venerdì 2 giugno 2017

Alberto Cervo: 100km del Passatore alla ricerca di un equilibrio mentale e fisico

Matteo SIMONE 

100km di corsa a piedi da Firenze a Faenza, un lungo viaggio sulle gambe, sul corpo, con la testa sempre vigile a guidare il corpo, sempre attenti alle proprie sensazioni di fatica o di voglia di cambiare il ritmo.

Nelle salite si va più piano o si cammina, in discesa si può aumentare il ritmo ma non troppo, al tramonto bisogna coprirsi perché si sale di altitudine, il pomeriggio alla partenza è caldo, di notte si è stanchi e fa freddo, insomma un lungo viaggio alla scoperta di se stessi.
Di seguito Alberto racconta le sue impressioni e la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao Alberto, gara di 100km del Passatore cosa significa per te?Buon giorno , è un piacere, il passatore per me è un lungo viaggio dentro di me, alla ricerca di un equilibrio mentale e fisico che mi rafforza ed aiuta a continuare a vivere meglio.”

Loris Cappanna, non vedente: Lo sport mi ha dato nuovi stimoli e opportunità

Essendo cieco totale più che stare attento io devono stare attente le mie guide
Matteo SIMONE  21163@tiscali.it 

Nel 2017 Loris ottiene a marzo il titolo italiano categoria T11 nella Mezza maratona di Oristano 21km in 1h25’34’’ e successivamente ad aprile ottiene il titolo italiano categoria T11 nella Maratona di Roma in 3h13’’.

Di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere?Lo sport mi ha dato nuovi stimoli ed opportunità.” 
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione?Essendo cieco totale più che stare attento io devono stare attente le mie guide, anche se devi comunque fare sempre attenzione ai rumori che ti circondano.”

Achille Gianluca, 100km: Una sfida, non solo atletica, soprattutto mentale

Matteo SIMONE 
 

Non si finisce mai di imparare, e quando smetti di andare a scuola lo sport diventa uno dei campi di scuola dove si apprende meglio e di più, anche sulla propria pelle, soprattutto in gare di endurance o di ultramaratone come può essere una gara di corsa a piedi della lunghezza di 100km.

La gara del Passatore diventa un must anzi forse un master per tanti runner che vogliono osare correre distanze superiore alla maratona anzi 2 volte e mezza una maratona che solo a pensare può sembrare una pazzia una cosa fuori dal normale e senza senso, è quello che pensano i più, soprattutto i non addetti al settore ma è quello che pensano anche tanti runner e allenatori che sono usuali usare tabelle di allenamento standard.
Sì perché nelle ultramaratone saltano tabelle ed entra in gioco un’apertura mentale all'ignoto, alla sfida, all'avvicinarsi in una zona limite dove si sente di più, le sensazioni sono più forti ma tutto con attenzione, osare senza strafare, prepararsi un po’ per volta ad entrare in questa zona oscura, di dubbio, partecipando a gare dure e impegnative di distanza superiori alla maratona, quasi intermedie tra la 42,195 km e la 100 km.

giovedì 1 giugno 2017

Andrea Zambelli: Da diversi anni considero il Passatore la 100km più bella

Matteo SIMONE 

La 100km del passatore da Firenze a Faenza non l’ha vinta Andrea ma l’ha vinta il Re Giorgio Calcaterra, ma Andrea è arrivato al secondo posto a ridosso di Calcaterra, a qualche minuto, una gara internazionale, la 100km più importante al mondo forse con quasi 3.000 partecipanti.

Di seguito possiamo leggere le impressioni di Andrea attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao Andrea, gara di 100km del Passatore, cosa significa per te?Credo sia la 100km più bella, da diversi anni considero il Passatore ‘la gara’.”

In effetti il Passatore è una signora gara, tutti la vogliono, tutti ci vogliono provare, non tutti arrivano alla partenza, non tutti arrivano alla fine dei 100km, molti si fermano per strada, molti non riescono a gestirsi, bisogna considerare l’alimentazione, le crisi. 

Francesco Di Pierro, 100km: Più lunga è la distanza più la corsa mi rilassa

Matteo SIMONE
 

Più è lunga la distanza e meno si è competitivi con gli altri ma si tratta di sfide con se stessi, diventa importante non più il cronometro quanto portare a termine la gara e se stai a pensare ai ritmi che saltano, ai minuti al chilometro diventi nervoso, si tendono i muscoli, ti viene mal di pancia, ti viene da vomitare, e allora meglio buttare gli orologi per gli amatori e vivere l’esperienza sentendo le sensazioni di gioia e fatica condivisa.

Di seguito Francesco che non avevo riconosciuto a Roma nel corso della maratona, racconta le sue impressioni rispondendo ad alcune mie domande.
Gara di 100km del Passatore, cosa significa per te?La 100 km del Passatore è una bellissima festa, un luogo di incontro con  tantissimi amici.”

Filippo Castriotta, 100km: Sensazioni favolose durante tutto il tempo della gara


La 100km del passatore un sogno per tanti corridori e maratoneti, un lungo viaggio di fatica da Firenze a Faenza attraversando il passo della colla, il racconto di Filippo è denso di emozioni, di seguito le sue risposte ad alcune mie domande.

Gara di 100km del Passatore, cosa significa per te? “Aver raggiunto un sogno che ho coltivato fin dalle prime volte che sentivo parlare di distanze lunghe  ma mai possibili da correre.”

A Manfredonia è Michele Spagnuolo l’uomo delle lunghe distanze e le sue gesta si raccontano in tutto il paese tra i runner e non runner, la gente vuol sapere, è curiosa e piano piano qualcuno vuol provare a imitarlo, a seguirlo, e lui li conduce umilmente verso lunghi sentieri asfaltati o trial attraverso le strade del Gargano prima e poi in lungo e in largo nella Regione Puglia e anche fuori Regione. E sono in aumento gli ultramaratoneti di Manfredonia.

Hai avuto particolari problemi, difficoltà, momenti critici? “Un solo momento, verso il 61° chilometro una piccola contrattura al polpaccio, ho dovuto fermarmi per farmi massaggiare per poi ripartire alla grande.”

Antonio Mammoli, Nove Colli Running: Ho raggiunto il mio massimo, 15 arrivi!


La prima edizione della Nove Colli Running 202,4km, risale al 1998 con 5 arrivati, Antonio mammoli fa l’esordio il 2000 con un 4° posto, nel 2001 si classifica 2° e nel 2008 Mammoli riesce a vincerla. Il record della manifestazione risale al 2013 ed è di Palladino Daniele in 17h52’55”.
Dopo 17 anni dalla sua prima partecipazione Antonio è ancora presente sui nastri di partenza e riesce a portare a termine la sua ennesima Nove Colli Running, di seguito racconta le sue impressioni attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao Antonio, come stai? Com'è andata? Soddisfatto? “Ciao Matteo, allora, quando arrivi dici è andata bene, ma lo sai nel dirlo ci sono tante cose dietro che devono andare bene. Soddisfatto si, dopo 17 anni esserci alla partenza è un sogno.”

Essere alla partenza è un sogno perché per esserci significa che di devi essere di testa, di gambe e di cuore, la nove colli chiama, perché è un incontro di belle persone, di atleti che si vogliono bene, a cui piace incontrarsi per condividere gioie e dolori per parlare di altre gare fatte in passato o da affrontare, per confrontarsi e scambiarsi consigli su allenamenti, abbigliamento tecnico.

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