sabato 28 maggio 2022

Luisella Giussani: Dopo l'esperienza del Passatore mi sento invincibile

 Non ho mai pensato per un secondo di dover mollare o di ritirarmi 
Matteo Simone  
3804337230- 21163@tiscali.it  


Portare a termine una ultramaratona di 100km significa essere capaci di uno sforzo notevole prolungato nel tempo, di saper fissare obiettivi difficili e
sfidanti ma raggiungibili, di portare avanti un programma di allenamento specifico e seguire un’alimentazione adeguata.

E poi c’è la consapevolezza che, fatta questa, si può fare tutto nella vita, non esistono fatiche e salite impossibili, così come non esistono difficoltà e problemi irrisolvibili. 
Di seguito, Luisella (Camisano Running ASD) racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Ho cominciato sin da piccola. Mi è sempre piaciuto lo sport. Tutto in generale. Poi a scuola mi hanno notata e mi sono iscritta a una società sportiva. Corro da quando avevo 9 anni. 
Quando ti sei sentita campionessa nello sport?
Non credo di essermi mai sentita campionessa nello sport. Ero e sono abbastanza portata per lo sport in generale. Forse a ripensarci, mi sono sentita campionessa quando alle elementari e medie vincevo sempre la famosa "Corsa Campestre". 

Luisella fin da piccola ha dimostrato di avere le caratteristiche, le qualità, le capacità di una brava runner, essendo notata e vincendo le famose Corse Campestri a scuola. 
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Sicuramente l'alimentazione e il corretto allenamento. Considero lo sport una disciplina e come tale va rispettata (lo dico sempre anche ai miei figli). Se vuoi fare qualcosa è necessario rispettare la disciplina e tutto ciò che ne consegue. 

Se si fanno le cose fatte bene, si raccoglie tanto in termini di benessere e performance nello sport, così come negli altri ambiti della vita quotidiana.
 
Quale tua esperienza passata ti rende più sicuro di potercela fare? Dopo l'esperienza del Passatore mi sento invincibile. 100 km. Non ho mai pensato per un secondo di dover mollare o di ritirarmi. Ne ero già sicura alla partenza. Per carattere sono molto determinata. 
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva? I familiari sono abituati (corro da sempre praticamente). I colleghi alcuni capiscono altri meno, non è facile capire lo sport per chi non lo ha mai praticato. Riesco a convivere benissimo anche con questi tipi di persone. Non ne parlo in modo ossessivo. 
Un episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività sportiva? Mi diverto un sacco in tutte le gare. Forse ricordo una gara alle medie dove continuavano a chiamare il mio nome perché dovevo presentarmi al podio. Ma io non sapevo ancora cosa fosse il podio e facevo finta di nulla. 
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport?
Sono molto determinata. Se mi prefisso un obiettivo lo raggiungo di sicuro. 

È importante avere la consapevolezza di ciò che si vuole e si può fare e decidere obiettivi e sfide per potersi impegnare seguendo piani e programmi e trasformare sogni in realtà, mettendosi in gioco e apprendendo dall'esperienza. 
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Cosa e chi ti ostacola? Sicuramente dover conciliare lavoro, famiglia e allenamento. Trovare il tempo non è sempre molto facile. 
La tua situazione sportiva più difficile? Forse i primi lunghi. Avevo dolori ovunque, non conoscevo ancora bene le reazioni del mio corpo agli sforzi e quindi ho dovuto imparare a conoscermi. 

Questo è un problema di tanti, la pratica di una passione dello sport, soprattutto le ultramaratone richiede sedute di allenamento a volte anche di alcune ore, per non parlare di eventuali sedute di stretching o potenziamento muscolare ed è difficile incastrare tutto nel corso della giornata e della settimana,
bisogna pensare di allenarsi la mattina presto prima del lavoro, o durante una pausa al lavoro o la sera prima di cena.
 
Per quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Secondo me è una disciplina che ti aiuta a crescere.  
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? Sicuramente il Passatore di pochi giorni fa. 

Il Passatore del 2022 è stato molto particolare perché è ritornato dopo due anni di assenza a causa covid, e quindi è venuta meno la grande opportunità per sperimentarsi nella durissima gara da Firenze a
Faenza attraversando il Passo della Colla e andando incontro a tante difficoltà dovute al caldo, al buio, alla gestione dell’integrazione alimentare, al vestiario.
 
Come hai affrontato, gestito, superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Con la capacità di saper incassare, tirarsi su e ricominciare. 

In effetti quando ci sono imprevisti e crisi, la prima cosa da fare è capire cosa è successo e come è potuto succeder, quindi studiare, approfondire, comprendere e poi bisogna pensare di rialzarsi e ripartire in qualche modo senza fretta ma con pazienza e fiducia, gradualmente. 
Cosa hai scoperto di te stessa e degli altri nella pratica dello sport?
Che non tutti viviamo lo sport nello stesso modo. C'è chi è molto competitivo e addirittura lo vive in modo ossessionato (l'ho notato soprattutto in chi ha cominciato da poco a praticare sport). Queste persone si sentono in dovere di giustificare qualsiasi risultato (soprattutto se non è quello sperato).  
A quale personaggio ti ispiri? A nessuno in particolare, corro perché mi fa sentire bene. 

Ognuno ha la propria modalità di fare sport, per sperimentare benessere, per dimostrare qualcosa a se stesso e agli altri, per partecipare a gruppi e squadra, per partecipare ad allenamenti e gare, per dimagrire o mettere massa muscolare, per abbassare tempi, o incrementare chilometri e difficoltà. 
Quali allenamenti mentali utilizzi?
Seguo le tabelle del mio coach (purtroppo è venuto a mancare pochi mesi fa) ma le conservo. 
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? Dopo il Passatore non ho ancora nessun obiettivo. Forse solo di fare le gare quelle che mi piacciono di più e mi danno emozioni (in città d'arte tipo Genova, Firenze). 
Quale domanda avrei dovuto farti? Come ti senti quando corri? Quando corro mi sento semplicemente felice. 

Lo sport, in genere, rende felici e resilienti. 
Come vivi il pre-gara, la gara e il post-gara? Sempre molto agitata. Il post-gara poi sono davvero "drogata di sport". 
Quali sono gli ingredienti del successo?
Non lo so proprio, non sono una donna di successo. 
Cosa diresti a te stessa quando eri più giovane? Che rifarei tutto ciò che ho fatto.  

Matteo SIMONE 

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