Je voulais absolument finir à tout prix pour une 5eme fois
Matteo SIMONE
Foto di Paola Falcier |
Il 22 aprile alle ore 10.00, dalle acque dei Navigli di Milano, sono partiti gli atleti iscritti all’8^ edizione dell’UMS22 (Ultramaratona Milano Sanremo 281 km) organizzata dall’ASD Impossible Target (Race Director Simone Leo).
Il primo a toccare il mare di San Remo e quindi a vincere la gara è stato Antonio di Manno in 34h49’, precedendo Rolando Espina 38h27’ e Francesca Ferraro 39h38’.
Nel tempo massimo delle 52 ore previste sono arrivati solamente 22 atleti, di seguito gli altri arrivati in tempo utile: Patrich Tognoni 46h10’, Matteo Tenchio 46h26’, Daniele Drago 46h46’, Massimo Scrofani 47h24’, Valentino Cortese 47h24’, Antonio Tallarita 47h25’Francesco Sgarlatta 47h36’, Roberto Dagati, Alessandro Soma, Giovanni Rosato, Claude Birrer, Michele Belnome, Luca Aiudi, Fulvio Moneghini, Roberto Casoni, Paolo Giovanni Fortese, Alessio Tomassini, Jean-Louis Valderrama 51h36’, Paolo De Bernardi.
Foto di Paola Falcier |
Jean Louis sembra essere un espertissimo ultrarunner. Ha preso parte alle seguenti edizioni dell’UMS: 29 aprile – 1 maggio 2017 in 47h36’, 28-30 aprile 2018 in 45h12’, 27-29 aprile 2019 in 47h57’, 10-12 settembre 2021 in 47h49’.
A chi lo dedichi? Dedico questa gara agli organizzatori che sono adorabili e fanno un ottimo lavoro per il nostro piacere.
Cosa lasci a Milano e Sanremo e cosa porti a casa? L'organizzazione dell'UMS è diventata nel tempo la nostra famiglia, i nostri cugini italiani. Ci rendono omaggio ogni anno, li amiamo e ci ripagano. Torniamo a casa carichi di immagini e ricordi.
Questa è una bella dichiarazione, in effetti gli organizzatori fanno davvero un duro lavoro per permettere ai partecipanti di una manifestazione sportiva di trovare quanto serva per arrivare fino alla conclusione nel miglior modo possibile, accogliendoli alla partenza, ai check point e poi all’arrivo, un lavoro continuo nel corso dei giorni, di contatti con atleti e istituzioni locali per i vari permessi e le azioni burocratiche, soprattutto in questi periodi di covid dove tutto diventa più difficile.
Qual è stato il prezzo da pagare in termini di impegni? L'iscrizione e le spese di viaggio e altre spese devono ammontare a 500€.
Come hai scelto la tua Crew e come si è comportato? Mia moglie è la mia unica Crew, fa un ottimo lavoro. Non sarei in grado di fare quello che fa lei.
Gli atleti che partecipano a questo tipo di gare di endurance lo fanno per una forte passione e per una sfida enorme personale, in particolare ho potuto apprezzare la modalità di Jean Louis ad approcciarsi a questa gara con i sandali, camicia sgargiante colorata e cappello, dopo aver pernottato in una branda in auto e la moglie a seguito con due cani, un turista ultrarunner, una vacanza esclusiva fatta di fatica, sorrisi e spensieratezza, pronto sia lui che la moglie a elargire sorrisi a ogni passante.
Tutto è andato come previsto? Condizioni meteorologiche eccezionali, tempesta, dolore alla caviglia, devi aspettarti tutto in ultra.
Hai pensato di mollare? No, non penso mai di mollare, solo di capire come arrivare alla fine. Un compagno osteopata mi ha sbloccato la caviglia e mi ha permesso di andare fino in fondo. Ho chiesto alla Croce Rossa di darmi delle coperte di sopravvivenza per proteggermi dalla pioggia e dal vento. Ha funzionato.
I momenti più divertenti? Pensieri, dubbi, crisi, preoccupazioni in gara? Fare una corsa, un'avventura, con mia moglie e i nostri 2 cani è sempre un grande piacere anche se è anche lo stress del viaggio e del non dimenticare nulla. Volevo assolutamente finire a tutti i costi per la quinta volta.
Anche se Jean Louis era vestito da vacanziere, le ultramaratone non sono una vacanza ma durissime gare di fatica, resistenza e resilienza dove si va incontro al dolore, sofferenza, salite, fatica, condizioni avverse atmosferiche, sonno, stanchezza ma l’approccio è quello di poter far tutto un passo alla volta, con fiducia e resilienza e così è stato per quelli che sono riusciti aa arrivare fino alla fine.
osa ti spinge a correre le ultramaratone? L'ultramaratona spinge costantemente i tuoi limiti, non sei mai sicuro di finire. Statisticamente solo il 50% dei partenti finisce un grande ultra di +200 km.
Jean Louis ha partecipato a gare lunghissime della durata di più giorni, tra le più lunghe anche una gara di 1000km a giugno 2018, la “6ème MilKil - 1000 km de France dove ha impiegato per terminarla 10 giorni 14 ore e 5 minuti.
Dove vuoi andare? Voglio andare fino in fondo, sempre più lontano, per vivere l'avventura. Ho attraversato la Francia 4 volte, ho attraversato la Germania, ci sono abituato molto a lungo.
Jean Louis è un grande corridore e camminatore, gira l’Europa a piedi, un ottimo approccio che abbina turismo all’attività fisica.
Cosa vuoi dimostrare? Corro con la maglia hawaiana, i sandali, sono handicappato a una gamba, voglio dimostrare che quando vogliamo possiamo, anche senza grandi mezzi fisici.
Un grande esempio di una persona resiliente che si adatta alla vita e cerca di fare cose straordinarie con serenità, passione, divertimento.
Quali sono i tuoi ingredienti per il benessere e le prestazioni? La volontà, il piacere di partecipare, di trovare runner come me che amano l'ultra.
Il mondo degli ultrarunner sembra essere un mondo privilegiato, non per tanti ma per pochi, persone che si vogliono mettere in gioco con passione e impegno, per condividere esperienze dure e faticose, portando a casa esperienze intense che arricchiscono cuore, animo e mente.
Con l'esperienza hai cambiato il modo in cui ti alleni e/o gestisci la gara? Non mi alleno molto, faccio molte gare, maratone e ultra maratone. Pensando sempre che la strada sia lunga, senza preoccuparsi degli altri corridori anche se sei ultimo, l'importante è arrivare alla fine prima del tempo limite.
Un messaggio per avvicinare le persone allo sport? Vivi lo sport come vuoi, non preoccuparti degli altri, delle loro prestazioni.
In gare di ultramaratona, soprattutto quelle di centinaia di chilometri o della durata di più di un giorno, ogni atleta fa la sua gara, ha i suoi tempi di corsa e di cammino, di ristorno ed eventualmente riposo, ognuno ha una tabella di marcia da rispettare o un’andatura in base alle proprie sensazioni psicofisiche, ma è sempre meglio risparmiarsi all’inizio e non consumare in fretta le energie a disposizione, importante è arrivare in tempo ad eventuali cancelli lungo il percorso e riservarsi le forze e le energie per l’ultima parte della gara, per portarla al termine nel tempo limite.
Come ti vedi tra 10 anni? Hula non lo so, a pesca forse. Ho già sperimentato così tante cose belle che potrei smettere senza perdermele. Non sono un maniaco della corsa. Mi piace stare a casa, fare bricolage, passeggiare con mia moglie e i nostri cani.
Cosa diresti a te stesso di circa 10 anni fa? Ho iniziato a correre nel 2008, pesavo 105 kg. Ho preso in mano la mi vita, ho divorziato, ho cambiato lavoro, ho cambiato la mia vita per vivere i miei sogni. E sono felice di esserci riuscito. Ho avuto una vita straordinaria, bambini belli e sani, mi sono risposato con una grande donna che condivide la mia passione ed è la mia assistente. Felicità.
Nella vita si fanno scelte e si cambia, è importante essere consapevoli di come si è e come si vuole essere e saper passare all’azione cambiando qualcosa che non piace, inseguendo sogni da cercare di trasformare in realtà.
Ti ispiri ad altri ultrarunner? Serge Girard mi ha fatto sognare e mi ha dato la voglia di andare ancora oltre.
Serge Girard è un atleta francese, detentore di numerosi record mondiali. Nel 1997, attraversa gli Stati Uniti tra New York e Los Angeles, 4.597 km in quasi 53 giorni. Nel 1999, da Perth a Sydney in Australia, 3.755 km in quasi 47 giorni. Nel 2001 da Lima a Rio de Janeiro, 5235 km in 73 giorni. Nel 2003 da Dakar a Il Cairo, 8295 km in 123 giorni. Il 5 settembre 2006, ha completato in 260 giorni e 18 ore la traversata da Parigi a Tokyo, 19.097 km, diventando così il primo uomo ad aver attraversato correndo tutti i continenti.
Serge Girard percorre un totale di 27.011,88 km - l'equivalente di 640 maratone - in 365 giorni, da17 ottobre 2009 a 17 ottobre 2010, ovvero una media giornaliera di 74 km al giorno. Il 31 gennaio 2016, Serge Girard intraprende un tour mondiale in 4 continenti, dove termina a Parigi l’8 aprile 2017 dopo aver percorso più di 26.000 km, realizzando il giro del mondo in 433 giorni con una media di 60,45 km al giorno.
Quando correrai di nuovo? Continuerò il prossimo weekend con la 205 km dell'UBF nella regione di Parigi, la prima edizione del nostro amico Christian Roïk, e poi la Nove Colli a fine maggio, poi l'ultrardeche 222 km a inizio giugno, e la 1000 km del milkil a metà giugno. Grande sfida a catena. Ecco, sai tutto. Sono a 169 maratona dal 2008 e per le ultra: https://statistik.d-u-v.org/getresultperson.php?runner=99640 Grazie.
Jean Louis Valderrama: C'était la 5 fois que je participais à cette course
È stata la 5^ volta che ho preso parte a questa gara
Matteo SIMONE
Félicitations pour ce jalon, depuis combien de temps travaillez-vous dessus? C'était la 5 fois que je participais à cette course. Depuis janvier j'ai fait 3 courses de préparation, 150km, 160km et 135km.
À qui le dédiez-vous? Je dédie cette course aux organisateurs qui sont adorables et font un beau travail pour notre plaisir.
Quel a été le prix à payer en termes d'engagements? L'inscription et les frais de voyage et autres doivent représenter 500€.
Est-ce que tout s'est passé comme prévu? Des conditions météorologiques exceptionnelles, tempête, douleur cheville, il faut s'attendre à tout en ultra.
Les moments les plus agréables avant, pendant et après la course? Des pensées, des doutes, des crises, des soucis dans la course? Partir en course, à l'aventure , avec ma femme et nos 2 chiens est toujours un grand plaisir même si c'est aussi du stress de voyage et de ne rien oublier. Je voulais absolument finir à tout prix pour une 5eme fois.
Qu'est-ce qui vous pousse à courir des ultramarathons? L'ultra marathon c'est repousser sans cesse ses limites, on est jamais sur de finir. Statistiquement seulement 50% des partants finissent un gros ultra de +200km.
Où veux-tu aller? Je veux aller au bout, toujours plus loin, vivre l'aventure. J'ai traversé 4 fois la France, j'ai traversé l'Allemagne, j'ai l'habitude du très long.
Que voulez-vous prouver? Je cours en chemise hawaïenne, en sandales, je suis handicapé d'une jambe, je veux prouver que quand on veux on peux, même sans grand moyens physiques.
Quels sont vos ingrédients pour le bien-être et la performance? La volonté, le plaisir de participer, de retrouver des coureurs comme moi qui aiment l'ultra.
Avec l'expérience, avez-vous changé votre façon de vous entraîner et/ou de gérer la course? Je ne m'entraîne pas beaucoup, je fais beaucoup de courses, marathons et ultras marathons. Toujours penser que la route est longue, ne pas s'occuper des autres coureurs même si l'on est dernier, le principal est d'arriver au bout avant le temps limite.
Comment vous voyez-vous dans 10 ans? Houla je ne sais pas, à la pêche peut-être. J'ai vécu tellement de belles choses déjà que je pourrais arrêter sans que ça me manque. Je ne suis pas un obsédé de la course à pied. J'aime rester chez moi, bricoler, balader simplement avec ma femme et nos chiens.
Que vous diriez-vous il y a environ 10 ans? J'ai commencé à courir en 2008, je pesais 105kg. Je me suis repris en main, j'ai divorcé, j'ai changé de travail, j'ai changé de vie pour vivre mes rêves. Et je suis heureux d'avoir réussi. J'ai eu une vie extraordinaire, des beaux enfants en bonne santé, remarié a une super femme qui partage ma passion et fait mon assistante. Le bonheur.
Es-tu inspiré par d'autres ultrarunners? Serge Girard m'a fait rêver et donné l'envie d'aller toujours plus loin.
Un message pour rapprocher les gens du sport? Vivez le sport comme vous le voulais, ne vous préoccupez pas des autres, de leurs performances.
Que laissez-vous à Milan et à San Remo et que ramenez-vous à la maison? L'organisation de l'UMS est devenue avec le temps notre famille , nos cousins italiens. Ils nous rendent hommage chaque année, on les adorent et ils nous le rendent bien. Nous rentrons à la maison chargés d'images, et de souvenirs.
Comment avez-vous choisi votre équipage et comment s'est-il comporté? Ma femme est mon seul équipage, elle fait un travail formidable. Je serais incapable de faire ce qu'elle fait.
Avez-vous pensé à abandonner? Non je ne pense jamais abandonner, juste trouver comment arriver au bout. Une accompagnatrice ostéopathe m'a débloqué la cheville et m'a permis d'aller au bout. J'ai demandé à La croix rouge de me donner des couvertures de survie pour me protéger de la pluie et du vent. Ça a marché.
Quand courrez-vous à nouveau? Je vais enchaîner le weekend prochain avec 205 km de l'UBF en région parisienne, première édition de notre ami Christian Roïk, et ensuite la Nove Colli fin mai, puis l'ultrardeche 222km début juin , et les 1000km de la milkil mi juin. Gros challenge d'enchaînement. Voilà vous savez tout. Côté marathons j'en suis à 169 depuis 2008 et pour les ultras: https://statistik.d-u-v.org/getresultperson.php?runner=99640 Merci.
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