Arrivare al traguardo è una grande emozione
Matteo Simone
Psicologo, psicoterapeuta
Il 21 maggio 2022, si è svolta l’ultramaratona 100km del Passatore, con partenza da Firenze ore 15.00 e arrivo a Faenza.
Tra le donne la vincitrice è stata Rachele Eleonora Corradini in 8h29’07”, precedendo Cecilia Flori 8h33’50” ed Elena Fabiani 9h12’42”.
Per quanto riguarda la categoria F65, la vincitrice è stata Giovanna Ferrarini in 11h10’33”, precedendo Marinella Cherchi 14h29’26” e Anna Maria Di Felice 14h56’39”.
Il vincitore è stato il britannico (vegano) Lee Grantham in 7h03’29”, precedendo Massimo Giacopuzzi 7h19’41” e Giorgio Calcaterra SM50 7h39’36”.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Marinella Cherchi (Pietro Micca Bella Running) attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Ho sempre fatto attività sportive. Quando avevo circa 40 anni ho incominciato a correre nel parco della Burcina.
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Il mio benessere nello sport dipende da me e da chi corre con me, è oramai da qualche anno che corro con Antonella e Nicola e loro mi supportano e sopportano nei momenti di svogliatezza, in più Nicola avendo esperienza mi aiuta negli allenamenti e devo dire con buoni risultati…
Insieme è sempre molto meglio allenarsi e fare gare, condividere momenti e periodi di gioia e fatica, risultati, successi, sconfitte, podi e lunghe gare di ultramaratona.
Quale tua esperienza passata ti rende più̀ sicura di potercela fare? Quando raggiungo l'obiettivo prefissato qualsiasi esso sia, mi rende ogni volta più sicura.
Ogni risultato, ogni obiettivo raggiunto è una mattonella che va a costruire sicurezza, competenza e autoefficacia dell’atleta che può pensare di alzare l’asticella e provare a fare qualcosa di più, impegnativo, sfidante, difficile ma non impossibile.
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività̀ sportiva? Dicono che fa male correre così tanto alla mia età e che sono matta e cocciuta.
In genere i podisti hanno un'età anagrafica ma non vogliono pensare alla loro età podistica, vogliono correre finché la salute c’è, sia fisica ma soprattutto mentale, che incrementa con lo sport, più si è in attività e più ci si sente giovani dento, attivi, stimolati e resilienti.
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? Per praticare questo sport devi avere molta testa, molta concentrazione e tanta voglia di portare a termine la gara.
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? I rischi sono di farsi male negli allenamenti perché non si conoscono i propri limiti e si esagera. Io so fin dove posso arrivare e non mi spingo mai oltre.
Nelle gare e negli allenamenti per le ultramaratone bisogna trovare un sano equilibrio, bisogna conoscere i propri limiti e cercare di rispettarli, osando ma non esagerando troppo.
Per quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Credo che lo psicologo possa aiutare la concentrazione e che ti insegni a gestire la gara, specialmente a persone molto emotive.
A volte si è troppo ansiosi in allenamento, prima e durante la gara, a volte si temono i giudizi di altre persone, a volte si hanno aspettative troppo elevate o troppo basse per aver poca fiducia in sé. Bisogna saper trovare il proprio centro, stare in pace con se stessi e gli altri, fare le cose con il cuore prima di tutto, con la testa e poi con il fisico.
Come vivi il pre-gara, la gara e il post-gara? Il pre-gara lo vivo molto serena perché alla mia età è già un dono correre con dei risultati a me soddisfacenti. La gara la gestisco ragionando molto, ascoltando molto le sensazioni del mio corpo e con la testa cerco di gestirmi le difficoltà del momento. Il dopo gara sono sempre contenta d'aver finito e contenta di ciò che ho fatto. A volte penso che avrei potuto far meglio e cerco di ragionare su cosa posso migliorare, ma sempre serenamente, anche se va male non ne faccio un problema.
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più̀ belle? Ho già fatto il Passatore tre volte, arrivare al traguardo è una grande emozione, però portare a termine la Biella Cammino è stata pura felicità. Era una gara che mi spaventava, perciò quando sono arrivata in punta al Camino è stata pura emozione.
Preparare e partecipare, portandola a termine, una 100km come il Passatore è una grande sfida che richiede tanta consapevolezza nelle proprie possibilità capacità, caratteristiche, esperienza e tanta voglia di mettersi in gioco presentandosi alla partenza, incontrando tanti amici di avventura, ognuno con il proprio vissuto e le proprie aspettative e quando si arriva, l’emozione è fortissima e intensa, si è riusciti ad arrivare fino alla fine, al traguardo dopo mesi di impegno e costanza in allenamento e stile di vita per ottenere un grande successo personale.
La tua situazione sportiva più̀ difficile? Mi sono trovata in una situazione critica quando ho corso il Passatore, quasi la metà dei km con le vesciche nei piedi, è stato difficilissimo e durissima…
Come hai affrontato, gestito, superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Con la testa ho affrontato tutte le situazioni difficili e le ho gestite, magari soffrendo …
Cosa hai scoperto di te stessa e degli altri nella pratica dello sport? La corsa, specialmente quelle a lunga distanza mi hanno fatto conoscere caratteristiche del mio carattere che pensavo di non avere, sono caparbia e cocciuta e non mollo mai.
Quali allenamenti mentali utilizzi? Divido la gara a step e li affronto una alla volta.
La pratica dell’ultramaratona prevede preparazione non solo fisica ma anche mentale. Bisogna essere in grado di affrontare e gestire ore e ore di sport andando incontro a salite e discese, caldo e fresco, avanzando con la luce del giorno e il buio della notte.
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? L'estate la passerò a correre per puro piacere nelle colline biellesi, godendomi lo spettacolo e mangiando la frutta che trovo nelle piante, molto rilassata. Prossimo obbiettivo una maratona in autunno.
È importante alternare attivazione e relax, c’è un periodo dove bisogna fare sul serio e portare avanti un programma di allenamenti mirati che permetta di presentarsi pronti e sicuri in gara, e altri periodi dove si può correre senza crono e senza pretese per il benessere dell'animo, corpo e mente.
Cosa diresti a te stessa quando eri più̀ giovane? Alla me stessa più giovane direi che avrei potuto osare di più.
Psicologo, Psicoterapeuta
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