martedì 18 luglio 2017

Lara La Pera: Sulle lunghe distanze ha la meglio chi va piano e resiste

Matteo SIMONE 

Nella vita ci sono momenti e treni, ci sono momenti per giocare e momenti per competere, momenti per pensare al divertimento e momenti per pensare alla performance, importante è cavalcare sempre il momento presente, seguire la direzione che vogliamo prendere verso mete e obiettivi sfidanti ma raggiungibili per sperimentare benessere fisico e mentale.

Di seguito Lara La Pera ci racconta la sua esperienza di atleta attraverso risposte a un mio questionario.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?Ho finito da poco di leggere, anzi di divorare uno dei tuoi libri.Ultramaratoneti e gare estreme....È stato bellissimo conoscere l'anima e il cuore di chi fa quello che faccio io.Tra pochi giorni correrò una gara veramente estrema, Etnatrail 90km, che lo scorso anno non ho concluso.Farò tesoro di tutto quello che ho letto. E’ stato l’unico ritiro della mia vita…che ancora mi brucia. Ma alle volte ritirarsi è da saggi, andare avanti a oltranza è da stupidi. Ho appena realizzato un sogno…la settimana scorsa ho corso la Tuscany Crossing 103Km, gara che preparavo da mesi e che speravo di chiudere in 12h30’. Ero consapevole che era un tempo molto ambizioso ma non impossibile. Ho tagliato il traguardo dopo 12h30’18’’.

Concordo con Lara, non mollare va bene ma è importare sapersi monitorare, comprendere se durante una gara c’è una crisi solo mentale o una crisi fisica che può compromettere un muscolo, o altro organo cardiaco o renale, o qualcos'altro, si può fare tutto, superare i limiti ma con estrema attenzione e prendendosi cura di se stessi. Lo sport da tanto e a volte toglie anche.
Il 22 aprile 2017 si è svolta la ‘Tuscany Crossing 100 km trail’ e il vincitore è stato Carlo Salvetti in 9h09’44”, precedendo il francese Franck Manivoz 10h14’48” e Daniele Donna 10h17’01”. 
Tra le donne ha vinto Simona Morbelli in 10h49’26”, precedendo Elisabetta Lenotti 11h50’19” e Lara La Pera 11h53’34”. 
Successivamente, il 23 luglio 2017, Lara ha corso il ‘4° Etna Trail 94km’, il cui vincitore è stato Mirko Muscia in 13h20’52”, precedendo Marco Visintini 13h26’05” e Paolo Massarenti 13h27’17”. 
Tra le donne, la vincitrice è stata Cecilia Poci in 16h33’06”, precedendo la svedese Susanne  Olvback 17h10’58” e Lara La Pera 17h14’57”. 
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva?Ho iniziato a fare sport a livello agonistico a 12 anni….ne ho 41 e non ho ancora smesso. Ho iniziato con la pallanuoto, poi nuoto in acque libere e a 30 anni sono passata dall’acqua alla terra ferma, dedicandomi esclusivamente alla corsa. Ho iniziato subito a correre maratone con risultati soddisfacenti, poi mi sono dedicata alla corsa in natura (trail) su lunghe distanze.” 
Nello sport quali fattori contribuiscono al benessere e performance ?Stare bene fisicamente e soprattutto mentalmente.

Per continuare a portare avanti una passione è importante sperimentare benessere fisico e mentale, è importante avere sempre buone sensazioni fisiche e percepire benessere mentale, serenità, entusiasmo, fiducia in sé, condivisione con familiari e amici,
Un episodio divertente della tua attività sportiva? Mi diverto molto quando sulle lunghe distanze dopo metà gara…da lontano avvisto mio marito e lo raggiungo. Lui è più veloce di me, ma io sono più resistente e sulle lunghe distanze ha la meglio chi va piano e resiste.”

Le donne alla lunga si dimostrano più brave, resistenti, resilienti, sembrano avere una marcia in più rispetto all’uomo, succede che in gare di endurance vincono donne.
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano nello sport?
Pratico corse sia su strada che in montagna oltre i 50km, quindi è fondamentale avere pazienza, saper andare piano quando l’adrenalina è alle stelle, ed essere fisicamente progettato per resistere. E’ vero che la resistenza va allenata…ma secondo me c’è una grande predisposizione fisica e mentale all’endurance. Nel senso che ci sono persone che praticano uno sport, esempio corsa o bici, e un bel giorno cominciano ovviamente ad incrementare i km in allenamento per migliorare la loro resistenza a fare i “lunghissimi”. Io funziono esattamente al contrario….corro tanto tutti i giorni da sempre. La mia prima gara di corsa nel 2007 è stata una maratona. Se per caso  mi passa per la testa di fare una mezza maratona, per qualche settimana mi devo impegnare a correre meno e a fare allenamenti più brevi e brillanti…cosa che mi riesce difficilissima! Non mi spaventa assolutamente un allenamento di 30km a 5min/km…..ma otto ripetute da 1km a 4min/km potrebbero togliermi il sonno!

E’ vero ognuno ha una predisposizione fisica e mentale per certe cose, ognuno è un po’ programmato geneticamente e un po’ nel corso della vita ha imparato a faticare in un certo modo e sa come funziona in allenamento e in gara, pertanto l’autoconsapevolezza aiuta a fissare mete e obiettivi e a predisporsi per trasformare sogni in realtà, questo diventa importante per gli allenatori che hanno davanti a loro non semplici persone che vogliono migliorare o vincere ma un mondo che va compreso, aiutato, sostenuto prima di preparare qualsiasi scheda di allenamento. 
Come dice Lara nello sport di endurance ci vuole tanta pazienza, avere un approccio meditativo e saper gestire l’attesa, devi capire che hai davanti tante ore di competizione e quindi non puoi essere esuberante, superbo, impulsivo devi tenere a bada te stesso e avanzare centellinando le tue energie.
Che significato ha per te praticare il tuo sport?Per me la corsa è vita, libertà, sfuggire al tempo che trascorre inesorabile. Da bambina i miei genitori mi chiamavano “Moto perpetuo” perché non stavo mai ferma. A 41 anni credo che la mia natura sia ancora quella.

Meno male che da piccola i genitori non hanno somministrato farmaci a Lara per tenerla buona, per cercare di fermarla, ognuno ha i suoi tempi, i suoi spazi, le sue modalità di essere al mondo, le sue curiosità, e ben venga uno spirito libero che sperimenta alta vitalità con intensità e con passione.
Quali sensazioni
sperimenti nello sport?Corro tutti i giorni innanzitutto per me stessa, poi per raggiungere determinate prestazioni sportive. Correre mi da un senso di benessere mentale e fisico aldilà dell’agonismo che comunque ha sempre avuto un aspetto importante per me nella pratica dello sport.
A cosa devi fare attenzione nella pratica del tuo sport?La corsa in natura ed in particolare in montagna è soprattutto rispetto assoluto della natura che comunque vince sempre. Quindi bisogna rispettare determinate norme di sicurezza e valutare sempre le proprie condizioni fisiche prima di imbattersi in corse di 50/100km che ti portano spesso oltre i 2500m di altitudine. Personalmente sto molto attenta in montagna alle discese, quelle troppo tecniche e ripide mi fanno un po’ paura….quindi penso prima alla mia sicurezza e poi all’avversario che mi insegue.”

Va bene tutto, ma come dice Lara con estrema attenzione e consapevolezza delle proprie capacità e i propri limiti, anche il Re della 100km Giorgio Calcaterra mi disse che lui teme le gare di ultratrail perché in discesa non vuol rischiare e poi perché c’è sempre il rischio di sbagliare strada e perdersi.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi al tuo sport?
La vita è movimento, non è staticità. La vita è luce, aria, è il cuore che batte, è avere un obiettivo e lottare per raggiungerlo facendo anche grandi sacrifici. La vita non è ipnotizzarsi su quei dannati smartphone…quella è una vita finta, virtuale. Arriveranno a quarant’anni che avranno messo milioni di “mi piace” su facebook e non sapranno mai cosa sono le emozioni vere. Quando a 13 anni giocando una partita di campionato a pallanuoto, ho segnato il mio primo gol….ho provato un’emozione che mi è rimasta appiccicata all’anima e che probabilmente ha contribuito a fare di me quella che sono oggi. Avevo fatto tanti sacrifici per guadagnarmi quel posto da titolare ed ero pure riuscita a contribuire alla vittoria della mia squadra…..era un motivo per continuare con lo stesso impegno, anzi di più….perché mettere la palla in rete mi piaceva da morire.

Lara con i suoi racconti mi aiuta a spiegare una delle quattro fonti dell’autoefficacia che consiste nelle precedenti esperienze di successo, nel caso suo è il suo primo gol all’età di 13 anni, questa è un’esperienza che non va mai dimenticata, sempre tenuta a memoria, ogni tanto bisogna chiudere gli occhi e visualizzare quell’esperienza e sentire in quel momento le sensazioni sperimentate, che rappresentano la seconda fonte di autoefficacia.
Ritieni lo psicologo dello sport? Sicuramente può essere utile per gli adolescenti e per gli atleti professionisti che subiscono quotidianamente fortissime pressioni che alle volte li può spingere a errori clamorosi come l’uso di sostanze dopanti.”

Vero, non bisogna aspettare di avere problemi quali l’ansia di prestazione per rivolgersi allo psicologo dello sport ma ci deve essere una mentalità predisposta al lavoro mentale che aiuta a gestire sconfitte, infortuni ma anche vittorie, aiuta a pianificare, programmare, valutare e modulare mete e obiettivi con atleta e allenatore e tanti altri aspetti da curare.
Qual è una tua esperienza che ti dà la convinzione che ce la puoi fare?Sono nata e cresciuta in Sicilia, ho sempre vissuto sul mare, da bambina i miei genitori mi portavano sempre e solo in vacanza al mare….la montagna non la prendevano nemmeno in considerazione. Adesso in età adulta ho affrontato corse su montagne difficili come il Monte Bianco o le Dolomiti, percorsi over 100km completamente sola di giorno e di notte…raggiungendo sempre il traguardo. Per noi “Gente di mare” che ci alleniamo su colline alte 500/600m  non è una cosa scontata.”

Più dura è la lotta, più grande è il trionfo, questo sembra essere il motto di Lara nello sport e nella vita. Sembra essere molto resiliente, decisa, determinata, sa quello che vuole e come ottenerlo.
Quali sono le sensazioni relative a precedenti esperienze di successo?Quando una gara va bene sono sempre molto soddisfatta ma non sono il tipo di persona che spiattella i suoi successi su Facebook o ne parla…e qualche gara nella mia vita l’ho anche vinta. Ma credo che la gloria più intensa sia quella che si assapora in completa solitudine.” 
Hai un modello di riferimento? Ti ispiri a qualcuno?Mio padre che non c’è più ….lui mi ha insegnato ad amare il movimento, lo sport, la competizione.” 
C’è una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta a crederci e impegnarti?Einstein e il calabrone: 'La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso'. Ogni tanto faccio il calabrone….e spesso ci riesco a volare!”

A volte i limiti sono mentali, soprattutto nella nostra cultura occidentale dove tutto è stabilito, si sa dalla nascita quello che possiamo e dobbiamo fare, come dobbiamo essere.
Come hai superato eventuali crisi, infortuni, sconfitte, difficoltà?Ho avuto solo un infortunio nella mia carriera sportiva ed è stato molto lungo. Un banale strappo muscolare non è stato diagnosticato nel modo giusto e mi ha costretta a uno stop di 5 mesi…in quel periodo mi sono un po’ depressa perché non né venivo fuori a causa del medico che non aveva capito assolutamente nulla. Poi un bravissimo preparatore atletico mi ha tirato fuori da questo tunnel di incomprensione del problema e mi ha ridato fiducia in me stessa. Da allora ho iniziato a studiare molto per cercare di capire quali sono tutti i processi meccanici e fisiologici a cui il nostro corpo va incontro quando corriamo. La comprensione del problema e la conoscenza mi hanno dato la serenità per andare avanti, superare l’infortunio e ripartire. Adesso in generale nello sport e nella vita se ci sono dei  momenti di difficoltà, invece di andare avanti a oltranza, mi fermo e cerco di capire. Se capisco mi sento padrona della situazione e riesco a gestirla.

Quando c’è un problema, una difficoltà, una crisi, si tratta di fermarsi e organizzarsi, comprendere quello che c’è e capire cosa fare per poter risolvere con pazienza e cercando aiuto adeguato.

Un’intervista a Lara è riportata nel libro “Cosa spinge le persone a fare sport”, edito da Aracne.

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

Nessun commento:

Translate