Roldano Marzorati, approfondiamo la conoscenza
attraverso risposte ad un mio questionario di alcuni mesi.
Cosa significa per te essere ultramaratoneta? “Libertà
di correre con meno tensioni interne ed esterne.”
Andrea Zambelli, runner: Le emozioni che provi le porti dentro per tutta la vita!
Matteo SIMONE
Domenica 26 novembre, si sono svolti i Campionati Mondiali IAU della 100 km, a Los Alcazares (Spagna), dove il titolo è stato vinto dal Giapponese Hideaki Yamauchi in 06h18’22”, a seguire il Sudafricano Bongmusa Mthembu 06h24’05” e l’Americano Patrick Reagan 06h35’42”.
Tra
gli Italiani la miglior prestazione è di Giorgio Calcaterra (Calcaterra Sport) che
si classifica al settimo posto in 6h41’16, seguono gli altri Italiani: 29°
Andrea Zambelli (Pol. Scandianese) 7h06’29”, 36° Herman Achmuller (Laufclub
Pustertal) 7h12’38, 55° Beatrici Silvano (Gs Fraveggio) 7h37’46”, 60° Paolo
Bravi 7h43’23” (Grottini Team Recanati).
Il
Sudafrica vince l’oro a squadra in 19h51’39”, a seguire Giappone 19h52’46” e
Stati Uniti 20h03’03”, la squadra maschile azzurra con un tempo di 21h00:25 si
classifica al quinto posto.
Vince
il titolo femminile l’Australiana Kirstin Bull in 7h34’25”, seconda la croata Nicolin
Sustic in 7h36’09”, terza la Britannica Joasia Zakrzewski in 7h41’47”.
martedì 29 novembre 2016
Antonello Vargiu, atleta-scrittore: non vedevo l'ora di avere in mano il libro
Ho raccolto le risposte di un atleta, allenatore ed ho trovato interessanti alcuni aspetti inerenti la sua visione dello sport.
Antonello Vargiu ha un’esperienza pluridecennale nel campo
dell’atletica con ottimi risultati e gli aspetti che hanno influito e che
ancora incidono sul suo benessere e le sue prestazioni sportive sono diversi,
tra i quali vi è il metodo da seguire, l’affidarsi ad un bravo allenatore, il
seguire degli atleti più forti ed allenarsi con generosità. Inoltre trova
fondamentale lo spirito di gruppo che si crea.
Tra di noi è nata una sorta di
collaborazione ed è venuto fuori un libro dal titolo L’uomo dei podi. Di
seguito Antonello racconta la sua esperienza di atleta autore.
Hector Mondragon, runner: Un mondo migliore a partire dallo sport
Un mundo que se puede construir mejor desde el
deporte
Matteo Simone 3804337230- 21163@tiscali.it
Esplorare il mondo dello sport e confrontarsi con altri, soprattutto di
altre culture è fondamentale, lo sport avvicina persone, mondi e culture. Di
seguito l’esperienza di un grande runner Hector Mondragon.
Ti sei sentito
campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Ogni volta che gareggio mi sento
campione, indipendentemente se gli altri corridori siano corrono più forti.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare Atleta? “Ho iniziato con il calcio, non ero bravo
però correvo bene, la mia partecipazione fu super, campione inter collegiale,
un mese più tardi vice campione dipartimentale, ma quello che ha fatto la
differenza era che coloro che hanno gareggiato erano i campioni nazionali, poi ho
iniziato seriamente la disciplina di atletica, avevo la pressione degli
insegnanti della scuola di andare a campionati.”
lunedì 28 novembre 2016
Patrizio: Correre è una delle cose più belle che si pùò fare nella vita
Matteo
Simone
Il mio amico Patrizio racconta la sua passione nello sport, le sue vicissitudini, i suoi divertimenti attraverso la corsa e la squadra di cui fa parte allenandosi nel bel parco di Tor Tre Teste.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “ Ho sempre amato correre sin da
bambino ed ho praticato in adolescenza un po' di nuoto e calcio. Ma
solo per brevi periodi a causa di una anemia con valori di emoglobina molto
bassi (10- 10,5) che limitavano la mia resistenza agli sforzi da sport. Ho sofferto
di questa patologia congenita, per 39 anni della mia vita. Dovuta, poi si
è scoperto, ad una rara sindrome (Sindrome di Castelman) che era rimasta
latente per 39 anni per poi esplodere sviluppando una massa intestinale con
interessamento dei linfonodi iliaci, che mi è stata asportata . Da lì per me è
iniziata un'altra vita perché asportando la massa sono guarito. Di colpo mi
sono ritrovato con un emocromo perfetto ed una emoglobina a 15,5 -16,00 e mi
sono immediatamente accorto che riuscivo a fare lunghe camminate ed in seguito
a correre con minimo sforzo. Dopo qualche anno la corsa per me è
diventata una consuetudine ed a 45 anni mi sono iscritto ad una squadra
podistica ed a gareggiare. A 49 anni, nel 2011, ho corso la mia prima maratona
a Roma in 3h e 36'".
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