venerdì 23 giugno 2017

Domenico Martino, l’ultramaratoneta di Lucera

 

Domenico ha tanti fan che tifano per lui e gli mandano messaggi augurali come è successo alla vigilia della partenza della lunga gara di 100km da parte di una sua paesana runner Matilde Staffa: “Domani alle 15:00 partirà la 100 Km 'Il Passatore' e questo piccolo grande uomo nonché ultra maratoneta percorrerà questi 100 km per la nona volta! Forza e coraggio come sempre, con la mente, il cuore e le gambe! Noi siamo tutti con te! Porta alto il nome di Lucera come hai sempre fatto! Forza Domenico un grande viaggio lungo 100 km pieno di emozioni ti aspetta!”


Domenico non riesce ancora a credere a quello che riesce a fare se pensa che temeva la distanza della maratona, ma una volta superato questo muro niente gli è precluso.
Come sono state le due ultime gare?Dottore carissimo buonasera. È un piacere rispondere al suo questionario. Lei è un supporto psicologico, per me è davvero importante avere una persona a fianco per queste gare estreme.  Ho tanto da raccontare. Il caldo all'inizio ha distrutto tutti gli atleti, sono riuscito a coinvolgere 2 amici che hanno fatto per la prima volta questa gara Pasqualino Onofrillo e Fabio Zara, il risultato per me non ha importanza ho chiuso in 12h31’58” ma la soddisfazione è stata appunto quella di stare insieme a questi amici e vivere questa gara che tutti i podisti hanno come sogno nel cassetto. Passati appena 7 giorni vado a fare la 6 Ore in pista a Campobasso, davvero una pazzia girare per 6 ore su una pista d'atletica di m.420 e riuscire a percorrere km.62.880 con un podio 2°Assoluto dietro ad un amico Michele Debenedictis con il quale abbiamo deciso di chiudere questa gara insieme con un traguardo mano nella mano con gioia e tanta emozione. Questo è saper fare Sport non ci siamo sfidati, non avrebbe avuto senso arrivare 1°, la mia gioia è stata arrivare e salire sul podio con lui. Ho fatto oltre 40 km con il presidente della Podistica Lucera Nicola Bellebuono che mi ha aiutato tanto.

giovedì 22 giugno 2017

Fabrizio Niutta, judo: Lo sport è solidarietà, educazione, rispetto, gioia di vivere

Matteo SIMONE  21163@tiscali.it 
 

Lo sport non è solo attività fisica e fatica ma anche un’opportunità per conoscersi meglio, per relazionarsi meglio con gli altri.

Si apprende dalla scuola dello sport fatta di regole, di insegnamenti e apprendimenti, di gioco e agonismo, di sconfitte e vittorie, di allenamenti e gare, di incontri, confronti e scontri, di aggregazione sociale, di squadre che portano avanti ideali e decidono obiettivi e mete per le quali impegnarsi e far bene insieme con l’apporto di tutti.
Fabrizio Niutta racconta la sua esperienza di maestro di arti marziali rispondendo ad alcune mie domande.
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare di fare sport?Quando ho avuto un problema fisico serio ho pensato di mollare, poi mi sono reso conto che il benessere generale che ti dà lo sport supera ogni tipo di problema, volere è potere.

Stefano Fantuz: Nel trail la 'testa' gioca un ruolo fondamentale

Matteo SIMONE 

Luis Alberto Hernando vince per la seconda volta consecutiva il titolo mondiale di Trail Running, 49 km con circa 3000 m di dislivello positivo, l’argento va all’altro spagnolo Cristofer Clemente, bronzo al francese Cedric Fluereton. 

Degli italiani Christian Pizzatti arriva 12°, Stefano Fantuz 16°, Luca Carrara 24° e Massimo Mei 32°. Delle squadre maschili oro Spagna, argento Francia e bronzo Usa l’Italia giù dal podio per soli 5’.
Delle donne, oro e argento va alle francesi Adeline Roche e Amandine Ferrato, bronzo Silvia Rampazzo, bene le altre azzurre 12^ Gloria GIudici, 15^. Delle squadre femminile oro Francia, argento Italia, bronzo Spagna.

Enrico Pacini, runner: Sono solo uno che ci mette cuore

Matteo Simone 

Lo sport ti permette di emozionarti, di faticare sperimentando situazioni personali e relazionali. 

Ti permette di scegliere quello che fa per te in quel momento considerando che nulla è per sempre ma che si può sempre cambiare l’onda del cambiamento, così Enrico che inizia a fare basket a 6 anni, poi si dedica alla MTB ed ora ha scoperto la corsa a piedi, ci racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Sinceramente mai, i campioni sono altri e nel mio percorso ho avuto modo di incontrane tanti.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva?Ho iniziato a giocare a Basket a 6 anni e ho continuato per lungo tempo. Dopo i trenta mi son dedicato alla mountain bike e ora mi dedico alla corsa da 3 anni e mezzo.”

Federico De Col: Ho coltivato giorno per giorno l’amore per la corsa in montagna

Matteo Simone 

Il mondo dello sport è affascinante per il benessere che ne deriva a livello individuale, di squadra e collettivo, lo sport in outdoor ha un fascino elevato per il contatto che si sperimenta con la natura: terra, aria, ambiente. 

C’è una variabilità di percorsi e di clima atmosferico, si può sperimentare terra, sassi, roccia, salite, discese, vento, caldo, freddo, così praticato lo sport ti permette di trovarti in situazioni difficili da affrontare, gestire, superare. Di seguito Federico ci racconta la sua esperienza di atleta attraverso risposte ad alcune mie domande.

mercoledì 21 giugno 2017

Alexander Rabensteiner vince l’Ultra Trail Via degli Dei 131k e La Mozart 100


 
Bella doppietta di Alexander, due vittorie prestigiose in due gare di Ultra Trail, il 2 giugno Alexander vince la prima edizione dell’Ultra Trail Via degli Dei, gara di corsa a piedi di 125 chilometri con un dislivello positivo di 5.100 metri da Bologna a Fiesole.

Dopo due settimane Alexander vince anche La Mozart 100, gara di 105 km e 4700 metri di dislivello positivo, con il tempo di 10h26’ precedendo il gallese Harry Jones e l’ungherese Csaba Nemeth, tra le donne la vincitrice è Cecilia Flori in 12h03’ che precede Simona Morbelli e l’australiana Kath Caty.

Di seguito Alexander ci racconta delle sue ultime due gare rispondendo ad alcune mie domande.

Ciao, com'è andata? Soddisfatto? “Benissimo direi, due gare in due settimane non le avevo mai fatte - non pensavo che in Austria alla gara del Ultra Trail World Tour potessi fare questo risultato - sia come tempo realizzato e come piazzamento.”

martedì 20 giugno 2017

Vito Intini: Nell’ultramaratona come negli altri sport di endurance contano le motivazioni

Matteo Simone  
 

Diventa sempre più difficile mettersi da parte per lasciar spazio ai più giovani, ma nelle ultra 'everything is possible'.

Non c’è un età per iniziare a fare sport o per essere competitivi, così come non c’è un’età per smettere di fare sport o di smettere di essere competitivi.
Per Vito Intini, forse sarebbe l’ora di smettere di giocare a fare sport e di dedicarsi ad altro, ma a volte la corsa chiama, la condiziona è buona e perché non mettersi ancora in gioco? E’ quello che continua ancora a fare l’atleta Vito Intini vincendo la 5ª stRana marathon sabato 17 Giugno 2017 Putignano (Bari) Località San Pietro Piturno, gara valida per il Gran Prix IUTA ultramaratone 2017.
Di seguito possiamo conoscere le sue impressioni post gare e pre mondiale attraverso una breve intervista telefonica.
Vito continua a essere motivato nella pratica della sua disciplina che è l’ultramaratona, lui continua a mettersi in gioco e a ottenere risultati di rilievo come quest’ultima vittoria, nell’ultramaratona come negli altri sport di endurance contano le motivazioni.

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