Non potrei rinunciare alla corsa
Matteo Simone
3804337230- 21163@tiscali.it
Per chi corre, prima o poi c’è il pensiero di preparare e portare a termine una maratona e quando si incastrano un po’ di fattori, quali condizioni fisiche buone, allenamenti mirati sufficienti per portare a termine la gara e buona compagnia, si può fare, basta decidere la gara obiettivo e ci si mette in gioco, da soli o in compagnia.
Di seguito, l’esperienza di Nicla (Manfredonia
Running and Friends) attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti
sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? Si, da quando pratico la corsa. Non
sono un’eccellenza, anche perché ho conosciuto la corsa (e lo sport in
generale) in tempi relativamente recenti (da poco più di 10 anni), ma spesso
sono salita sul podio, nelle corse su strada, rientrando tra le premiate della
mia categoria, con immensa gratificazione.
Prima o poi lo trovi uno sport che fa
appassionare, fa mettere in gioco, fa faticare da soli o in compagnia
preparandosi a gare da partecipare e sperare di andare a podio portando a casa
oltre a una ricca esperienza anche premi.
Qual
è stato il tuo percorso sportivo? Non
ho mai praticato sport prima di conoscere, quasi per caso, la corsa. Da allora
pratico costantemente questo sport senza mai perdere uno dei tre-quattro
allenamenti settimanali.
Hai
dovuto scegliere nella tua vita di lasciare uno sport a causa di una carriera
scolastica o lavorativa? No. Lo sport è arrivato per me come
corollario della piena realizzazione lavorativa e familiare, per cui non ho
dovuto fare rinunce. Piuttosto, per conciliare famiglia, lavoro e sport, ho
scelto di allenarmi nelle primissime ore del giorno, quelle più fredde, di
notte, al buio, ma sempre in ottima compagnia.
La pratica dei uno sport, diventa uno
stile di vita che aiuta a svagarsi, a star bene, a distrarsi, a far parte di un
gruppo che si mette in gioco.
Per
quali aspetti e in quali fasi ritieni utile lo psicologo nello sport? Penso che per stare bene con gli
altri sia in primo luogo necessario stare bene con se stessi, nello sport come
nella vita. Lo psicologo nello sport a mio parere può sostenere, supportare,
aiutare a prendere coscienza o solo recuperare questa consapevolezza, quando
dovesse vacillare, per gli eventi della vita.
Se
potessi tornare indietro cosa faresti o non faresti? Se potessi tornare indietro avrei
voluto conoscere molto prima lo sport, e beneficiare da subito dei suoi
effetti.
Quali
fattori hanno contribuito al tuo benessere o alla tua performance? Senz’altro l’appartenenza a una
squadra, fatta di sinceri amici, accomunati dalla stessa passione per la corsa.
In compagnia è sempre meglio la
condivisione di esperienze di fatica, di allenamenti all’alba, a volte al buio,
freddo, ma che rendono felici e resilienti per affrontare l’intera giornata
ricca di faccende familiari e lavorative.
Quale
alimentazione segui prima, durante e dopo l'attività fisica? Seguo da sempre la dieta
mediterranea, pur con qualche “piacevole sgarro”. Prima e durate l’attività
fisica non assumo cibo, uscendo molto presto la mattina. Dopo mi concedo una
normale colazione.
Usi
farmaci, integratori? Per quale motivo? Non
uso alcun farmaco. Con gli integratori sono molto incostante, uso
sporadicamente i sali minerali per recuperare le forze dopo un allenamento più
impegnativo, quale quello domenicale.
Chi
ha contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance? La famiglia in primis, marito e tre
figlie, che mi hanno sempre sostenuto, mostrando apprezzamenti per l’impegno
costante nella corsa. E poi tutti gli amici runners manfredoniani della mattina
che, indipendentemente dalla squadra di appartenenza, mi fanno sentire parte di
una bella famiglia.
Nicla è sempre coccolata dai suoi amici
runner di squadra e altre società sportive di Manfredonia, mi capita a volte,
quando sono a Manfredonia, di partecipare agli allenamenti all’alba correndo
per il lungomare di Manfredonia fino a Siponto, un allenamento ricco e intenso
di aneddoti e di atleti bizzarri e folcloristici.
L'evento
sportivo della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? Le emozioni più belle le ho vissute
in occasione della mia prima mezza maratona, a Barletta, nel 2018. Mi ha
colpito “il fiume” immenso di colori che si spostava lungo tutto il percorso,
la festa di sorrisi, la condivisione della gioia con il vicino di turno, o il
gruppetto di vicini, sconosciuti fino a quel momento ma paradossalmente già
tanto familiari. Soprattutto mi ha emozionato la tenacia dei diversamente abili
e la loro forza nell’affrontare la gara, trascinando per tutto il percorso le
proprie difficoltà fisiche fino all’ultimo, fino al traguardo; e ancor più la
spontaneità, la freschezza e la nobiltà d’animo degli “spingitori”, capaci di
spingere con sacrificio ma sempre con il sorriso, alternandosi tra loro, fino
all’arrivo, per portare un po’ di serenità ai meno fortunati.
La mezza maratona di Barletta risulta
essere una gara apprezzata da tanti, dove è festa per tutti dal primo arrivato
agli ultimi, ognuno fatica a modo suo, da solo o in compagnia, c’ero anch’io
arrivando al traguardo con alcuni amici della squadra di Nicla, felicemente e
resilientemente.
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività fisica? Mio marito e le mie figlie sono
stati da subito orgogliosi della mia scelta e dei miei sacrifici. Ci ho messo
più di dieci anni, invece, per ricevere da mia madre un flebile, timido,
impercettibile, apprezzamento per la mia passione, da lei ritenuta – a torto-
troppo stressante per me. Gli amici non mi fanno mancare i complimenti per la
mia tenacia.
Un
episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? Il commento sprezzante di una
signora che, incrociandomi lungo il viale durante un allenamento, non ha saputo
trattenersi dall’esclamare “Quedda fatij ca v manc!”, mostrando di apprezzare
ben poco questo “perditempo” chiamato corsa. Avrei voluto rispondere: “Signora,
io ho un marito, tre figlie, una casa e due lavori, eppure corro lo stesso”, ma
ho proseguito la mia corsa sorridendo tra me e me fino alla fine del
percorso.
Bisogna essere resilienti e andare avanti
sorridendo, altrimenti è finita se si ascoltano critiche e giudizi di persone
di una cultura un po’ più arretrata, di quando il tempo era prezioso e
bisognava lavorare per portare il pane a casa e non c’era spazio per hobby e
benessere personale.
Cosa
hai scoperto del tuo carattere praticando sport? La corsa mi ha regalato molto più
autocontrollo. Mi ha insegnato la perseveranza ma anche la capacità di non
prendermi troppo sul serio, di accettare i miei difetti e riderci su.
Quali
sono i tuoi pensieri in allenamento e in gara? L’allenamento
lo vivo sempre in compagnia per cui è sempre occasione di divertimento e di
sfottò nei confronti del “malcapitato” di turno, me compresa ovviamente, che
rallegrano tutta l’ora di corsa. In gara si alternano momenti di puro
divertimento a fasi più critiche e pesanti, in cui ho la sensazione di non
riuscire a portare a termine la gara. Ma non mi sono mai fermata prima del
traguardo!
Nicla sembra essere in un branco di
leoni la mattina all’alba durante gli allenamenti con gli amici, sempre pronti
a scherzare con lei ma in un modo bonario e lei sempre con il sorriso, accetta
tutto e fa scorrere tutto, divertendosi e in questo modo nemmeno sente la
fatica.
Quali
capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere nello
sport?
La
tenacia negli allenamenti e la voglia di dare il massimo delle mie possibilità
in ogni competizione; nel contempo la capacità di “rallentare” e misurare le
mie condizioni fisiche quando non sono delle migliori.
Che
significa per te partecipare a un evento sportivo? E’ sempre una festa, condivisa con
chi nutre la mia stessa passione. E’ bello ogni volta incontrate gli amici
corridori delle altre squadre, incrociare nei loro occhi lo stesso mio sentire.
Quali
sensazioni sperimenti facendo sport: allenamento, pre-gara, gara, post gara? Gli allenamenti con il gruppo
scandiscono tutta la settimana e sono l’appuntamento irrinunciabile della
mattina, una boccata di salute e buon umore. Il pre-gara lo vivo con un po’ di
sana ansia ma anche con grande desiderio di cimentarmi con la strada. Il post
gara è coronazione dell’evento, a prescindere dal tempo impiegato e dalle
aspettative, anche se è ovviamente più gratificante “andare a premio”.
Bello ritrovarsi in gara, ognuno con il
proprio completino della squadra di appartenenza, ognuno alla partenza con
obiettivi e aspettative di risultati a seguito di allenamenti mirati, con o
senza scuse.
Hai
sperimentato l’esperienza del limite nello sport? Si, in qualche occasione, per
problemi di salute, non seri, ma che mi hanno costretta a sospendere per un po’
gli allenamenti.
La
tua gara più estrema o più difficile? La
Corri in Cava di Apericena. Clima torrido e percorso impegnativo. Però
paesaggio stupendo.
A
cosa devi fare attenzione nella tua disciplina sportiva? Credo basti una alimentazione sana
e alternare il riposo all’allenamento.
Cosa
ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? Non ho mai mollato se non per
piccole contingenze. Non potrei rinunciare alla corsa.
La corsa risulta essere un ottimo
rimedio a eventuali impegni gravosi quotidiani, come un giocattolo da tenere in
ordine e in efficienza per farlo durare nel tempo il più possibile, e così
bisogna sapersi voler bene e tutelarsi negli allenamenti osando ma non esagerando,
approfittando ogni tanto di un sano recupero o relax.
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Concedendomi “solo” il tempo
strettamente necessario per la ripresa.
Un
tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? Lo sport è sacrificio ma è anche e
soprattutto soddisfazione, benessere, equilibrio, scuola di vita.
C’è
stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliare l’uso? No assolutamente. Sono sempre stata
salutista, attenta tanto alla linea quanto al benessere del corpo, ripugnando
sostanze tossiche per l’organismo. Credo fermamente che l’uso di sostanze
dopanti, oltre che nuocere alla salute, oltre che costituire un illecito, sia
in primis l’antitesi dello sport sano e nobile, e che chi fa uso del doping
menta a se stesso, prima ancora che agli altri.
Sogni
realizzati e da realizzare? Prossimi obiettivi? Il
mio obiettivo realizzato è la Prima Maratona appena conclusa, quella delle 5
Cattedrali. Sono molto felice di essere riuscita a portarla a termine
discretamente, nonostante le avversità del tempo e i problemi familiari che mi
hanno distolto dagli ultimi allenamenti. Vorrei tornare alle consuete gare
domenicali, di cui ci ha privati per troppo tempo la pandemia. E correre presto
una seconda Maratona, sempre senza grandi pretese…anche perché la prima
Maratona mi ha piacevolmente sorpresa, rivelandosi meno pesante di quanto immaginassi,
e risparmiandomi il tanto preannunciato (dai veterani) quanto temuto “muro dei
30 km”.
Se le cose sono fatte bene, si
affrontano le maratone serenamente senza sbattere contro il muro della crisi
del 30°-35°km, basta sapersi allenare sufficientemente e adeguatamente con
allenamenti di un chilometraggio sufficiente per comprendere a cosa si può
andare incontro, alcuni allenamenti lunghi di 32-34km e ci si può presentare in
partenza con la coscienza a posto per affrontare la lunga gara.
Come
hai scelto la tua squadra e cosa dicono di te i tuoi compagni? La nascita della mia squadra,
Manfredonia Running and Friends, è coincisa con la mia stessa adesione. Devo
ribadire però che io mi sento parte della più allargata squadra “Manfredonia”,
perché l’esistenza di tre associazioni sportive dilettantistiche nella mia
città nulla toglie al sincero rapporto di amicizia, di rispetto, di
condivisione che lega i runners tutti, alla stessa maniera. Ai miei compagni di corsa sono legata da un
sincero affetto fraterno. La mia presenza costante la mattina – unica presenza
femminile a quell’ora sulle strade del viale– mi ha concesso un trattamento di
privilegio nella compagnia. Credo che i miei compagni mi stimino almeno quanto
io stimo loro. Senz’altro la mia presenza –conclamata donna di fede - li
“costringe” a un più mite e misurato linguaggio!
Manfredonia sempre più città dello sport
e soprattutto di runner, maratoneti e ultramaratoneti e anche di donne che si
sperimentano, si mettono in gioco e cercano di andare a podio.
380-4337230
- 21163@tiscali.it
Nessun commento:
Posta un commento