Ho realizzato il sogno di vincere un Campionato Italiano con record
Matteo SIMONE
Nel 2015, in preparazione al full Elbaman (3,8 nuoto, 180km bici, 42,195 km corsa), ho partecipato alla mia prima gara di nuoto scegliendo la più lunga di 1.500 metri.
Per molti era considerata una gara lunghissima, ma per me, abituato alle ultramaratone, si trattava solamente di nuotare per 60 vasche da 25 metri. Non avevo fretta, gli altri sì, e ci ho impiegato 40’ mentre Roberto Brunori l’ha vinta in 18’, è stato in quell’occasione che l’ho conosciuto e ho scoperto che era un fenomeno di fama Mondiale.
Leggiamo cosa ci racconta rispondendo a un mio questionario.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sono sentito un campione ogni volta che ho stabilito
un record Italiano, anche se di categoria, sensazione bellissima e
indispensabile per continuare ad allenarsi con voglia e metodo.”
25-26 gennaio 2014, Record Italiano categoria M50 nei 200 Stile Libero in 2’03″97 al 18° Trofeo Città di Gussago, organizzato dall'AICS Master Brescia presso la piscina del “Franciacorta Sport Village” di Gussago (BS) vasca corta ad 8 corsie, Roberto Brunori, categoria M50 (Circolo Canottieri Aniene), il precedente record italiano era di Mauro Rodella in 2’05”06 nel 2013.
24-28 giugno 2014, tre titoli italiani categoria M50 e 2 record ai Campionati Italiani Estivi Master Skoda di Nuoto a Riccione: 100 m Stile Libero, Record Italiano in 58”13 precedendo Gianluca Giglietti (Centro Nuoto Bastia ASD) 58”78 e Mauro Rodella (Aquatica Torino SSD) 59”60; 200 m Stile Libero, Record Italiano in 2'07”41 precedendo Mauro Rodella 2'14”32 e Riccardo Tarricone (ASD Master AICS Brescia) 2'16”00; 400 m Stile Libero in 4'41.72 precedendo Massimo Cacciamani (Centro Nuoto Bastia ASD) 4'42”93 e Maurizio Aimone 4'56”00.
15 e 16 novembre 2014, due record italiani categoria M50 nei 100 sl e 200 sl rispettivamente in 56"06 e 2'03"04 al 7° Trofeo master nuoto Vicenza organizzato dalla Nuoto Vicenza libertas, presso il Palazzetto del nuoto di Vicenza (25 mt, 10 corsie), manifestazione, valida per il Circuito Supermaster FIN e per il Grand Prix Veneto Master. Nei 200 stile ferma il crono a 2’03”04 battendo il suo precedente di 2’03”97 mentre nei 100 stile 56”06 e 977.35 battendo il precedente record detenuto da Giovanni Franceschi stabilito nel febbraio 2013.
Qual è stato il
tuo percorso per diventare atleta? “Figlio di un padre sportivo e amante del nuoto ho
iniziato a praticare sport fin da piccolissimo: sci, judo e nuoto. A circa 7
anni ho iniziato con le prime garette di nuoto e Judo, mentre lo sci solo per
divertimento domenicale quando non ero impegnato. Non ho fatto passaggi particolari
dato che i 2 sport praticati agonisticamente li facevo contemporaneamente, poi
a 14 anni mi dedicai solo al nuoto.”
Hai dovuto scegliere nella tua vita di abbandonare uno sport a causa di
una carriera scolastica o lavorativa? “Lasciai lo judo scegliendo il nuoto, poi a 16/17 anni
lasciai anche il nuoto per intraprendere la carriera militare in Aeronautica Militare”.
Che consiglio daresti a coloro che devono fare
scelte importanti nello sport? “Non mollare mai, non credere che lasciando uno sport si
riesca ad avere più risultati nello studio o nel lavoro, anzi, organizzandosi
bene, lo sport aiuta moltissimo a essere migliori anche sui banchi di scuola.”
Bello questo slogan,
è vero lo sport aiuta ad essere migliori nei banchi di scuola, ti da una Marcia
in più, l’esperienza che spesso è carente a scuola.
Come ha contribuito lo
sport al tuo benessere e quali fattori hanno contribuito alla tua
performance? “Dallo sport ho avuto
esclusivamente benefici fisici e mentali, non certo economici praticando sport
‘poveri’. Il nuoto è un'ottima attività motoria preparatoria per qualsiasi
altra attività, ne traevo benefici anche nel judo.”
Riesci ad immaginare una vita senza lo sport? “La mia no! Quella di altri sì, dato che lo vedo tutti i giorni da colleghi e amici non praticanti sport.”
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci,
integratori? “Non seguo nessuna
dieta in particolare, sto attento a non alzare la glicemia prima di qualche
sessione importante di allenamento, e prima delle gare uso integratori salini
per limitare crampi e pappa reale la mattina, una settimana al mese, per la
stanchezza.”
Nello sport chi ha
contribuito al tuo benessere e/o performance ? “Esclusivamente mio padre, con le sue conoscenze tecniche
e di allenamento.”
Qual è stata la gara della tua vita? “Della mia vita, fino a ora, sicuramente il 200 stile
libero ai Campionati Italiani Master di 2 anni fa dove vinsi e stabilii il
record italiano di categoria abbassandolo di 2”, e la traversata del lago di Garda
da Torri del Benaco a Toscolano Maderno dello scorso anno, 7km in linea
d’aria...traversata vinta insieme ad altri 2 compagni di squadra ma spero di
viverne anche altre.”
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare nello sport e/o nella vita? “Allenarsi con la convinzione di arrivare e farcela non è
sempre utile, forse suona male, ma credo che essere convinti di farcela
amplifica certe delusioni e fa splendere i successi inattesi.”
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? Com’è
cambiata la tua vita familiare e lavorativa? “Lavorativamente non è cambiato nulla, anzi credo che
addirittura mi abbia penalizzato la carriera militare. In famiglia poco, cerco
di allenarmi senza togliere ulteriore tempo a loro. Mi gratifica sapere che a
volte i miei figli raccontano a scuola di qualche mio successo o attraversata.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare atleta? Ho scoperto di essere tenace più di quanto pensassi e dimostrassi.
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? “Mi ha aiutato l’essere un po’ ‘somaro’, testa bassa e avanti sempre
e comunque. Saper esultare per un piccolo miglioramento e analizzare e far
tesoro di un peggioramento senza drammi, rielaborare e procedere, rielaborare e
procedere a scalini.”
Bello questo andare
in progressione elaborando e procedendo, volta per volta senza scoraggiarsi ed
esultando nelle migliori occasioni.
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai
dimostrato di possedere? “Dedizione, costanza spirito di sacrificio, rispettare
l’avversario ma ‘se lo può fare lui allora lo posso fare anche io’.”
Che significa per te partecipare a una gara? “Significa adrenalina pre-gara, significa ‘urlo’ in gara, sorriso
fine gara sempre e comunque magari sforzato se non contento della performance.
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? Il
mio limite l‘ho scoperto l’ultimo km della traversata del lago di Garda, nuotato
solo grazie all’aiuto psicologico dei miei compagni di squadra più titolati di
me, con crampi alle braccia e gambe.”
La forza del gruppo
supera qualsiasi imprevisto.
Quali sono i tuoi pensieri in gara? Pensare al traguardo, a quello che si è investito per la gara in termini di allenamenti, preparazione atletica e/o mentale? “Quando sono in acqua e devo andare forte, non penso a
molto se non alle sensazioni che il mio corpo mi da se sto nuotando bene in
assetto, e mi esorto ripetutamente! Non penso ne dove fosse l’arrivo ne a quello
che ho fatto per essere lì anche perché sono lì in gara per darmi un motivo
nell’allenarmi è il contrario insomma gareggio per aver voglia di allenarmi e
quindi tenermi in forma.”
Certo è vero se ti
dai un obiettivo è giustificato qualsiasi allenamento.
Quale gara ritieni non poter mai riuscire a portare a termine? “Credo che con una adeguata e specifica preparazione non
esistano gare impossibili da portare a termine.”
A cosa devi fare attenzione nella tua disciplina? “Devo stare attento a non esagerare con le sedute
allenanti e non recuperare adeguatamente, caricando troppo e cadendo
nell’over-training, malattie stagionali (otiti, raffreddori, sinusiti).
Quali condizioni fisiche e/o ambientali ti hanno indotto a non concludere la gara? Fino ad
ora non mi sono mai ritirato pur avendo gareggiato sul lago di Scanno per 3km con
acqua a 19 gradi senza muta perché era un campionato Italiano e quindi non
permesso.”
Cosa ti fa continuare a fare sport? “Mi fa continuare
la voglia di vivere in un corpo che sia allenato e divertente da condurre,
l’amicizia con persone che hanno i miei stessi interessi e modi di vedere le
cose della vita. A volte provo sconforto nel vedere persone che come funghi
compiono performance incredibili e poi spariscono per poi ritornare dopo tempo
e ripetersi, doping? Non lo so, ma io di certo non ci riuscirei!”
Hai mai rischiato
per infortuni o altri problemi di smettere di essere atleta? “No, mai e spero
che mai accada.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli a uno
sport di fatica, impegno, sofferenze? “Ragazzi
noi viviamo in uno scafo chiamato corpo e ne vorremmo uscire il più tardi
possibile, quindi più lo teniamo in forma e più ci possiamo divertire e affermare
anche intellettualmente. Sofferenze in uno sport? Forse, ma ripagate sempre con
gli interessi, con risultati o con una fisicità fuori dall’ordinario.”
Bel messaggio quello
di Roberto, siamo ospiti del nostro corpo e cerchiamo di tenerlo integro e il
più efficiente possibile, lo sport diventa un investimento per il nostro
benessere e per il nostro ottimo funzionamento nella vita quotidiana.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella
tua carriera sportiva? “No, mai! Come credo si sia capito il mio primo motivo è il
benessere, il doping porta solo danni fisici e mentali! Arrivo dopo ma non mi
dopo!”
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Già la vita ci porta un sacco di problemi cercarsene altri
è da stupidi veri. Guardarsi negli occhi quando ci si parla, a se stessi darsi
del Lei se la fai così difficile che incappi nel doping! Questo direi ad un
ragazzo invogliato a cercare risultati dopandosi.”
E’ vero, è importante rispettare tanto se
stessi, il proprio corpo, il proprio organismo, non pretendere a tutti i costi,
non inquinarlo con sostanze tossiche, non può essere nostro schiavo senza
considerare le conseguenze più nefaste ed è importante il rispetto delle regole
e del valore proprio ed altrui.
Ritieni utile lo psicologo nello sport? “Sono assolutamente convinto che l’aspetto psicologico sia
fondamentale in un atleta, più è evoluto e più è basilare.
Per quali aspetti e in quali fasi dell’attività sportiva? Sia per le sedute di
allenamento, per sopportare fatica e allontanamento dalla vita sociale esterna
(amicizie d’infanzia, di scuola, ecc.) sia per organizzarsi la vita; per saper perdere, ma soprattutto per saper vincere, per dare
tutto e di più quando serve il turbo, quando solo la testa lo può innescare.”
Ha le idee chiare
Roberto, ha tanta esperienza e sa che l’aspetto mentale fa tanto, se vuole la
testa si può andare ovunque, ma se la mente si ostina, si convince che non va,
ti pianti, ti cala la motivazione, non credi in te stesso, non ti va più di
faticare, diventa un problema lo sport ed allora è meglio mollare e passare a
fare altro per non rischiare eventuali strade alternative più facili.
Quali sono i sogni che hai realizzato e quali quelli da realizzare? “Ho realizzato il sogno di vincere un campionato italiano
con tanto di record, vorrei vincere qualcosa a livello internazionale!”
Un'intervista a Roberto è riportata nel libro Un'intervista a Roberto è riportata nel mio libro “Sport, benessere e performance” di Matteo Simone (Autore).
Formato: Formato Kindle.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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