Matteo SIMONE
Con la maglia azzurra addosso da una parte c’è più responsabilità, più tensione, più pressioni ma dall’altra parte ce la voglia di far bene, c’è l’energia dei fan che l’atleta sente arrivare da ogni parte del copro, si cerca di attingere le risorse residue da ogni anfratto del proprio corpo.
Di
seguito Nico racconta la sua esperienza al Mondiale di Belfast di 24 ore di
corsa su strada.
Ciao Nico, che sapore ti ha lasciato questo mondiale? “Ciao Matteo, alla vigilia ero un po’
preoccupato per non essere riuscito a fare tutto ciò che necessitava la
partecipazione a questo importante evento. Mi sono allenato e ho curato gli
aspetti di contorno (quali alimentazione, fisioterapia e preparazione mentale)
in maniera inferiore, rispetto alle gare precedenti, per cui il timore di non
riuscire a reggere le 24 ore di corsa era abbastanza forte e invece sin
dall'inizio ho sentito le gambe girare bene e questa condizione l'ho tenuta per
molte ore, tanto da fare il mio PB sui 100 km in 8 ore e 27.”