mercoledì 29 giugno 2022

Pietro Laurenti: È stato un cammino della mente, degli occhi e del cuore

 Dovevo fermarmi riflettere e quale migliore occasione del cammino di Santiago 
Matteo SIMONE 
 

Lo sport aiuta a organizzarsi, a decidere mete e obiettivi da raggiungere documentandosi, organizzandosi, coinvolgendo amici e arricchendosi nell’animo, nel cuore, nella mente. 

Di seguito, l’amico maratoneta Pietro, racconta la sua esperienza di Cammino di Santiago in bici, rispondendo ad alcune mie domande. 
Ciao, complimenti per il cammino di Santiago in bici, come è nata l’idea? Dopo due anni di pandemia nei quali ho avute rinunce per lockdown tipo festeggiare i 50 o gli 80 di papà che poi è deceduto causa covid, ho pensato che dovevo fermarmi riflettere e quale migliore occasione del cammino di Santiago. Pertanto ho approfondito, mediante documentazione di racconti o video, la modalità come farlo. Ho scelto la bici per ragioni di tempo e perché pensavo che potesse essere più "facile".  
Da quando ci lavoravi? Circa dieci mesi fa diciamo settembre 2021 ho avuto modo di accennare a degli amici nonché colleghi che avevo pensato di fare in gravel bike il cammino di Santiago. Subito Francesco ha aderito e con lui Antonio. Poi tram tram su alcuni gruppi whatsapp e sembrava che volessero aderire a modo di raduno ciclistico, invece dopo le festività natalizie ho comunicato la data di prenotazione del volo e pertanto occorreva certezza. Alla resa dei conti eravamo io, e Roberto, Antonio, Emanuele e Francesco. Roberto si è infortunato una settimana prima di partire e ha rinunciato causa forza maggiore  (tra i quattro sono stato un anello di congiunzione, un moderatore del gruppo). Dopo la prenotazione però occorreva capire se la modalità dovesse essere in bikepacking o portapacchi se gravel o mtb. Alla fine ho optato per la scelta mtb con portapacchi posteriore e trittico di borse. Era importante avere per quanto possibile conoscenza del percorso delle difficoltà di ciò che occorreva perché il peso dell'attrezzatura e di quant'altro occorreva (cambio di abbigliamento e igiene personale nonché per pernottamento) poteva veramente influire sugli spostamenti.

Sono in contatto con Pietro da un po’ di anni e ogni tanto ci capita di fare una gara insieme, a volte come pacer, grazie al presidente della sua società Giuseppe
Minnici. Ero al corrente della dolorosa scomparsa di suo papà, nel periodo del Covid, e mi raccontava del suo programma, tra i tanti, di organizzare il lungo viaggio in bici verso Compostela di cui mi sarebbe piaciuto unirmi e partecipare.
 
Dopo due anni di avversità e criticità causa Covid e problemi correlati è una vera opportunità fare un cammino per riflettere, elaborare, assaporare luoghi, persone, culture e mondi, arricchendosi dentro e tornando a casa molto soddisfatti.  
Come ti sei allenato? Premetto che per molti anni ho corso in bici con la C maiuscola. È o era il mio mondo. La bici è un amore che sarà per sempre. Poi la famiglia, il tempo per gli allenamenti e lo stare fuori casa era incompatibile con il mio modo di vivere la famiglia e come sai mi sono avvicinato al running. Premesso che ho un caratterino niente male sotto l'aspetto mentale sportivo non mi sono preoccupato di salire in bike. Stavo preparando la 100km del Passatore e fisicamente ero pronto. Potevo semmai avere un pochino di fastidio di sella ma niente di più. Sapevo che non era una gara il cammino e che la velocità media giornaliera era bassa. Quindi non ero particolarmente preoccupato sotto questo aspetto e poi da inizio anno a giugno avevo percorso oltre 2000km di corsa. 

Difficoltà. Unione. I risoluzione del problema
Ciclisti si rimane se si è praticato bici in passato, basta poco per rimettersi a pedalare, soprattutto se si ha lo spirito del maratoneta che è allenato abbastanza fisicamente e mentalmente.
 
Qual è stato il prezzo da pagare? Nessun prezzo da pagare. Grazie prima cosa alla mia famiglia a mia moglie che ha sempre condiviso questa idea accettando che per 15 giorni si sarebbe fatta carico di tutte le questioni familiari e non è poco vivendo una quotidianità fatta di incastri e poi il pensiero che quando sei lontano da casa che tutto vada liscio in tua assenza. 
Come hai affrontato, gestito, superato eventuali imprevisti? Io ho pensato che bisognava avere innanzitutto le bike messe in ordine. Preventivamente mi sono preoccupato di far controllare attentamente e revisionare le bike. Ho fatto un vademecum su ciò che occorreva e poi in qualità di responsabile del gruppo (aggiungo che avevo informato i vertici del dipartimento per l'utilizzo dei loghi della Polizia) avrei condiviso problematiche umori ma le decisioni pratiche erano soprattutto mie.
Incontri. relazioni umane
La giornata doveva avere una cadenza: alzarsi a una certa ora, condivisione degli spazi comuni seguendo un ordine (no scarpe in bagno o stanze, silenzio dopo una certa ora), colazione, percorrenza bike di tot km, chiaramente partenza entro una certa ora e non oltre. Poi a fine trasferimento, doccia, lavanderia, asciugatrice, supermercato e momento personale, cena e in ostello luci spente e silenzio. E su questo sono stato intransigente ma ho ottenuto i risultati che non si è creata mai una polemica.
Ognuno aveva il suo compito. Emanule si preoccupa delle prenotazioni e sistemazioni nelle varie località, superlativo, Antonio della revisione delle bike, FrankOgnuno aveva il suo compito. Emanule si preoccupa delle prenotazioni e sistemazioni nelle varie località, superlativo, Antonio della revisione delle bike, Frank… (mezzo Coco) della cucina e fotoreporter, nessuno ma tutti indispensabili, l'uno per gli altri. Inoltre le bike, che erano fondamentali, ogni due giorni venivano pulite e attenzionate per limitare un eventuale problema meccanico che sarebbe stato invalidante per noi.
Unica difficoltà l'abbiamo avuta un giorno nel quale ho saltato un incrocio e allungando per 10/15 km su un trasferimento di 100km ci sono stati malumori causa stanchezza. Però anche in questo caso ho avuto modo di dire ai ragazzi che il cammino è come la vita. Chi non sbaglia? Quindi, anche avendo allungato, l'importante, nonostante tutte le difficoltà e la fatica, rimaneva essere uniti e con il sorriso. Solo così saremmo stati bene. Ma al contrario una lite, una parola messa male avrebbe solo minato la tranquillità di tutti. 
Italo brasiliani. Gemellaggio
Quanto eri motivato nel raggiungere questa metà/obiettivo?
Ero motivato. Pensa ho avuto una caduta rovinosa, mi sono rialzato senza parlare. La mia mente era: “speriamo che non ho danni sulla bike” e poi... “dovessi averlo mancano ‘x’ km li faccio correndo”. Volevo arrivare a Santiago volevo fortemente sentire come avrei reagito una volta arrivato alla piazza della cattedrale e poi c'erano tutti quei timbri sulla Compostela che era diventato un gioco tipo album delle figure che stai per completare.  insomma il desiderio era più forte di ogni altra cosa. Però qui aggiungo da persona educata secondo fede cattolica che tutto si realizza anche per volontà divina. Sentivo forza e protezione allo stesso tempo. Solo sul Cammino si capiscono queste parole. 

Una volta deciso l’obiettivo, bisogna prepararsi per il grande evento, incastrando ogni impegno e trovando un equilibrio tra famiglia e lavoro e poi il pensiero è sul traguardo finale apprezzando ogni singolo passo, ogni singola pedalata sul cammino verso la destinazione finale, disposti a superare ogni criticità e avversità. 
Paesaggi
Cosa e/o chi ti ha aiutato?
Pensieri, immagini, persone? Come nel vangelo il segno della croce su mente, bocca e cuore. È stato un cammino della mente (perché serve molta concentrazione specie quando la fatica prende il sopravvento), degli occhi (che hanno incontrato altri occhi “a volte brillanti altre volte che nascondevano un velo di malinconia”) e del cuore (perché solo con Amore nella preghiera ho avuto modo di riflettere, di pregare, di andare oltre il mio Io per capire che ci vuole tolleranza rispetto ed amore verso gli altri). ❤️🙏 Era importante avere per quanto possibile conoscenza del percorso delle difficoltà di ciò che occorreva perché il peso dell'attrezzatura e di quant'altro occorreva (cambio di abbigliamento e igiene personale nonché per pernottamento) poteva veramente influire sugli spostamenti. Poi nel Cammino si vive di un equilibrio precario di stati emotivi. Esempio l'11 giugno ricorreva il giorno della scomparsa di mio fratello. Era giovane 25anni quando per una malattia il buon Dio lo ha voluto a sé. Come non pensarci. 16mesi di differenza di età ma anche altri aneddoti di telefonata o messaggi con persone che innanzi a una quotidianità familiare apparentemente tranquilla ti confidano una preghiera per me per…. questo o quel motivo.  

I cammini, i viaggi, le lunghe fatiche da soli o in compagnia di poche persone mette a nudo la persona, mette la persona di fronte a quello che si ha nel cuore, nella mente, nell’animo, nello spirito, fa uscire fuori sensazioni ed emozioni ricche e intense collegate a ricordi, persone, sapori, suoni, odori. È una grande opportunità per riflettere, pensare, stare con
se stessi, meditare. Ricche esperienze di consapevolezza, elaborazione, stare in pace con se stessi, fare i conti con se stesso, capire dove si è, da dove si è partiti, come si sta e dove sui vuole arrivare nel viaggio così come nella vita. 
 
Quali sono state le tue qualità e caratteristiche utili? Io caratterialmente sono per la pace. Nel concreto ho detto ai ragazzi che si trattava del cammino della tolleranza. Solo nella tolleranza nostra, nella tolleranza verso gli altri e nella tolleranza in generale avremmo avuto un'esperienza educativa perché viviamo in un mondo che ci centrifuga che va sempre più veloce e che ci ha portato a non guardarci più gli uni con gli altri attaccando i nostri occhi a una tastiera del telefono e presi solo da un nostro smisurato Io. 

Croce di ferro. Intenzioni.
Liberazione dei pesi dell'animo
Lunghi cammini, viaggi di consapevolezza lontano dal lavoro, dalla famiglia, dalla routine, dalla quotidianità, dall’indifferenza aiuta ad azzerarsi, a riorganizzarsi, a capirsi, a essere compassionevoli con
se stessi, con gli altri, con il mondo. 
 
Cosa hai portato a casa e cosa hai lasciato? Io ho sempre pensato a una vita fatta di quotidianità e di crescita giorno per giorno nelle relazioni interpersonali. Mi piace ascoltare riflettere e capire se il mio punto di vista fosse giusto o meno. Il cammino è stato soprattutto questo. Mi ha riportato a un'esperienza che ho fatto a Kinshasa in Congo in una comunità di bambini abbandonati. Voglio sentire forte il bisogno di umanità. Nel cammino trovi amore e pace, alla Cruz de hierro (croce di ferro) nel lasciare quel sasso ho lasciato simbolicamente i miei peccati, i miei egoismi che presto sono tornati per la mia natura umana. Lascio il desiderio il sogno di poterci tornare… Chissà. A casa ho portato gioia. Sono stati giorni di libertà di animo e ho consigliato a mia figlia di fare questa esperienza. 

Si torna a casa con il cuore pieno.
Il rosso di questa ala come il nostro cuore
Lunghi cammini, lunghi viaggi di consapevolezza e accettazione dove ci si purifica, ci si sente più alleggeriti lasciando lungo il percorso tanti dubbi e situazioni considerate spiacevoli che v3engono elaborate e accettate in modo diverso e si ritorna in pace, con nuovi propositi, più attenti a
se stessi e agli altri.
 
A chi lo dedichi questo traguardo? Ogni giorno ho pensato, ho pregato. La mia vita è fatta a cerchi, nel mio cerchio ci sono gli affetti più cari e così man mano i cerchi si distanziano e aumentano per capienza di persone che conosco e non. Ho pregato per questo e la dedica non è una dedica ma una preghiera. Anche a te ho pensato tanto Matteo e vale questo discorso. 
 
Segni a ricordarci il perché
Grazie di cuore per un posto per me nel tuo cuore, grazie per le immagini che mi inviavi lungo il percorso verso la meta, ero con voi con il pensiero e con il cuore, immaginando le vostre pedalate, i vostri incontri, le vostre fatiche compensate dai sapori del mondo. 
 
Prossimi obiettivi? Prossimi obiettivi Copenaghen Capo Nord cicliviaggiando. Vediamo se l'idea, il sogno diventa programmazione e se la programmazione diventa realtà. Grazie🤗. 

Ora si può riprendere la quotidianità da dove si è lasciata con occhi diversi pensando a prossimi obiettivi che faranno pulizia nelle menti e nel cuore. 

Psicologo, Psicoterapeuta  
380-4337230 - 21163@tiscali.it 

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