Lo sport ti rende protagonista, sia che
vinci sia che arrivi ultimo, tanti i protagonisti ad Adelfia in occasione della
“Correndo tra i vigneti” una gara di circa 9,300 km i cui vincitori sono stati
i giovanissimi Dario Santoro con l’ottimo crono di 28’10”, già campione Italiano
di Maratona nel 2015 e tra le donne la fortissima atleta pugliese residente a
Cassano delle Murge.
Lo sport ti fa uscire all'aperto, allo
scoperto, ti fa mettere in gioco senza sé e senza ma. Tra i tanti protagonisti
il grande ultrarunner centista Giorgio Calcaterra sempre umile e disponibile
capace a fine gara di rifare il giro per accompagnare l’ultimo atleta arrivato
il grandissimo Lomuscio Eligio, oramai tra di loro c’è feeling, si può dire che
si vogliono bene, questo è lo sport che vogliamo, già nel 2016 in occasione
della maratona di Roma Calcaterra dopo aver terminato la sua performance, ha
rifatto il giro promettendo di accompagnare l’ultimo atleta arrivato e in
quell’occasione fu il grandissimo atleta della società “la Barletta Sportiva”,
il cui nome è Eligio Lomuscio che ho incontrato a Barletta in occasione del convegno
sul cammino , così come ho incontrato la grandissima coppia di ultrarunner
Angela Gargano e Michele Rizzitelli.
Altri protagonisti alla “Correndo tra i
giardini” la mia sorella Giovanna che a 50 anni, ha indossato il completino
della società “La Sbarra & I Grilli” e ha iniziato a correre trovando tanti
benefici.
Di seguito approfondiamo la conoscenza dei
due vincitori Dario e Viola, attraverso risposte a mie interviste che mi permettono
di approfondire questo affascinante mondo di atleti e che mi permettono di scrivere
articoli e libri sullo sport e la psicologia.
Ti sei sentito campione almeno un giorno
della tua vita o sempre un comune sportivo?
Dario: “Secondo il mio punto di vista ogni persona che pratica sport
è un campione, perché si mette in gioco con se stesso! Io personalmente non mi
sono mai sentito un campione, ma sempre un comune sportivo, certo con qualche
abilità un po’ più spiccata rispetto ad altri miei coetanei, però sicuramente
mi sento sempre un ragazzo a cui piace praticare lo sport per il proprio
benessere e per sfidare le mie capacità fisiche!”
Viola:
“Mi sento campione nello sport ogni volta che arrivo al traguardo, ogni volta
che finisco una gara! Mi sento campione ogni volta che sul mio cronometro vedo
un buon tempo, ogni volta che vedo applaudire, sorridere la gente quando arrivo
al traguardo! Perché solo il fatto di correre mi fa sentire una campionessa!”
Vero, campioni significa anche solo
mettersi le scarpe e partecipare, una grande sfida, faticare divertendosi,
partire e arrivare.
Come ha contribuito lo sport al tuo
benessere?
Dario: “Lo sport è un toccasana naturale, che non ha medicinale e
cure imitabili, per raggiungere il proprio benessere fisico e mentale! A me
personalmente lo sport ha contribuito tanto per il mio benessere mentale e
fisico, soprattutto perché ti trasmette una forte autostima, e ti da quella
marcia in più di guardare tutte le cose della vita con gli occhi diversi e in
modi diversi, cioè ti trasmette tanto ottimismo, e tante motivazioni!”
Viola:
“Lo sport contribuisce al mio benessere ogni giorno, perché mi fa star bene con
me stessa! Scarico nello sport tutte le mie ansie, paure e a volte mentre corro
riesco a riflettere e a prendere decisioni importanti! Amo lo sport, amo
correre perché mi aiuta a trovare una forza incredibile in me stessa, mi aiuta
ad essere solare, a ridere, a superare le difficoltà con più serenità!”
Lo sport diventa una terapia naturale meglio di tanti
farmaci, diventa un addestramento alla vita, incrementa consapevolezza nei
propri mezzi e proprie capacità, incrementa fiducia in sé, aiuta a stare al
mondo con una visione positiva e propositiva, l’esercizio fisico attraverso lo
sport ti permette di elaborare pensieri e problemi, prendere decisioni
ragionate, aiuta a pianificare progetti e mete, a stare con gli altri
confrontandoti e condividendo gioia e fatica.
Come hai scelto il tuo sport?
Dario: “Premetto che ho iniziato a praticare sport a 5 anni, anche
perché mio padre è un grande amante di sport, la corsa l’ho iniziata a
praticare all’età di 16 anni però facevo solo gare a livello scolastico, perché
il mio chiodo fisso, come per la maggior parte di ragazzi era il calcio,
infatti l’ho praticato da 6 anni fino a 18 anni! La mia scelta verso questo
mondo ‘la corsa’ è stata una scelta dettata da delle forte motivazioni che ti
riesce a dare ogni volta che ti alleni oppure ogni volta che affronti una gara!
L’ho scelto anche perché grazie al mio professore di educazione fisica della
scuola superiore che frequentavo, abbiamo iniziato a fare degli allenamenti
extra scolastici 2 volte a settimana sotto la sua guida, con i miei amici di
squadra, vincendo anche il titolo regionale scolastico, approdando alle
nazionali, e da lì ho capito che forse dovevo dare un po’ più importanza a
questo sport che mi regala emozioni e sensazioni fisiche che il calcio o
qualsiasi sport di squadra non ti riesce a regalare!”
Viola:
“Ho sempre amato correre, fin da piccola non perdevo occasione per giocare e
sfidare i miei compagni con piccole gare di corsa! Ricordo ancora i giochi
studenteschi senza allenamento, mi trovai a vincere una gara! Non so' dirti, secondo
me è stato amore a prima vista, non riuscirei a vedermi senza la mia amata atletica!”
Si inizia con il
gioco e poi si può scoprire di avere talento e che tale talento può essere
coltivato con passione e motivazione e può dare ricchi frutti, come sta
succedendo per Dario e Viola. All’inizio c’è bisogno di qualcuno che ti
indirizza, che può essere un genitore, un professore, insomma qualcuno che si
prenda cura di te, che ti prenda a cuore, che intravede delle qualità da
coltivare e poi il resto viene da solo con la passione, le emozioni che si
sperimentano.
Nella tua disciplina quali difficoltà si
incontrano?
Dario: “Nella mia disciplina si incontrano diverse difficoltà come
in ogni sport, che sono infortuni, momenti dove le motivazioni vengono meno a
causa di periodi dove i risultati non arrivano, e allora e lì che entra in
azione la forza mentale dell’atleta e la caparbietà, che non ti fa mollare! Ad
esempio in una maratona, distanza dove mi cimento da pochi anni, si incontrano
difficoltà a livello fisico, che possono essere crampi muscolari, oppure crisi
di fame, o carenza di zuccheri, queste difficoltà non le ho ancora conosciute e
spero di non conoscerle mai, tranne i crampi muscolari che ho avuto nella mia
ultima maratona, con i quali ho dovuto convivere per ben 11 km che sono i
chilometri più fondamentali della gara cioè gli ultimi. Lì è scattato in me la
forza mentale di non mollare e cercare nello stesso tempo di rilassarmi e
portare a termine le fatiche! Per questo dico, che nella corsa il 70% dalla
performance è frutto della forza mentale dell’atleta, della giusta e corretta
alimentazione, e del proprio benessere fisico!”
Viola:
“La prima difficoltà che incontro nel mio sport è quello di allenarmi da sola!
Ci sono alcuni giorni in cui non ho molta voglia di allenarmi e il fatto di
farlo da sola mi pesa tantissimo! Ma poi appena inizio mi ritornano tutte le energie!
Nel mio sport bisogna fare i conti soprattutto con la testa, bisogna avere tanta
forza di volontà, la capacità di soffrire in questo sport! Ma allo stesso tempo
tutti questi sacrifici ti danno anche tante belle soddisfazioni! Bisogna
allenare diverse abilità, dall'aerobico alla tecnica per una buona postura di
corsa, all'anaerobico lattacido, alla coordinazione e poi bisogna lavorare
molto sulla testa e la propria forza di volontà.”
Come spiegano Dario e Viola, tanta testa,
tanta forza di volontà, tanta resilienza per fare sport e sperimentare sia
benessere che performance e curare tantissimi aspetti, non solo talento e allenamenti fisici ma anche affidarsi
ad un appropriato allenamento mentale e a un corretto stile di vita che
comprenda un’alimentazione sana e idonea.
Quale alimentazione segui prima, durante e
dopo una gara?
Dario: “Di solito io seguo un’alimentazione abbastanza corretta
grazie anche al lavoro del mio amico Nutrizionista Atanasio De Meo che da anni
mette a disposizione la sua professionalità e competenza per far sì che arrivi
in gara nelle migliori condizioni fisiche a livello alimentare! Certo
l’alimentazione varia a seconda della gara che affronto e della distanza che
c’è da fare, ad esempio prima di una gara di 10 km mangio a colazione un thè
con un caffè con 4 fette biscottate accompagnate dal miele o marmellata, oppure
un pezzo di crostata alla marmellata, poi a pranzo mangio un primo fatto da
carboidrati 100-120-grm di pasta o in bianco o con il sugo, con un po’ di
proteine mentre a cena rimangio i carboidrati con proteine! E la mattina prima
della gara faccio una colazione un po’ più abbondante se la gara è verso l’ora
di pranzo! Post gara mangio sempre o un po’ di carboidrati o proteine
accompagnato a volte anche da un dessert! Se devo affrontare una maratona,
eseguo durante la settimana che precede la gara una alimentazione fatta da i
primi 3 giorni di scarico di carboidrati, mentre a metà settimana faccio il
carico di carboidrati mangiandoli sia a pranzo che a cena, accompagnati sempre
da un po’ di proteine e frutta e verdura!”
Viola:
“Se la gara è di mattina...faccio una buona colazione! Bevo sempre un bicchiere
di acqua e limone la mattina e poi mangio un frutto e 4-5 fette biscottare con
la marmellata! Durante una gara non mangio nulla, al massimo mi bagno solo le
labbra con l'acqua! Dopo una gara invece mi sento di poter essere libera di
mangiare qualcosa in più! Ma i carboidrati non devono mai mancare.”
Dario e Viola
hanno le idee chiare, non improvvisano, sanno che per eccellere deve andare
tutto alla perfezione e non devono trascurare il minimo.
Quali sono le condizioni che ti hanno
indotto a fare una prestazione non ottimale?
Dario: “Per fortuna fino ad ora quelle poche volte che è successo
sono state cause dovute a cadute oppure infortuni rimediati durante la
prestazione come slogature oppure forti crampi muscolari!”
Viola:
“Io soffro particolarmente il caldo, infatti in estate spesso sento le gambe
pesanti!”
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa
continuare a fare sport?
Dario: “In un’occasione mi sono trovato avanti ad un bivio, se
continuare a fare questo sport o meno, scelta dettata dai numerosi infortuni e
da un infortunio serio che non riuscivo a risolvere nonostante tutte le terapie
del caso. L’anno 2011 avevo deciso di mollare tutto perché non riuscivo più ad
allenarmi per via di una forte infiammazione tendinea che non riusciva a
passare, e ogni volta che iniziavo a correre mi faceva fermare per il forte
dolore, e fu così che un giorno telefonai ad un mio amico fraterno, di amici
nella vita ce ne sono tanti ma di veri amici ce ne sono pochi, che riescono a
capirti e a starti al fianco nel momento di difficoltà, uno di questi è un ex
atleta di Manfredonia, Michele Quitadamo e la moglie. Michele ha fatto sì che
io non lasciassi questo sport, mi spronò tantissimo e mi accompagnò per un
periodo durante tutti i miei allenamenti nonostante le sue condizioni fisiche
di peso non glielo permettevano! Sicuramente un grande ruolo di continuare a
fare sport l’ha avuto la mia grande forza mentale di rimettermi in gioco e le
mie grandi motivazioni, che riesce a darmi questo sport!”
Viola:
“Nonostante i mille infortuni non ho mai pensato di mollare ma ho sempre
cercato una soluzione per tornare a ad essere competitiva! Sono tante le cose
che mi spingono a correre, prima di tutto perché amo questo sport e poi quando
corro mi sento libera!”
Dario: “Al mio benessere nello sport sicuramente ha contribuito la
mia voglia di mettermi quotidianamente in gioco con me stesso allenando le mie
capacita fisiche, e mentali, dando un equilibrio costante a entrambi le cose!”
Viola:
“Devo ringraziare il mio primo allenatore: Vito Macchia, lui mi ha insegnato a
correre, a fare i primi passi, mi ha insegnato il vero significato dell'atletica!
A lui devo tutto quello che ora sono! E poi dopo la sua morte devo ringraziare
il mio attuale allenatore: Piero Allegretti che mi segue e mi sta aiutando
molto! E poi credo che ogni atleta deve ringraziare se stesso, i propri piedi,
il proprio corpo che gli permette di fare ciò che ama.”
Per essere campioni c’è bisogno di essere supportati da
amici, famigliari, istituzioni, e continuare a credere in quel che si fa ed
andare avanti con impegno e determinazione.
Qual è stata la gara
della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle?
Dario: “Per me ogni gara fa
parte di un pezzo di storia della mia vita e regala sempre emozioni belle ma
diverse l’una dall’altra, sicuramente ci sono gare dove si gioisce o dove si è
più rammaricati per la performance, per me tutte le gare che ho vinto sono le più
belle, ma le più belle sono anche tutte le gare dove anche non avendo vinto so
di aver dato il 100% di me stesso!”
Viola:
“Sono tre: - una 21 km ovvero la stramilano, una emozione unica e in questa
occasione ho fatto nel 2015 il mio personale di 1h23’ - poi il 1000 in pista,
una delle gare più dure che esista secondo me! - e poi la vivicittà di Bari a
cui sono legata sia perché è stata una delle prime gare che ho fatto, e sia
perché l'ho corsa in alcuni momenti particolari della mia vita!”
Qual è un’esperienza
che ti possa dare la convinzione che ce la puoi fare nello sport o nella vita?
Dario: “Non ci sono esperienze che ti possono dare la convinzione di
riuscire in qualcosa, ma la convinzione di potercela fare sia nello sport
che nella vita bisogna averla dentro se stessi, cioè avere la determinazione se
va male pazienza, l’importante è che fino a quel momento una persona ci ha
creduto e ha dato il meglio di se e ha avuto la convinzione di poterci
riuscire!”
Viola:
“Ogni gara che termino, ogni allenamento che finisco mi danno la carica per non
mollare e affrontare le difficoltà nel migliore modo possibile.”
Crederci sempre ed andare avanti, la forza di volontà,
l’impegno, la passione, la costanza sono le chiavi del successo.
Quali i meccanismi psicologici
ritieni ti abbiano aiutano nello sport?
Dario: “A livello personale la
nascita di mio figlio mi ha fatto scattare quel meccanismo psicologico che si
chiama Responsabilità. Da quel momento dentro di me è scattata una forza che
non credevo di possedere, e quindi affronto tutto con più determinazione e
impegno!”
Viola:
“Credo che è soprattutto la mia forza di volontà, il senso di sacrificio e la
mia testardaggine ad aiutarmi in questo sport.”
Cosa pensano i
tuoi famigliari ed amici della tua attività sportiva?
Dario: “Molti miei coetanei del paese
dove vivo, ammirando il mio impegno costante e il mio benessere fisico sono
stati trascinati anche loro a fare una sana attività fisica, i miei familiari
sono i miei primi tifosi e quindi ho la loro piena ammirazione in quello che
faccio!”
Viola:
“La mia famiglia è un po' antisportiva, all'inizio è stato difficile per me
allenarmi...ma poi hanno capito! I miei amici sono contenti...la maggior parte
dei miei amici corre...quindi mi capiscono e mi sostengono.”
A Manfredonia ho presentato il mio libro Ultramaratoneti e gare estreme,
Prospettiva editrice, con l’ospite di eccezione il Campione Italiano
di Maratona Dario Santoro.
6°
nella classifica Bestseller di IBS Libri - Sport - Atletica e sport da campo e
da pista - Maratona e corsa campestre
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Nel mio libro sugli Ultramaratoneti e gare
estreme a pag. 49 riporto la vittoria del titolo Italiano di maratona di Dario che
ha scoperto la passione della corsa grazie al suo professore di educazione
fisica della scuola superiore: “Abbiamo
iniziato a fare degli allenamenti extra scolastici 2 volte a settimana,
vincendo il titolo regionale scolastico e approdando alle nazionali”.
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