sabato 12 agosto 2017

Juan Pablo Niama Savonitti: Dall’Alaska fino la Tierra del Fuego (Argentina)


Molto ricca l’agenda super sportiva di Juan Pablo, tantissime gare di sport di endurance che lo metteranno alla prova come uomo e come atleta, alle condizioni più difficili dal punto di vista fisico, climatico e mentale, ma Juan è un amante del quasi impossibile, dove c’è da sfidare se stesso c’è lui stesso integro per affrontare al meglio le circostanze e tutto ciò che comporta lo sport prolungato. Tra i suoi obiettivi mi aveva già accennato del suo progetto benefico di raccolta fondi correndo la Panamerican highway dall’ Alaska (USA) a Ushuaia (Argentina). A partire dal 1 gennaio 2019. Il percorso inizia in Prudhoe Bay, Alaska e finisce a Ushuaia, in Argentina. L'intera traccia attraverserà i seguenti paesi (USA, Canada, Messico, Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Colombia, Ecuador, Perù, Cile e Argentina). Sta cercando uno o vari sponsor per supportarlo con la logistica e tutto il materiale necessario per questa avventura. Una volta che avrà il supporto necessario e che avrà iniziato, l'idea è quella di trovare donatori (aziende o privati) e raccogliere fondi per charity. (1 USD per ogni km corso).

https://gogetfunding.com/panamerican-route-by-running/

L’allenamento aiuta a costruire muscoli, personalità e performance

Matteo SIMONE 

Impegnarsi in allenamento dà i suoi frutti da subito e aiuta a costruire muscoli, personalità e performance. 

Interessante l’esperienza di Zatopek descritta da James Nestor (L’arte di respirare): “Zatopek non aveva mai voluto diventare un corridore. Quando la direzione del calzaturificio in cui lavorava lo aveva scelto per una competizione locale, lui aveva cercato di rifiutare. Aveva detto che non era in forma, che non era interessato, che non aveva mai partecipato a una gara. Ma aveva corso comunque, ed era arrivato secondo su cento concorrenti. Zatopek intravide un futuro più brillante, e cominciò a prendere lo sport più sul serio. Quattro anni dopo, infranse il record nazionale ceco per i 2000, 3000 e 5000 metri. 

venerdì 11 agosto 2017

Maurizio Torri: Kima trail running, forse la mia migliore gara di sempre


Nello sport impegnativo e faticoso, soprattutto in montagna, è importante essere consapevoli delle proprie capacità e dei propri limiti, diventa ancora più importante prepararsi bene per affrontare tali gare, fare un’adeguata preparazione senza improvvisare, sapere quanto si vale e come poter affrontare tali gare. Finita la gara si tratta di portare a casa nuove consapevolezze, conoscersi meglio e rispettare il ciclo impegno, attesa, gara, debriefing per comprendere cosa è successo, come far meglio e godersi i periodi di riposo e recupero soprattutto il terzo tempo fatto di incontri e confronti mangerecci.

giovedì 10 agosto 2017

Fabio Ferrari: La corsa è venuta a risollevare la mia vita e a farmi rinascere

Matteo SIMONE

Per partecipare alla ultramaratona del Gran Sasso devi essere per forza un ultramaratoneta per diversi motivi, perché sei uno che corre una distanza superiore alla maratona, per di più un percorso impegnativo dal punto di vista delle salite e dell’altitudine, per di più in estate, il 30 luglio quando molti runner iniziano ad andare in vacanza o comunque rispettano i dovuti periodi di recupero, perché la vita come lo sport è fatta di cicli, fatica e riposo.

Ma gli ultrarunner a volte questo se lo dimenticano o rimandano il riposo a data da stabilirsi. Inoltre bisogna considerare la temperatura  in estate e particolarmente il periodo del 30 luglio dove la temperatura media in gara era superiore ai 30 gradi centigradi, e pertanto i partecipanti della 50km del Gran Sasso dal primo all’ultimo possono definirsi ultramaratoneti, di seguito Fabio ci parla di sé raccontando di sé e rispondendo ad alcune mie domande dopo precisamente alcuni giorni dalla 50km del Gran Sasso dove lui ci ha impiegato poco più di 4 ore arrivando se non erro 10° mentre io ci ho impiegato 5h43’, ma siamo entrambi ultrarunner e ci piace questo mondo bizzarro, straordinario, sorprendente e affascinante.

Stefano Velatta vincitore del titolo di Campione Italiano 6 ore corsa su strada


Si è svolto Sabato 5 agosto presso Curinga, il campionato italiano di corsa su strada di 6 ore con partenza ore 18.00 all'interno di un anello cittadino della lunghezza di 3,6 chilometri.

Stefano (Asd Olimpia Runners) sembra essere un atleta dai grandi numeri, un forte atleta ultrarunner, un atleta centista capace di vincere il Campionato Italiano 100km, capace di vincere il Campionato Italiano di 50km e di vincere anche il titolo italiano di corsa si strada di 6 ore, quindi un anno redditizio dal punto di vista della performance di ultramaratona.

Dario Santoro, Maratoneta: Un grande ruolo la mia forza mentale

Matteo SIMONE 

Dario Santoro, atleta di Manfredonia, Campione Nazionale 2015 di Maratona, racconta la sua passione per lo sport rispondendo ad alcune mie domande.

Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? A 16 anni con il professore di educazione fisica abbiamo iniziato a fare allenamenti 2 volte a settimana, vincendo il titolo regionale e approdando alle nazionali”.
Nella tua disciplina quali difficoltà si incontrano?Infortuni, momenti dove le motivazioni vengono meno! Crampi muscolari ho avuto nella ultima maratona, con i quali ho dovuto convivere per 11 km, gli ultimi. Nella corsa il 70% dalla performance è forza mentale!

mercoledì 9 agosto 2017

Emanuele Mellina: Grazie alla corsa ho ritrovato il piacere di vivere

Matteo SIMONE

Se proprio hai deciso di voltare pagina e ci tieni all’unica vita che hai a disposizione, può succedere che cambi stile di vita e intraprendi una sana abitudine alimentare e/o sportiva per cambiare i tuoi connotati fisici e mentali, sentendoti di più, vedendoti meglio, relazionandoti con più sicurezza e autoefficacia e poi il resto viene da sé, la vita appare sempre più in discesa, le fatiche più sopportabili.
Di seguito Emanuele ci racconta il suo impegno e la sua determinazione nello sport rispondendo ad alcune mie domande.

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