Matteo SIMONE
Psicologo
Psicoterapeuta
Lo sport rende felici e resilienti, condividendo fatica, gioie e dolori e apprendendo sempre dalla scuola dello sport.
Un mondo affascinante, aggregante,
amichevole quello dello sport fatto di incontri e confronti alla scoperta di se
stessi e degli altri per evolvere e incrementando consapevolezza, autoefficacia
e resilienza e cercare di trasformare sogni in realtà.
Di
seguito Fabiola racconta la sua passione dello sport rispondendo a un mio questionario.
Ti
sei sentita campionessa nello sport o sempre una comune sportiva? Qual è stato il
tuo percorso per diventare atleta? “Mi sento una comune sportiva, ho
iniziato dalle scuole medie con l’atletica, praticavo gli 800 e 1500 in pista
con ottimi risultati a livello regionale, poi ho smesso al terzo anno di
ragioneria perché rimandata ad una materia, mio madre pensava che per correre
trascuravo la scuola. Ho ripreso all'età di 38 anni facendo già da subito
ottimo risultati, la mia vita ora è dedicata oltre che alla mia famiglia anche
a questo sport che amo.”
Importante
stabilire delle priorità nella vita, dare la precedenza a qualcosa ritenuto al
momento più importante ma appena uno può deve riprendere la passione che va
sentire di essere vivi davvero, non è mai troppo tardi per iniziare o
riprendere uno sport che diventa una scuola utilissima pratica di vita molto
meglio di tante teorie tra i banchi di scuola.
Quale
alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori?
Per quale motivo? “Seguo
un alimentazione normale facendo a meno di fritti e grassi, non uso ne farmaci
e ne integratori, non ne sento la necessità.”
Chi
ha contribuito alla tua performance? “Sono seguita da anni dalla fortissima
atleta Eleonora Bazzoni, con lei sono riuscita a portare a termine la maratona
di Ravenna in 2.58 e vincere per due volte la costiera malfitana ultramaraton. I
miei famigliari sono felici per me e mio marito mi sostiene molto, insieme ai
miei figli.”
Un
connubio vincente una forte atleta allenata da una forte e competente
allenatrice atleta, si possono fare cose grandi insieme.
Qual
è stata la gara della tua vita? “In questi ultimi mesi ho sperimentato
per la mia prima volta una ultramaratona, la 100km del Passatore, seguita dal
grande atleta marco Boffo dove sono riuscita a compiere l'impresa in 9 ore 11
minuti classificando al 5 posto assoluto e 2^ italiana, questa è stata la mia
più bella gara fatta.”
Chi
sperimenta le lunghe distanze nello sport sa che per arrivare al traguardo
bisogna essere allenati e pazienti ma anche molto resilienti, saper cercare
dentro se stessi le risorse necessarie per percorrere anche gli ultimi metri e
arrivare al traguardo. Le esperienze di corsa di lunga distanza poi ti danno la
consapevolezza che nella vita i problemi diventano più gestibili, affrontabili,
risolvibili.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una
prestazione non ottimale? “Non
soffro particolarmente le condizioni climatiche, quando gareggio mi concentro
solo su me stessa e dimentico se fa caldo o freddo.”
Hai
mai rischiato per infortuni o altro di smettere di mollare? “Non ho mai avuto infortuni e per ora non
intendo mollare.”
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli a uno sport di fatica e impegno? “Ho due figli maschi e ho cercato di
indicargli la strada della corsa ma purtroppo è durato poco perché hanno scelto
il calcio.”
C’è
stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “Non ho mai usato doping e odio chi lo fa.”
Ritieni
utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti e in
quali fasi dell’attività sportiva? “Ritengo utile la figura dello psicologo
per chi non affronta con serenità questo sport. A chi pensa di doparsi per
portare a casa un prosciutto, a queste persone ci vorrebbe davvero un aiuto.”
Se
potessi tornare indietro cosa faresti o non faresti? “Non voglio tornare indietro voglio continuare
così sperando che duri più al lungo possibile.”
Sogni realizzato e da realizzare? “I miei sogni sono stati quello di aver
vinto tante gare, le ultime due ultramaratone di 6 ore, finire la 100km con un
ottimo crono e continuare ad allenarmi per vincere ancora.”
Un’intervista a Fabiola è riportata nel mio libro La 100km del
Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa
significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad
allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una
classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. È un libro che
racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che
hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste
aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da
avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione.
Sono trattati aspetti della
psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie
capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata
degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro
dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.
Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo,
Psicoterapeuta
Autore di libri psicologia e sport
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