Matteo Simone
È sempre difficile indossare la maglia azzurra e rappresentare la propria nazione in un mondiale, sono tanti i pensieri e le fantasie dell'atleta, si può pensare che si è costretti a far bene altrimenti è come aver tolto l'opportunità a un altro altrettanto valido di partecipare, prima della gara si può sentire la pressione per questo motivo.
Non si può fallire, soprattutto per la classifica a squadra dove solo 3 atleti contribuiscono al totale dei chilometri percorsi, con i loro rispettivi chilometri individuali.
Pertanto si rischia di non essere sereni, si rischia di pensare che la convocazione sarebbe stato meglio averla in un momento di forma migliore.
Ma in questi casi chi può fare la differenza è il team di accompagnamento e supporto, i fan, amici e familiari che ti comprendono e ti sono vicino cercando di rassicuranti e supportati dall'inizio alla fine, proteggendoli e coccolandoti, come sanno fare bravi tecnici e altro personale di supporto, così come succede tra gli stessi atleti convocati.
Nico
ha dimostrato di reggere tutto, di essere competitivo e performante, di provare
il tutto per tutto senza risparmiarsi facendo il meglio che poteva, portando a
casa frutti preziosi, di seguito racconta la sua esperienza:
"Ciao Matteo....come ti avevo detto, avevo il grande timore di non
riuscire a completare interamente la gara ed invece inizialmente è andata oltre
le aspettative (realizzando anche i miei personali sulla 100 km (8h 27') e
sulla 12 ore (133,750 km). Poi ho avuto il classico calo di metà gara, a cui
però non è seguito un ritorno energetico che solitamente avviene alternato a
stati di crisi. Ho praticamente condotto le ultime 10 ore, in una crisi
costante, ma non ne ero demoralizzato, anzi ero contento che quella condizione
non mi era sopraggiunta nelle prime ore.
Ovviamente il risultato chilometrico
non è quello che ci si aspetta per un campionato del mondo, ma sono molto
contento ugualmente, perché ho vissuto questa esperienza Mondiale e per la mia
prima volta finisco questo tipo di gara, senza eccessivi traumi muscolari o
tendini, nonostante le premesse non erano ottimistiche."
Più
che soddisfatto Nico, tutto sommato ha resistito e ha onorato la sua maglia
azzurra ambita da anni, ancora continua Nico dando merito allo staff tecnico
molto attento a tutte le fasi degli atleti:
"Lo staff
IUTA sia tecnico che dirigenziale è stato veramente fantastico, una professionalità
di grande valore al nostro servizio."
Dietro grandi atleti e grandi imprese
importanti ci siano grandi persone che seguano gli atleti e che intervengano
per motivare, per suggerire, per ascoltarli.
Ora dopo la parentesi mondiali
Nico dopo un po' di recupero e cura di sé può riprendere la sua direzione verso
nuove mete, ecco cosa ci racconta: "Il mio prossimo impegno è
ovviamente la Spartathlon in cui cercherò solo di trarre il giusto divertimento."
Bella
storia fatta di persone e team, di gioie e dolori, di insegnamenti di vita.
Un’intervista a Nico è riportata nel libro “Il piacere di correre oltre" di Matteo Simone.
Editore: Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere.
Data di Pubblicazione: novembre 2022.
Nico è menzionato nel mio libro “Maratoneti e
Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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