Nelle situazioni più difficili non dobbiamo mai mollare!
Matteo Simone
Psicologo, psicoterapeuta
Il 28 maggio 2022, ha avuto luogo il Triathlon Olimpico Città di Giulianova, la cui gara femminile è stata vinta da Maria Casciotti in 2h11’59”, precedendo Alessia righetti 2h13’46” e Margherita Garavini 2h33’53”.
Il vincitore assoluto è stato Jonathan Ciavattella in 1h59’35”, precedendo Alessio Piccioni 2h00’19” e Pasquale Di Ghionno 2h01’14”.
Di seguito, attraverso risposte ad alcune mie domande, approfondiamo la conoscenza di Giulia Paternò che ha esordito nel triathlon, riuscendo a salire sul gradino più alto de podio della categoria S3.
Complimenti Giulia, com'è andata la gara? Soddisfatta? Grazie mille e grazie per esserti interessato! La gara è andata benissimo, sono molto soddisfatta di me stessa a parte la frazione di bici nella quale sono ancora tanto impreparata, era la 5^ uscita in bici fuori per cui sono andata talmente piano che ho recuperato nella corsa 😂.
Una bella sfida e un grande giorno partecipare a una gara di triathlon olimpico che prevede tre discipline sportive di cui nuoto 1500 metri, bici 40 km e corsa 10km.
Come ti sei organizzata per gli allenamenti combinati? Da sola o in compagnia? Non ho mai fatto un allenamento combinato, mi alleno sempre da sola, è raro allenarmi in compagnia anche se mi piacerebbe tanto, si dimezza la fatica.
La partecipazione a una prima gara di triathlon olimpico richiede un’accurata e adeguata preparazione nelle tre discipline con allenamenti mirati, alcuni possibilmente combinati, per capire come si reagisce a passare da una disciplina all’altra e come rispondono fisico e mente a tale sforzo fisico.
Hai scelto tu questa gara o ti hanno coinvolto? Ho scelto io questa gara perché era vicino casa e l'anno scorso dopo aver fatto la staffetta solo nella frazione nuoto ho deciso che se dovevo farla l’avrei voluta fare tutta è così è stato.
Partecipare a gare è un grande stimolo e opportunità per conoscersi meglio e capire cosa si può e si vuol fare partendo da lì, mettendosi in gioco, facendo esperienza e cercando di alzare l’asticella delle difficoltà.
Eventuali allenatori? Tecnici? Amici più esperti? Allenatore si, Alessio Piccioni è stato lì tutto il tempo sottolineando appena salita in bici di andare piano e tenere la destra e poi alla fine quando sono arrivata ho visto la sua faccia felice e soddisfatta dicendomi: hai visto? Che ci voleva? Certo per uno che ha fatto e continua a fare gli Ironman che ci vuole, ma per me è stata una botta di vita e di adrenalina che il giorno dopo ancora ballavo. Michel Donnini, il fisioterapista che mi è sempre di supporto anche moralmente. Un'altra persona che mi è stata di aiuto quel giorno è stato Massimo Rongai che mi ha spiegato cosa e come dovevo fare.
Una bellissima esperienza di riuscita, con fatica ma fattibile, è importante avere persone che stimolano e tifano perlopiù se si tratta di persone esperte e Aurelio in quella gara è arrivato secondo assoluto a soli 44” dal vincitore, forse avrebbe avuto bisogno anche lui di qualcuno che lo spronasse un po’ di più.
Paura, tensione, ansia, durante gli allenamenti? Prima e durante la gara? Paura di non farcela, paura di cadere in bici, di sbagliare strada, tensione tantissima e ansia alle stelle ma era normale, è sempre così prima di una gara, figuriamoci quando è la prima volta che non sai cosa ti aspetta. Dovevo anche sbrigarmi perché dovevo anche andare a lavorare!
A volte la pratica di uno sport mette davvero a dura prova, soprattutto quando si tratta di trovare un equilibrio in bici cercando di spingere il più veloce possibile e al più a lungo possibile, cercando di avvicinarsi ad avversari o compagni di gara.
Cosa hai scoperto? Ho scoperto ancora una volta la potenza che è il nostro corpo quando decidiamo di volere una cosa a tutti i costi, siamo delle vere macchine da guerra.
Vero se riusciamo a voler qualcosa facciamo di tutto con corpo e mente a organizzarci per tale obiettivo sfidante ma considerato non impossibile.
Cosa hai portato a casa? Ho portato a casa mille emozioni gioia adrenalina euforia e voglia di farne altro lavoro permettendo.
Ogni traguardo raggiunto, ogni obiettivo portato a termine ci aiuta a sentirci capaci e fiduciosi di poter fare cose importanti nello sport e nella vita, una mattonella della nostra personalità vincente, sperimentando benessere e non solo performance.
Cosa hai lasciato lì? Li ci ho lasciato il cuore, tantissima gente anche che non conoscevo che faceva il tifo per me, non è da poco e quando è venuta mia figlia mi sono caricata ancora di più dimostrandole che bisogna essere forti in questa vita e anche nelle situazioni più difficili non dobbiamo mai mollare! Rallentare se è necessario ma non mollare.
Una bella testimonianza che fa comprendere l’importanza della pratica di uno sport che rappresenta la metafora della vita quotidiana, se le cose sono difficili non bisogna scansarle ed evitarle ma affrontarle per gestirle, senza fretta e se ci sono criticità e avversità si può rallentare ma, con fiducia, portando avanti propri progetti e propositi.
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? Prossimi obiettivi recuperare quello che non ho potuto fare a Roma perché ero infortunata, anzi nonostante la borsite l’ho corsa piano ma ce l'ho fatta, quindi anche lì ero fiera di me anche se è stata dura. Sogni da realizzare un Ironman tra qualche anno e il Passatore un po’ prima.
Sembra che per Giulia il meglio debba ancora venire con consapevolezza, fiducia e resilienza, a partire con la maratona di cui ha un conto in sospeso e poi sfidando due grandi colossi: l'Ironman che consiste in 3,8km di nuoto, 180km di bici e la maratona di corsa e poi il Passatore di 100km.
A quando l'ultramaratona? L’ultramaratona, se il ginocchio tiene duro, c'è quella del Gran Sasso il 31 luglio! Ma non voglio dire niente perché ancora non so, spero di iscrivermi presto, voglio vedere come vanno i lunghi queste due settimane.
Matteo Simone
Psicologo, psicoterapeuta
Nessun commento:
Posta un commento