Aiutare le persone a realizzare i propri sogni sportivi mi dà tanta gioia
Matteo Simone
A volte la corsa appassiona e motiva e si vogliono fare sempre gare per mettersi in gioco, fare esperienza, condividere fatica e gioie, soprattutto le ultramaratone che diventano viaggi introspettivi e nel territorio che si attraversa.
Di seguito, l’esperienza di Elena attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Ho giocato a pallavolo dai 9 ai 19 anni, praticato nuoto a livello non agonistico ma ho sempre amato correre. Ho provato a fare una garetta di campagna per divertimento all’età di 27 anni e l’anno successivo ho corso la prima maratona.
Quando ti sei sentita campionessa nello sport? Per me conta sentirmi bene, più che sentirmi campionessa. Aiutare le persone a realizzare i propri sogni sportivi mi dà tanta gioia e le loro vittorie personali mi fanno sentire indirettamente campionessa.
Elena Pola, oltre a essere una ultra atleta e quindi si allena e gareggia per se stessa e per la sua squadra, è anche Biologa Nutrizionista specialista in Patologia Clinica presso sedi varie (centri medici, centri medico-sportivi, ecc.…), occupandosi di squilibri nutrizionali, disturbi alimentari, intolleranze alimentari, prestazione. Sportiva.
Pertanto, i suoi successi non sono dovuti solo all’impegno atletico nella partecipazione di gare ma anche nel contribuire al benessere e alla performance di altri atleti che si rivolgono a lei o ai centri dove collabora.
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Passione e testardaggine da un lato, e i miei professionisti di fiducia (massaggiatore, osteopata, maestra di yoga) dall’altro.
Per quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Personalmente in ambito sportivo, ho più limiti fisici/strutturali che mentali e infatti senza il supporto dei professionisti sopra citati, non andrei da nessuna parte. Quindi anche lo psicologo dello sport è una figura estremamente preziosa tanto quella di altre professioni sanitarie.
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? Pratico sport con leggerezza mentale, con passione e la giusta dose di disciplina per poterlo praticare il più a lungo possibile.
Sono tanti gli ingredienti del benessere e della performance e tra i tanti è importante la cura del corpo e della mente con metodi e tecniche adeguate.
Quale tua esperienza passata ti rende più sicuro di potercela fare? Essermi rialzata e riallacciata le scarpe, dopo un fortissimo stress emotivo che ha minato anche il fisico. Il presidente della squadra a cui sono tesserata mi convinse a partecipare a una 6 ore a circuito, nei tre mesi precedenti avevo corso in totale 13km, mai avrei pensato di riuscire a fare 56km. È stato bellissimo ripartire grazie allo sport.
La vita è ricca di situazioni di stress, avversità, criticità e bisogna saper scansare, accogliere, accettare, elaborare, metabolizzare, gestire, risolvere, superare un po’ tutto, se non subito un po’ per volta, se non da soli con aiuto di amici e/o professionisti e poi si può anche sperimentare possibilmente resilienza rafforzandosi e perché non anche crescita post traumatica con la consapevolezza che si diventa più fiduciosi e sicuri le prossime volte.
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva? Gli amici sono felici per me. Familiari non si esprimono.
Un episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività sportiva? Centinaia di momenti divertenti e bizzarri, per esempio correre una maratona senza solette per aver dimenticato i plantari da corsa in un’altra scarpa.
La partecipazione a gare di maratona e ultramaratona a volte fa trovare in situazioni difficili e bizzarre, si fanno incontri sorprendenti e straordinari, succedono cose impensabili, ma ci si mette comunque in gioco per esserci nonostante tutto.
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Difficoltà e rischi fanno parte del viaggio.
Come hai affrontato, gestito, superato eventuali crisi e infortuni? Ascoltando il mio corpo e rispettandolo il più possibile.
La tua situazione sportiva più difficile? Durante la 100 km delle Alpi, attorno al 54esimo km mi si è infiammato il nervo sciatico di sinistra e dopo altri 6 km anche quello di destra: sono arrivata in fondo con dei dolori ai nervi veramente forti.
A tutto c’è sempre un prezzo da pagare, se una cosa piace si trova tempo e spaio per praticarla, se ci sono controindicazioni si cerca di trovare un equilibrio e modalità per compensare cercando di tutelarsi e cercare di durare nel tempo. Nonostante tutto, il 30 ottobre 2021, Elena è riuscita a portare a termine la durissima 100 km delle Alpi in 14h39’12”.
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? Me ne vengono in mente talmente tanti, non riuscirei proprio a citarne uno solo.
Cosa hai scoperto di te stessa e degli altri nella pratica dello sport? Che se per tanti lo sport è svago o evasione, per me è un “modus vivendi”, e io non voglio evadere dalla mia vita.
È importante a volte essere centrati e focalizzati per quello che si sta facendo che sia allenamento e/o gara.
Come vivi il pre-gara, la gara e il post-gara? Il pre-gara con pragmatismo. La gara la vivo come un viaggio: la utilizzo per esplorare luoghi e città ancora sconosciute, e se capita di poter condividere con anime affini, ancora meglio. Il post-gara è come quando torni da un viaggio, ma te lo porti con te ancora per un po’.
Quali sono gli ingredienti del successo? Passione, disciplina, umiltà.
Cosa diresti a te stessa quando eri più giovane? Non aspettarti niente da nessuno: vattela a prendere la tua felicità.
In effetti siamo noi che conduciamo il nostro carro della vita, siamo noi che abbiamo le redini della nostra vita, si tratta si essere consapevoli dei nostri bisogni ed esigenze e mobilitare le appropriate energie per soddisfarli, da soli o in compagnia.
A quale personaggio ti ispiri? Mi piacciono quelli che restando umili fanno imprese pazzesche. Li stimo tantissimo.
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? Il mio sogno è essere più longeva possibile in ciò che faccio e mi piacerebbe portare a termine tante altre ultramaratone.
Proprio il giorno precedente a questa intervista Elena ha portato a termine il 22 maggio 2022 la 100 km del Passatore, Firenze-Faenza in 15h10’09”, in una giornata di eccessivo caldo.
Credo che il meglio debba ancora venire per Elena nelle ultramaratone.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Nessun commento:
Posta un commento