Dott. Matteo Simone
Se proprio hai deciso di voltare pagina e ci tieni all’unica vita che hai a disposizione, può succedere che cambi stile di vita e intraprendi una sana abitudine alimentare e/o sportiva per cambiare i tuoi connotati fisici e mentali, sentendoti di più, vedendoti meglio, relazionandoti con più sicurezza e autoefficacia.
Poi, il resto viene da sé, la vita appare sempre più in discesa,
le fatiche più sopportabili.
Di
seguito Emanuele (G.S. Dil. Amatori Palermo) ci racconta il suo impegno e la sua determinazione nello sport
rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sono sentito campione la mia prima
21km arrivando ultimo, ma pesavo 130 chili tempo h 2:03. Venivo da una grave
obesità. Grazie alla corsa ho perso più di 69 chili arrivando a 87 chili.”
A
volte anche arrivare ultimi fa sentire campioni, soprattutto quando si tratta
di una sfida, di qualcosa impegnativa e difficile da portare a termine per la
durezza del percorso, per la difficoltà a intraprendere uno sport, per la
difficoltà ad allenarsi bene.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?
“In passato ho fatto arti marziali M.M.A., combattimento da strada, poi pesi e, per cercare di dimagrire, mi sono innamorato della corsa.”
Hai dovuto scegliere nella tua vita di prendere o lasciare uno sport a
causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Si facendo lo chef. La sera sono
sempre impegnato e tutti i corsi di lotta sono sempre la sera. La corsa posso
farla in qualsiasi momento.”
Che consiglio daresti a coloro che devono fare
scelte importanti nello sport? “Fate uno sport che vi fa stare bene e
deve essere un piacere non un sacrificio, se riuscite in questo avete già
vinto.”
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere? “Grazie alla corsa ho ritrovato il
piacere di vivere. Prima fumavo 60 sigarette al giorno, bevevo alcolici ed ero
obeso. Adesso posso correre ore e non sentire la fatica.”
Importante
è accorgersi in tempo, non importa quando ciò avviene, non importa il tempo
passato, importa il momento presente in cui ti accorgi che devi fare qualcosa
per cambiare, per star meglio, per vivere veramente.
Ciò è possibile, per
esempio, attraverso lo sport che ti rimette al mondo, in modo diverso facendoti
apprezzare gioie e fatiche che ben vengano se trasformano la tua vita e i tuoi
connotati rendendoti una persona apprezzabile da te stesso. Non è mai troppo tardi.
Riesci a immaginare una vita senza lo sport? “Non posso più fare a meno di fare
sport.”
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? “Proprio in questo periodo ho un piano
alimentare seguito dal nutrizionista, dieta mediterranea.”
Nello sport chi contribuisce al tuo benessere e performance? “La voglia di tornare in forma e la mia
determinazione, senza aiuto di nessuno.”
La gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle? “Ho fatto una maratonina in 01h49’, per
me un tempone, a Sant’Agata di Militello.”
Il 26 ottobre 2014 Emanuele ha corso la 4^ edizione della “Maratonina dei Nebrodi” a Sant’Agata di Militello (ME), organizzata dall’Atletica Nebrodi, stabilendo la sua miglior prestazione in mezza maratona. Il vincitore è stato Vito Massimo Catania in 1h11’52”, precedendo Vincenzo Puccio 1h12’37” e Giovanni Soffietto 1h13’47”. Tra le donne ha vinto Maria Grazia Bilello 1h24’09” precedendo Sebastiana Bono 1h27’35” e Marta Cortese 1h28’19”.
Tra gli atleti in handbike la vittoria è andata a Salvo Campanella precedendo Luigi Palì e Luigi Sugamiele. Per quanto riguarda il “Memorial Finanziere Maurizio Gorgone, Vittima del Dovere” riservato agli appartenenti delle Forze Armate e Corpi Armati, il vincitore è stato Giuseppe D’Agostino (Esercito) 01h17’14” precedendo Giuseppe Iacono (Marina) 01h18’43” e Michele Larnica (Aeronautica) 01h23’09”, unica donna in divisa e vincitrice del Memorial è stata Rosa Rita Vernaci (Polizia Municipale) 01h47’06”.
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare nello sport o nella vita? “Credere fermamente in quello che fai
ed essere certo di portarlo a termine.”
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
Come è cambiata la tua vita familiare? “Molti dicono che sono malato di corsa,
esco sempre ad allenarmi o piove o fa
caldissimo, a Natale, Capodanno, sempre fuori a correre. La mia famiglia sa che
mi rende felice e mi appoggia.”
Gli
amici a volte sono increduli rispetto alla forza di volontà del runner, i familiari
sanno che la corsa diventa una medicina da prendere quotidianamente.
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività
sportiva?
“Quando ero obeso e ho deciso di andare a correre mentalmente ero pronto ma il
mio fisico no, ero uscito per fare 50 minuti e non sono riuscito neanche a fare
3 minuti ma non mi sono arreso, il giorno dopo 5 minuti, poi 7, poi 10, ecc. ecc.
fino a 1 h.”
Questo
è il giusto approccio, prima bisogna crederci, la testa deve guidare il corpo,
il passaggio deve essere graduale un po’ per volta incrementare e aumentare
chilometri o velocità e poi il resto viene da sé, provare per credere.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare atleta? “Io ero molto nervoso sia a casa che a
lavoro, da quando corro sono molto più tranquillo, la corsa mi fa scaricare la
tensione e mi rilassa.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai
dimostrato di possedere?
“Sono molto determinato, non mollo mai, a volte quando il fisico non vuole
saperne più vado avanti con la testa fino alla fine.”
Che significa per te partecipare a una gara? “Per me la gara è incontrare amici e
condividere il piacere di correre, ma soprattutto mi alleno per battere me
stesso, un minuto meno della gara precedente per me è una vittoria.”
Lo
sport aggrega, fa incontrare e confrontare con altri, persone, culture,
mondi.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport:
pre-gara, in gara, post-gara? “Le prime gare emozione, prima delle
gare lunghe un po’ ansioso e dopo gara sempre soddisfatto.”
Quali sono i tuoi pensieri in gara? Pensare al traguardo, a tutto
quello che si è investito per la gara? “Non penso al traguardo ma
mentalmente metto dei paletti da
superare uno alla volta fino alla fine.”
Quale è stata la tua gara più estrema o più difficile? “La gara più estrema è stata Agrigento
- Valle dei Templi, 21km tutta salita.”
Emanuele ha corso la Mezza Maratona di Concordia di Agrigento per ben 4 volte: 2015, 2016, 2017 e 2025.
Nella tua disciplina quali sono le varie difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione ? “Non
forzare mai quando il corpo di da dei segnali, ascoltarli. Vero non mollare
mai, ma con giudizio.”
Certo
da una parte non bisogna mollare, a volte una parte di noi stessi ci vuole sabotare, vuole farci fermare, ci manda segnali di stop, incapacità, paura. A volte si possono ovviare questi segnali, si può continuare per la nostra strada
non considerandoli perché sappiamo che sono blocchi mentali.
Ma bisogna fare attenzione a questi segnali, se veramente sono avvisi di dolore
serio e compromettente allora bisogna fermarsi e arrendersi e riprovare
un’altra volta in modo migliore e sempre con il sorriso.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Hai mai
rischiato per infortuni o altri problemi di smettere di essere atleta? “Ho avuto un incidente e mi sono rotto
una caviglia, per la fretta di tornare a correre ho iniziato quando non avrei
dovuto e ho rischiato grosso, i tempi di recupero si sono allungati.”
Ti è capitato di avere la sensazione che ti cascasse il modo addosso, come sei riuscito a continuare? “Molte volte ho pensato: ‘non riuscirò
mai a finire questa gara, adesso mi fermo', ma poi una voglia interna mi dice
di continuare: ‘dai ancora un km’ o penso: ‘arrivo in fondo alla strada o supero
quello davanti o faccio altri dieci minuti’, mi aiuto così e non mollo.”
Quale può essere un messaggio ai ragazzi per avvicinarli a uno sport fatto
di fatica e impegno?
“Fate sport ma soprattutto fate quello che piace a voi, non quello che vogliono
farvi fare o per fare felice papà o mamma.”
Ritieni utile lo psicologo nello sport? “Se si è convinti di ciò che si fa non
credo, ma se hai bisogno di un supporto mentale sì.”
Se potessi tornare indietro cosa faresti o non faresti? “Inizierei sicuramente prima e non di
certo a 43 anni.”
Sogni realizzati e da realizzare? “Il mio sogno è la maratona sotto le 4
ore, spero di farla a novembre.”
Successivamente a questa intervista, il 19 novembre 2017, Emanuele ha corso la maratona di Palermo in 5h06'24".
Dott. Matteo Simone
Psicologo clinico e dello sport
Psicoterapeuta Gestalt, AEDP ed EMDR







Nessun commento:
Posta un commento