martedì 18 luglio 2017

I coniugi Angela Gargano e Michele Rizzitelli più di 750 fra maratone e ultra

Matteo SIMONE

Contento Vincenzo Cascella per l’impresa di due atleti coniugi Angela Gargano e Michele Rizzitelli, della Barletta Sportiva, di seguito le sue parole: 

Due supermaratoneti della Barletta Sportiva, Angela Gargano e Michele Rizzitelli, hanno partecipato alla “M S C Rogner Marathon 10 Tagen”, correndo 10 maratone consecutive in 10 giorni. Dal 30 giugno al 9 luglio hanno coperto ogni giorno la distanza canonica di 42,195 km per un totale di 421,950 km, e classificandosi primi nelle loro rispettive categorie di appartenenza. E’ avvenuto a Bad Blumau, piacevolissima cittadina termale del Land della Stiria, situata a 60 km da Gaz e a ridosso del confine ungherese. La manifestazione internazionale si è svolta in un circuito di 42,195 km da ripetersi 10 volte. Il percorso, paesaggisticamente gradevole e lievemente ondulato, è stato ritagliato nell’immenso parco del grandioso complesso termale Rogner Bad Blumau, disegnato dal grande architetto Friedensreich Hunderwasser. I due coniugi non sono nuovi a queste imprese, e portano il nome di Barletta in giro per il mondo. Angela Gargano ha al suo attivo 769 fra maratone e ultramaratone, ed è la prima in Italia fra le donne, terza in Europa e sesta nel mondo. E’ inscritta nel Guinness World Record per aver corso in un solo anno solare (2002) 100 maratone; è stata detentrice della migliore prestazione femminile italiana di una gara di 6 giorni con 562,300 km. Michele Rizzitelli ha al suo attivo 755 fra maratone e ultramaratone, ed è secondo nella classifica maschile italiana.”

In particolare Angela Gargano,
donna straordinaria, la si incontra a tante maratone, a tante ultramaratone, alle gare più impensabili e difficili quali la 202 km nove colli running, a gare di 24 ore di corsa, 6 giorni di corsa e perfino 10 giorni di corsa, una vita a correre. Solare ed amichevole sempre con il sorriso e pronta ad aiutarti.
Di seguito si presenta e si racconta attraverso le risposte ad un questionario di un po’ di tempo fa che mi ha permesso di acquisire informazioni importanti relativi alla pratica dello sport ed in particolare dello sport di endurance come le ultramaratone, ne parlo approfonditamente nel libro dal titolo Ultramaratoneti e gare estreme.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Ho vinto qualche maratona ed ultra, nel 2002 ho corso 100 maratone in un anno solare ed inscritta nel Guinness World Record, ad Antibes ho stabilito la migliore prestazione femminile italiana della 6 giorni (564,220 km) e ad Atene la migliore prestazione femminile italiana della 10 giorni (826,00 km), ma non mi sono mai sentita una campionessa. Però, una sola volta mi sono sentita tale, e non per aver vinto, semplicemente per aver tagliato il traguardo della Nove Colli (202 km).
Come hai scelto il tuo sport?Non l’ho proprio scelto, mi si è presentato dopo il matrimonio, e l’ho adottato. La domenica, mio marito, dopo che avevamo lavorato insieme tutta la settimana, usciva per una corsetta, mentre io rimanevo in casa a pulirla e a preparare da mangiare. Ciò che ha scatenato la mia voglia di correre è stato il vederlo rientrare sudato, stanco, rilassato e felice. ‘Bene!’, dissi fra di me ‘farò altrettanto, lo seguirò!’.”

Importanti sono i modelli di riferimento, vedere altri che stanno bene facendo sport spinge a provare.
Nella tua disciplina quali difficoltà si incontrano?All’inizio gli allenamenti sono stati duri. Per me che cominciavo da zero e molto impegnata in un lavoro libero-professionale, è stato faticoso. In tutti i modi, dopo due mesi ero già schierata sulla linea di partenza della Roma-Ostia. Ma era la maratona il mio obiettivo primario, che ho realizzato poco dopo. Entrata nel mondo dei maratoneti, mi sono lasciata trascinare dalla loro filosofia di vita. Portata a termine la prima 42 km, le altre e le ultramaratone sono venute come le ciliegie tanto da averne completate 707 a tutt’oggi.”

All’epoca dell’intervista erano 707 maratone, un numero notevole, orano superano le 750, trattasi di una super donna.
Chi ha contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance?Il matrimonio, che mi ha fatto conoscere il mondo della corsa. Solitamente, gestisco io la mia gara, ma in gare particolarmente difficili per una non buona organizzazione o nelle gare di montagna che presentano qualche rischio, mio marito mi è vicino e mi infonde sicurezza e benessere. Se poi voglio migliorare i miei tempi, devo obbligatoriamente fare allenamenti con mio marito; quando esco da sola o con le amiche corro a ritmi turistici.
La gara della tua vita dove hai dato il meglio di te o dove hai sperimentato le emozioni più belle?
In ogni gara mi impegno e cerco di dare sempre il massimo. L’emozione più grande che conservo nel mio cuore e che rivivo ogni volta che ci penso, è quella provata quando ho tagliato il traguardo della Nove Colli. Tutti gli amici romani della Villa De Sanctis mi sono venuti incontro e mi hanno accompagnato fino all’arrivo, dove c’era mio marito che mi ha abbracciato dicendomi: ‘Sei stata fortissima!’.”

La Nove Colli, una gara di 202,4 km con tantissimo dislivello diventa per Angela una fonte importantissima di autoefficacia per essere riuscita a portare a termine un impresa e per il riconoscimento ricevuto da parte di tutti.
Quale tua esperienza ti può dare la sicurezza che ce la puoi fare nello sport o nella vita?La corsa mi ha aiutato a superare tante difficoltà, è riuscita a farmi sentire più forte, più sicura. Nel 1999 ho portato a termine la Marathon de Sables, 224 km in cinque giorni in autosufficienza idrica ed alimentare; pensavo che non sarei stata in grado di arrivare in fondo, e invece ce l’ho fatta. Questa gara mi forgiato il carattere e ha contribuito a rafforzare la fiducia nei miei mezzi.

Ha saputo costruire la sua autoefficacia Angela, gara su gara, riuscendo ogni volta ad alzare un pochino l’asticella delle difficoltà.
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport?La fatica non esiste. E’ un fatto psicologico. Basta non pensarci, e svanisce. In gara, può essere tanta, ma appena da lontano intravedo lo striscione d’arrivo mi sento fresca come una rosa, e felice taglio il traguardo.

E’ quello che emerge dalle interviste a tanti ultramaratoneti, la fatica non esiste, c’è la voglia di misurarsi con se stessi, con gli altri, con le difficoltà, ma la stanchezza e le crisi come vengono così se ne vanno nella maggior parte dei casi.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?A parte mio marito che crede in me e mi stimola, tutti gli altri parenti pensano che io non sia del tutto normale, specialmente quando mi hanno visto correre sotto la pioggia gelida. Sono convinti che io esageri, o per lo meno che mi sottoponga a stress che non danno nessun ritorno benefico, anzi che vada in cerca di guai!”
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Correvamo la 100 km di Sicilia da Trapani a Palermo, e come al solito mio marito era molto avanti a me. Lo raggiunsi intorno al 50° km, notando che era claudicante e in evidente difficoltà. Mi aveva aiutato tante volte ed era mio dovere fermarmi per rendermi conto personalmente delle condizioni della caviglia che si teneva tra le mani. Gli chiesi come stesse, e mi rispose di star bene e di non aver bisogno di aiuto. Mi accorsi che mentiva per non farmi preoccupare, ma era la risposta più conveniente per me. Mi ero informata sul suo stato di salute e mi aveva rassicurato, avevo la coscienza a posto! Neppure un attimo per fermarmi, e ripartii come un razzo. L’occasione era troppo ghiotta per me. Per la prima volta nella mia vita potevo giungere prima di lui al traguardo. Fui prima assoluta, e detti un’ora di distacco a mio marito.”

Finalmente Angela ha superato anche il suo Maestro marito, bella soddisfazione anche questa, vincente e performante nello sport e nella vita famigliare.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica?Pensavo di essere timida, e certamente lo sono, ma ho capito che quando c’è da soffrire sono capace di tirar fuori un coraggio che non sapevo di possedere.
Come è cambiata la tua vita nell’aver intrapreso un’attività sportiva costante e impegnativa?Non ha stravolto le mie abitudini condividendo con mio marito la stessa passione. E’ diventata certamente meno monotona, anzi decisamente più eccitante ed intensa.”
A seguito delle tue esperienze che consiglio daresti?Non andare mai oltre i propri limiti. Mantenere in gara un comportamento leale e mai barare.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva?Mai! Non uso ristori personali, né faccio ricorso ad integratori o a farmaci analgesico-antinfiammatori. Alla 24 ore di Ciserano, sono stata sottoposta all’antidoping, ovviamente con esito negativo.
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping?
Il doping può farti migliorare qualche performance, ma a lungo andare ti distrugge sia psicologicamente che fisicamente, quindi bisogna stare lontani da quelle persone che ti promettono falsi successi.”
Riesci a immaginare una vita senza sport?No! Per me lo sport è vita, però, se un giorno la condizione fisica non dovesse  essere ottimale, mi adatterò alla nuova situazione.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?La crisi, durante una gara lunga, prima o poi arriva. Bisogna camminare per qualche tratto e capire cosa sta succedendo. Di solito, così come è arrivata se ne va. Se poi è dovuta a qualcosa di più grave, bisogna avere il coraggio di fermarsi.”

E’ vero mai dire non mi fermerò mai, è importante conoscersi bene e capire se è il momento di fermarsi per evitare ulteriori danni al proprio organismo che a volte potrebbero essere significativi ed anche irreparabili.
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?Lo sport fa bene, ti fa sentire più forte, ti dà sicurezza, ti fa pensare positivo. E’ una palestra che ti prepara ad affrontare le difficoltà della vita.
Sogni realizzati e da realizzare?Tantissimi sogni ho realizzato. Quando nel 1999 ho corso 27 maratone in un anno, sembrava che avessi fatto qualcosa di eccezionale, tanto che Giuliano Orlando, giornalista di Correre, mi dedicò tre pagine sulla rivista; ero su tantissimi settimanali, Gente, Donna Moderna e tanti altri, parlavano di una donna sempre in corsa, una stakanovista della maratona; fui invitata anche alla trasmissione televisiva La Ruota della Fortuna, condotta da Mike Buongiorno. La corsa mi ha fatto conoscere molte belle persone e mi ha fatto visitare molti luoghi. Ho corso nel deserto, al circolo polare artico, sull’Himalaya, in grandi città e in località sperdute che mai mi sarei sognato di visitare. Ho al mio attivo anche qualche buona performance come ho già riferito. Ma sogno ancora, come prima e più di prima. E’ arida una vita senza sogni. Quello  più ricorrente è tagliare il traguardo di Atene-Sparta.

Un’intervista ad Angela è riportata nel libro “Lo sport delle donne”
Angela è menzionata nei seguenti libri
“Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell'atleta” di Matteo Simone. Editore: Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere.
Data di Pubblicazione: novembre 2017.
“Sogni olimpici. Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà”. Autore: Matteo SIMONE. Presentazione di: Isabel FERNANDEZ. Prefazione di: Sonia DE LEONARDIS. Data di pubblicazione: 31 dicembre 2021.
                                           
Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

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