Il
22 maggio 2022 ho vinto il titolo IUTA di ultramaratona su strada
Matteo Simone
Psicologo,
psicoterapeuta
Il 21 e 22 Maggio 2022, si è svolta l’ultramaratona Nove Colli
Running vinta da Fabio Delbono (Atl. Franciacorta)
in 24h03′41″ che ha preceduto Andrea Guiducci 24h50′03″.
Completa il podio maschile Massimo Zimbardo 26h06′30″. Da
menzionare Antonio Mammoli, 12^ assoluto in 28h30′31″, alla sua 19^
partecipazione.
La gara femminile è stata vinta da Alice Modignani Fasoli in
25h12′05″ che ha preceduto Giulia Ranzuglia 28h04’01″ e Maria Pinto 28h45′17″.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Fabio attraverso
risposte ad alcune mie domande.
Qual
è stato il tuo percorso nello sport? Vengo dal calcio, ho iniziato a giocare a calcio a 8
anni, ho smesso a 30 per rottura del crociato (2 volte), poi, un po' per caso,
grazie a delle idee di un mio amico, ho iniziato a correre le classiche
gare di paese. La cosa mi
piaceva e ho allungato
i km fino alla maratona, lì la passione per le lunghe
distanze, in modo graduale ma continuo, fino ad arrivare all'ultra Trail da
260km e alla 9 Colli.
L'evento
sportivo dove hai sperimentato le emozioni più̀ belle? La prima lunga ultratrail
(Orobie ultra Trail), li mi sono innamorato delle ultra in montagna, in queste
gare hai la possibilità di visitare posti unici e ammirare albe spettacolari.
I
chilometri come le ciliegie, uno tira l’altro e così che gli ultrarunner si
trovano ad aumentare sempre il chilometraggio degli allenamenti e delle gare
sfidanti a cui partecipare. Il 4-8 marzo 2020 Fabio porta a termine la
“Transgrancanaria 360°” di 269 km in 3 giorni, 9 ore, 56 minuti e 56 secondi.
Quali
capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? Capacita? Boh, forse capacità di sognare e
pensare che alla fine i sogni nel cassetto fanno la muffa se non tenti di
realizzarli. Risorse? Ognuno di noi è capace di fare grandi cose, ognuno di
noi. Basta provarci con un progetto concreto. Caratteristiche? Bisogna avere la
testa dura per fare certe cose, questo è chiaro. La tenacia e la fiducia in se
stessi e nelle scelte che si prendono sono fondamentali, ogni minimo dubbio di
non farcela nelle innumerevoli crisi che ci possono essere in una gara da 80
ore (3 giorni non stop di corsa!) possono distruggere ogni buona volontà. Bisogna saper
gestire la fatica mentale prima di quella fisica, se comandi il cervello poi il
corpo ti segue, ma se sei non preparato di testa, la fatica è troppa per finire
certe imprese.
Quando
ti sei sentito campione nello sport? Campione nello sport? Mai, perché i campioni sono altri,
ma campione di me stesso molte volte e questo è la benzina che alimenta la mia
passione.
In genere, gli ultrarunner hanno un’alta motivazione intrinseca praticano sport investendo tanto tempo, fatica ed euro per la passione, motivazione, gusto di farlo, di mettersi in gioco, alla prova, per vedere fino a dove possono arrivare, per apprendere dall’esperienza, per imparare a fare sempre meglio e di più, ma non per vincere, non per guadagno, non per essere apprezzati dagli altri.
Nello
sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Nella corsa il benessere è dato
dalla corsa stessa, la performance è costruita da un obiettivo iniziale che
motiva le giornate di allenamento. Chi contribuisce al raggiungimento di tale
performance? Penso sia dato dall'intensità degli allenamenti programmati per la
determinata gara, il pensiero di non essere abbastanza preparati per un'avventura
sempre più ardua fa sì che si impostino sessioni di allenamento abbastanza
stravaganti per la normalità delle persone, questa mentalità fa arrivare
fisicamente pronti (anche se non lo è mai abbastanza) ma soprattutto
mentalmente predisposti a quanto si va incontro.
Per
osare in gara bisogna saper osare prima di tutto in allenamento e quindi se in
gara si corre di notte, si corre in salita, si corre per ore e ore, bisogna
cercare di simulare più condizioni di fatica e di avversità possibili per
arrivare pronti il giorno della gara in modo da trovarsi pronti a gestire tante
situazioni e momenti avversi.
Per
quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Di materiale ce n'è e anche
tanto da lavorare, penso che sia più utile nella fase iniziale, io, come tanti,
ci ho sbattuto la testa con vari ritiri e con batoste. Alla fine ho trovato da solo
l'equilibrio tra la felicità e la sofferenza che devi dedicare a questo sport.
Quale
tua esperienza passata ti rende più̀ sicuro di potercela fare? Di esperienze ora ne ho molte,
sicuramente la prima gara lunga che ho terminato (Orobie ultra Trail), quella è
stata la svolta nella mia passione della corsa.
La
performance si costruisce sia con esperienze passate di successo che incremento
l’autoefficacia e sia con situazioni percepite di sconfitta dove l’atleta ha
imparato a conoscersi e a far meglio la volta successiva allenandosi e
impegnandosi meglio e diversamente. Il 28-30 luglio 2017 Fabio porta a termine
l’Orobie Ultra-Trail 140km in 45h47’30”.
Cosa
pensano familiari, amici, colleghi della tua attività̀ sportiva? I familiari preferirebbero facessi le
classiche e più "tranquille" maratone su strada. Gli amici e i compagni
di squadra sono
sempre più sconvolti (nel lato positivo del termine) dal coraggio che secondo
loro ho a
iscrivermi a certi eventi, spesso durante le gare
"attingo" energie nel gruppo WhatsApp della squadra, a qualsiasi ora
qualcuno risponde sempre.
Un
episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività̀ sportiva? Episodio curioso? Quando preparavo la prima maratona avevo sempre
problemi di crampi, negli allenamenti arrivavamo a 28-30 km e dovevo ogni volta
fermarmi, un giorno, determinato a risolvere il problema, andai dal fisioterapista bravo che mi aveva rimesso in piedi dall'ultima
rottura del crociato, gli spiego la situazione e dopo un'attenta visita se ne
esce dicendo che il mio fisico non è adatto a correre le lunghe distanze e di
concentrarmi su distanze più brevi. Lì è stata la scintilla che ha fatto nascere
la voglia delle ultramaratone, il 22 maggio 2022 poi ho vinto il titolo IUTA di
ultramaratona su strada, che non è il campionato del mondo ma
abbastanza
per essere un fatto curioso direi.
Episodi
tristi sono un po' tutti i punti di ritiro che ho avuto, divertenti invece sono
le fotografie fatte negli anni successivi negli stessi punti per
festeggiare il superamento. I ritiri sono una grande motivazione
di rivincita.
Il
mondo degli ultrarunner appare alquanto bizzarro soprattutto, succede che si
partecipa a gare durissime, considerate estreme che mettono a dura prova il
fisico dell’atleta e il giorno dopo si fa fatica a deambulare, ma le gare
portate a termine rinforzano la personalità dell’atleta che si sente un alieno
per quello che riesce a fare.
Nella
pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Cosa e chi ti
ostacola? Difficoltà?
Abbastanza infinite direi, ce ne sempre una, in base al tipo di gara che fai.
Il caldo e il freddo sono sempre in agguato ( meglio
partire con un capo in più di quelli che prepari), il fisico va ascoltato e protetto,
la testa va nutrita con buonumore e lasciata sfogare nei momenti delle
allucinazioni (classiche dalla seconda notte per me), insomma potrei scrivere
un libro sulle difficoltà. Rischi? Se li conosci e sei preparato il rischio
maggiore è il ritiro. Per i più inesperti potrebbe essere il calcolo errato tra
un ristoro e l'altro e il rischio di restare senza acqua o cibo, quello può essere molto pericoloso.
Per il resto si deve sapere che il
prezzo da pagare per essere finisher di un ultratrail o una ultramaratona, è avere
gambe doloranti per la settimana successiva e piedi distrutti (se vuoi
convincere qualcuno a fare ultratrail non fargli mai vedere le tue unghie dei
piedi). Chi mi
ostacola? Posso permettermi circa 2 o 3 gare all'anno, poi tra
la famiglia, lavoro e costo iscrizioni (tipo il Tor des Glaciers
costa 1100€ la sola iscrizione, più mettici viaggio e eventuale hotel…) non riesco a fare di più!
(AAA cercasi sponsor).
A
tutto c’è un prezzo da pagare, è importante avere priorità nella vita e sogni
da cercare di trasformare in realtà e mobilitare energie per soddisfarli
sapendosi organizzarsi e cercando di trovare un sano equilibrio tra famiglia e
lavoro. Poi si mette in conto tutto, periodi di recupero e riposo, dolori ma
piano piano si ritorna a sognare e pianificare allenamenti per nuove mete e
sfide.
La
tua situazione sportiva più̀ difficile? Le Orobie ultra Trail 😅, l'ultima base vita a Selvino è
stato un inferno, arrivai stanchissimo in preda alle
allucinazioni (era la prima volta che mi capitavano e ero un pochino
spaventato ), 35 ore di gara fin lì fatte, 20km all'arrivo, era mezzanotte e
entrati in base vita sotto il diluvio, gli organizzatori fermano la gara per qualche ora in quanto la
tempesta non accennava a diminuire, restai lì inzuppato per mezzora senza nulla
di asciutto nello zaino (al tempo mica imbustavo i vestiti
asciutti),
freddo, molto freddo, stacco il pettorale e cerco un
volontario per consegnarlo e ufficializzare il ritiro (mi ero promesso prima
della partenza che se non avessi terminato questa prima gara lunga avrei
abbandonato queste tipo di gare)….
Brutti
momenti che fortunatamente finiscono poco prima della consegna del pettorale… qualcuno da lassù guarda giù, mi impedisce di consegnare il pettorale, mi rimette in carreggiata e all'alba mi
ritrovo in piazza Vecchia con al collo una medaglia da finisher.
Quello di Selvino è senza dubbio il momento sportivo più brutto che ho vissuto,
associato però anche al momento più determinante della mia vita da runner.
Gare
di ultratrail mettono a dura prova fisico e testa, soprattutto quando si è alle
prime armi può arrivare lo sconforto e si può mollare per non riconoscere le
solite crisi che come vengono così passano se si è esperti e fiduciosi e
soprattutto se si ha accanto qualcuno con il quale condividere tratti di
percorso insieme.
Come
hai affrontato, gestito, superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Le crisi si superano con serenità
mentale, bisogna fidarsi ciecamente delle scelte che hai fatto inizialmente,
dei tuoi allenamenti e di tutto quello che hai fatto per essere lì in quel momento, non si impara subito ma
con un po' di esperienza di se stessi si imparano trucchetti per superare certe
situazioni. Le sconfitte alla fine servono per migliorarsi, senza non si impara
molto. Gli infortuni sono una gran rottura, quelli possono essere visti come
positivi solo quando, per guarire dal problema, si introducono nuovi esercizi e ti accorgi che
effettivamente sono validi anche quando stai bene, aggiungendoli quindi alla tua routine quotidiana.
Ci
vuole tanta esperienza per affrontare gare di ultramaratone, dove la crisi è
dietro l’angolo, l’infortunio può presentarsi anche prima di una gara e bisogna
a volte sempre ricominciare a pianificare nuovi progetti.
Cosa
hai scoperto di te stesso e degli altri nella pratica dello sport? Che alla fine si è meglio di
quello che si crede.
Quali
allenamenti mentali utilizzi? Beh, non nello specifico ma a volte pratico allenamenti
un po' fuori dal comune. L'esperienza comunque aiuta alla gestione della
fatica.
Prossimi
obiettivi? Sogni da realizzare? Obbiettivi sportivi? Mi piacerebbe fare la Milano - Sanremo
di corsa, vediamo se anche il mio assistente di fiducia è di questa idea 😅. Poi il Tor des Geants prima o poi
mi toccherà farlo…
Sogni da realizzare? L'anno scorso, io e un
amico runner abbiamo
pensato di farci il Cammino di Santiago, partendo però da casa nostra (lo abbiamo
chiamato BreSciantiago visto che partiamo dalla provincia di Brescia) lo abbiamo diviso in 4 tappone, una
ogni anno, e ogni anno 8 giorni. L'anno scorso abbiamo fatto casa -Marsiglia in una settimana tra
corsa e camminata, quest'anno e gli anni successivi proseguiremo fino a Santiago
(quest'anno Marsiglia - Lourdes), il sogno sarebbe
concluderlo. Poi, altro grande sogno ormai sempre più irrealizzabile sarebbe
fare un lavoro nel mondo dello sport, o almeno in modo parziale.
Nella
mente degli ultrarunner ci sono sempre mete, progetti, sfide e sogni bizzarri e
straordinari, e insieme tutto diventa meno pesante e faticoso e più fattibile,
condividendo esperienze, fatiche e soddisfazioni.
Quale
domanda avrei dovuto farti?
Mah, penso siano abbastanza queste, se no bisogna scrivere un libro😅.
Si
potrebbe pensare di scrivere un libro dal titolo dal calcio al Tor des Geants,
mai dire mai, sembrano esserci i presupposti e tanti aspetti interessanti da
condividere con atleti e non atleti che vogliano leggere qualcosa di
stimolante.
Come
vivi il pre-gara, la gara e il post-gara? Il pre e post-gara sono i momenti migliori a mio avviso.
Il pre-gara è caratterizzato dalle farfalle nella pancia, se ci sono quelle è
buon segno. E poi tutta quella gente che ti guarda come extraterrestre ha il suo
fascino. Il post-gara invece, nei giorni successivi lascia una sorta di
invincibilità totale su ogni cosa, generalmente mi sento in pace con tutti e la
tranquillità mentale la fa da padrone, se non è felicità quella non so cosa lo
sia.
Soprattutto
in gare di ultramaratona molto impegnative e di lunghissima durata con
condizioni meteo avverse dopo la gara si sperimenta una grande pace dopo la
tempesta, tutto è finito, tutto è passato, un’estrema soddisfazione.
Quali
sono gli ingredienti del successo? Ingredienti del successo? (Come successo intendo successo
personale, ovvero essere finisher in una ultra), Farsi un mazzo tanto in
allenamento, e quando finisci una gara tosta, iscriversi ad una ancora più
tosta e farsi un mazzo ancora più grande di quello fatto in precedenza e così
fino a che qualcuno ti ferma.
E
così è, fatta questa si può pensare di fare quell’altra, cosa vuoi che sia, un
po’ più difficile, l’ha fatta quello, posso farla anch’io, questi sono i
pensieri nella mente degli ultrarunner, la ricerca del limite, del bizzarro,
dello straordinario, di se stessi.
Cosa
diresti a te stesso quando eri più̀ giovane? Ah, quanto tempo che hai e che stai buttando nel cesso.
Adesso per non rubare tempo alla famiglia esco come un ladro dal letto tutti i
santi giorni alle 5 di mattina per allenarmi, per essere pronto alle 7:15 a
svegliare tutti. Potessi avere solo la metà del tempo libero che avevo a 20
sarei professionista ora 😂.
Nella
vita ci sono tanti treni da poter prendere e che spesso passano troppo veloci e
si resta a guardare ma importare è sentirsi ora su un treno giusto.
A
quale personaggio ti ispiri? Nessuno in particolare, gli amici della mia squadra di
corsa (Atletica Franciacorta) sono già abbastanza motivanti mi sembra.
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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