martedì 31 maggio 2022

Christian Reali, 100km del Passatore 2022: 7° Assoluto, 1° Faentino e 1° Romagnolo

 La 100km del Passatore, è nella mente di tutti noi faentini 
Matteo SIMONE 

 

Foto di Sandro Marconi:
Grande allegrezza🤓😃

Il 21 maggio 2022, si è svolta l’ultramaratona 100km del Passatore, con partenza da Firenze ore 15.00 e arrivo a Faenza. 

Il vincitore è stato il britannico (vegano) Lee Grantham in 7h0329”, precedendo Massimo Giacopuzzi 7h1941” e Giorgio Calcaterra SM50 7h3936”. A seguire Marco Menegardi  7h4652”, Silvano Beatrici 7h5850”, Giorgio Rovei 8h0546”, Christian Reali 8h0923”. 
Tra le donne la vincitrice è stata Rachele Eleonora Corradini in 8h2907”, precedendo Cecilia Flori 8h3350” ed Elena Fabiani 9h1242”. 
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Christian (Pol. Dil. Santa Lucia/Le Linci) attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Ciao, complimenti, te l'aspettavi?
Arrivare 7° Assoluto alla 100km del Passatore, 1° Faentino e 1° Romagnolo, no, proprio non me lo aspettavo. Ho cercato di mantenere un profilo basso, senza aspettarmi troppo. 
Quali consideri siano state le tue risorse, qualità, caratteristiche utili? La mia principale risorsa è stata quella della “Gestione” di gara ed essermi focalizzato sulla mia prestazione. 

Tante gare in una a questo Passatore per Christian, la prima esserci fino alla fine e poi la gara tra i Faentini e tra i Romagnoli. Ho visto i suoi parziali e davvero ha tenuto un profilo basso, giocando d’astuzia e standosene dietro, ma non troppo, valutando cosa fare nel lungo percorso di 100km. Nelle classifiche intermedie si può notare come sia passato gradualmente ai vari passaggi dalla 13° alla 7° posizione a San Cassiano, mantenuta e difesa fino alla fine: 13° Vetta le Croci 16.6 km, 12° Borgo San Lorenzo 31.6 km, 9° Colla di Casaglia 48 km, 9° Casaglia 53 km, 8° Marradi 64.7 km, 7° San Cassiano 76 km. 
Quali allenamenti sono stati fondamentali?
Gli allenamenti fondamentali, sono stati un po’ tutti, perché per preparare bene un’Ultramaratona, è importante allenare anche la velocità, insieme alle ripetute, alle corse collinari, alle variazioni di ritmo e i lenti, anche questi da curare facendoli alla giusta velocità in quando se si dovesse esagerare, poi la si paga nelle sedute di qualità. 

Una ara di 100km può essere considerata alla portata di tutti, basta correre per tanti chilometri, gareggiare in gare lunghe come maratone, 50km, 6 ore, e il gioco è fatto. Ma se si vuole ottenere una performance elevata bisogna avere un programma di allenamento mirato e strutturato che preveda sedute differenziate di allenamento così come si prepara il mezzofondo o la maratona. Ripetute lunghe, medi variati, progressivi, tante salite, brillantezza, forza, resistenza e tant’altro. 
Foto di Sandro Marconi:
"subito dopo l'arrivo" (100 km del passatore 2022)🥰


Qual è stato il prezzo da pagare?
Il prezzo da pagare, sono state tutta una serie di rinunce, privazioni che si sono rese necessarie. Il mio tempo libero, è stato (e lo sarà ancora), dedicato alla corsa e alle sue attività collaterali/parallele. Sveglie all’alba per il primo allenamento giornaliero ecc.…ecc. 

Quando si fa sport ad alti livelli, anche se considerato amatoriale, si mettono in conto rinunce che però non pesano in considerazione dei risultati ottenuti in termini di crono ma soprattutto di sensazioni ed emozioni forti e intense, un grande nutrimento emotivo che diventa la benzina e la motivazione per impegnarsi duramente senza scansare o temere la fatica. 
Come hai gestito e controllato la gara con il fisico e con la testa? Ho impostato una semplice strategia: mi sono focalizzato solo su di me, sul mio passo, sulle mie sensazioni e sulla tabella di marcia prefissata con Paolo (mio allenatore). Non ho guardato chi era davanti a me, mi sono proprio estraniato creandomi una gara parallela nella mia testa. 

Questo sembra essere l’approccio giusto, sapere più o meno quanto si vale, come e quanto si è lavorato bene in allenamento, avere in mente la propria gara, visualizzata, lucida e chiara ed essere presenti a se stessi con in mente e nel cuore i consigli di un grande allenatore che sa il fatto suo in termini di esperienza di atleta di altissimo livello e allenatore e coordinatore di utramaratoneti. 
Quanto eri motivato nel raggiungere questo risultato e da quando ci lavoravi?
La 100km del Passatore, è nella mente di tutti noi faentini, ogni giorno dell’anno e la si prepara sempre. Le motivazioni erano alte, altissime…. Ho corso anche per una persona a me molto cara che sta lottando per rimanere tra di noi. 

Sempre più faentini si avvicinano al mondo delle ultramaratone e oggi sembra essere alla portata di tutti ma questo grazie anche a esperti che seguono i giovani, consigliano, allenano per portarli ad alti livelli e per farli avvicinare la podio, per cercare una vittoria, per cercare di farli indossare la maglia azzurra in gare internazionali quali europei e mondiali. E Christian ci sta andando vicino, ha esordito al Passatore nel 2017 con un crono di 10h12’46”, migliorandosi di anno in anno, nel 2018 9h57’16”, nel 2019 8h42’. 

Cosa e/o chi ti ha aiutato? Fondamentale è stata mia moglie Giorgia, la quale mi ha accompagnato in bici da Firenze a Faenza. Oltre a farmi supporto nei rifornimenti, lo è stato anche dal punto di vista psicologico e di rilevamento/mantenimento del passo prefissato. Ha avuto problemi alla bici elettrica da subito, ma per paura di deconcentrarmi me lo ha riferito solo dopo l’arrivo…pedalare con una bici di tanti kg, non è stato semplice.  

Questa è una grande scoperta e una grande risorsa, una moglie che accompagna in bici è tanta roba, una grande carica emotiva fino all’arrivo, una moglie che non aspetta al traguardo preoccupata, in ansia per quello che potrebbe succedere durante la gara, ma una moglie che segue notando ogni sguardo, ogni minima esigenza, ogni accenno di stanchezza, sempre presente, accanto, complimenti. 
Quanto sei fiducioso ora in te stesso?
L’essere stato capace di “Gestire” mi tanta fiducia per le gare di Ultramaratona future. 
Cosa cambia ora? Cambia la consapevolezza, la fiducia in me stesso e nei miei mezzi. 

Sembra che il meglio debba ancora venire per Christian, focalizzato ora sulle ultramaratone e molto consapevole delle sue risorse e potenzialità. 
Con chi ne parli della tua gara? Non nego che il Lunedì dopo la gara, qualche post sui vari Social l’ho fatto, ma non amo essere io il primo a raccontare le mie avventure podistiche a chi incontro, aspetto che sia l’altra persona a chiederlo e cerco comunque, nel dialogo, a non porre sempre l’attenzione su questo argomento per non “sminuire” in certo senso ciò che il mio interlocutore sta dicendo. 

Christian appare molto umile, modesto, sereno ma con il passare dei giorni aumenta la consapevolezza di ciò che ha fatto e ciò che potrebbe fare partendo da ciò, pertanto ancora complimenti, questo è un buon momento, un buon periodo. 
Prossimi obiettivi?
Prima cosa è quella di mantenere il fisico integro, riposarmi, e poi cercare di provare a migliorarmi in tutte le distanze: Mezza Maratona, Maratona e Ultramaratona. E poi continuo a sognare giornate come sabato….  

Ottimo programma e pianificazione del futuro prossimo, la prima cosa l’autoprotezione, il recupero psicofisico e poi si riprende non solo a sognare ma a rimettersi in careggiata in gare medio lunghe per assaporare buoni ritmi ed eventuali podi o vittorie. 
In gara cosa hai notato, visto, sentito? Il paesaggio dei nostri stupendi appennini, è impagabile, il calore della gente quando attraversavamo i piccoli paesini. L’amore di Faenza, per questa corsa, rimane intatto di anno in anno (questa volta dopo 3 anni) e il calore della mia città, per me e per tutti noi è qualcosa di Emozionante”. 

Per i faentini la 100km del Passatore è molto sentita, è la loro gara, è il loro territorio, è la loro popolazione lungo il percorso e all’arrivo, tanta complicità, attenzione, presenza.
 
Cosa hai portato a casa e cosa hai lasciato lì? Ho portato a casa un Christian che credo abbiamo imparato a “gestirsi” e lasciato quello che non sapeva fare o almeno spero. 

Si cresce attraverso lo sport, si impara a conoscersi, a essere più esperti, a pretendere di più da se stessi, a sentirsi più autonomi, ad alzare l’asticella. 
Ti hanno aiutato pensieri, parole, frasi, immagini, persone? Il pensare in maniera continuativa alla mia motivazione principale e l’aiuto di mia moglie, sono stati i miei aiuti più grandi. 

La gara, soprattutto se si tratta di
ultramaratona, non è solo espressione di forza e resistenza ma anche di un’elevata motivazione, soprattutto se si ha in mente una persona cara che soffre o ti accompagna fisicamente o nei pensieri.
 
Come sei cambiato nel tempo grazie allo sport? Ho accresciuto sempre più la fiducia in me stesso, e in ciò che sono in grado di fare, vero mio tallone d’Achille. 

Consapevolezza, autoefficacia e resilienza sono determinanti nello sport e nella vita, l’esperienza aiuta a conoscersi e quando si percepisce di aver fatto bene incrementa autoefficacia, soprattutto dopo periodi di avversità o criticità attraversati mostrando di essere resilienti. 

Ringrazio Christian e auguro di continuare nei suoi propositi in buona, anzi ottima compagnia. 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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