mercoledì 9 agosto 2017

Emanuele Mellina: Grazie alla corsa ho ritrovato il piacere di vivere

Matteo SIMONE

Se proprio hai deciso di voltare pagina e ci tieni all’unica vita che hai a disposizione, può succedere che cambi stile di vita e intraprendi una sana abitudine alimentare e/o sportiva per cambiare i tuoi connotati fisici e mentali, sentendoti di più, vedendoti meglio, relazionandoti con più sicurezza e autoefficacia e poi il resto viene da sé, la vita appare sempre più in discesa, le fatiche più sopportabili.
Di seguito Emanuele ci racconta il suo impegno e la sua determinazione nello sport rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sono sentito campione la mia prima 21km arrivando ultimo, ma pesavo 130 chili tempo h 2:03. Venivo da una grave obesità. Grazie alla corsa ho perso più di 69 chili arrivando a 87 chili.”
A volte anche arrivare ultimi fa sentire campioni, soprattutto quando si tratta di una sfida, di qualcosa impegnativa e difficile da portare a termine per la durezza del percorso, per la difficoltà a intraprendere uno sport, per la difficoltà ad allenarsi bene.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta, com’è stato il passaggio agli altri sport? “In passato ho fatto arti marziali M.M.A., combattimento da strada, poi pesi e per cercare di dimagrire mi sono innamorato della corsa.”
Hai dovuto scegliere nella tua vita di prendere o lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Si facendo lo chef. La sera sono sempre impegnato e tutti i corsi di lotta sono sempre la sera. La corsa posso farla in qualsiasi momento.”
Che consiglio ti andrebbe di dare a coloro che si trovano a dover fare scelte importanti nello sport? “Fate uno sport che vi fa stare bene e deve essere un piacere non un sacrificio, se riuscite in questo avete già vinto.”
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere? “Grazie alla corsa ho ritrovato il piacere di vivere. Prima fumavo 60 sigarette al giorno, bevevo alcolici ed ero obeso. Adesso posso correre ore e non sentire la fatica.”
Importante è accorgersi in tempo, non importa quando ciò avviene, non importa il tempo passato, importa il momento presente in cui ti accorgi che devi fare qualcosa per cambiare, per star meglio, per vivere veramente e ciò è possibile, per esempio attraverso lo sport che ti rimette al mondo, in modo diverso facendoti apprezzare gioie e fatiche che ben vengano se trasformano la tua vita e i tuoi connotati rendendoti una persona apprezzabile da te stesso. Non è mai troppo tardi.
Riesci ad immaginare una vita senza lo sport? “Non posso più fare a meno di fare sport.”
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? “Proprio in questo periodo ho un piano alimentare seguito dal nutrizionista, dieta mediterranea.”
Chi ha contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance? “La voglia di tornare in forma e la mia determinazione, senza aiuto di nessuno.”
Qual è stata la gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Ho fatto una maratonina in 01h49’, per me un tempone, a Sant’Agata di Militello.”
Qual è una tua esperienza che ti possa dare la convinzione che ce la puoi fare nello sport o nella vita? “Credere fermamente in quello che fai ed essere certo di portarlo a termine.”
Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività sportiva? Come è cambiata la tua vita famigliare, lavorativa? “Molti dicono che sono malato di corsa, esco sempre ad allenarmi  o piove o fa caldissimo, a Natale, Capodanno, sempre fuori a correre. La mia famiglia sa che mi rende felice e mi appoggia.”
Gli amici a volte sono increduli rispetto alla forza di volontà del runner, i famigliari sanno che la corsa diventa una medicina da prendere quotidianamente.
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Quando ero obeso e ho deciso di andare a correre mentalmente ero pronto ma il mio fisico no, ero uscito per fare 50 minuti e non sono riuscito neanche a fare 3 minuti ma non mi sono arreso il giorno dopo 5 minuti poi 7 poi 10 ecc. ecc. fino a 1 h.”
Questo è il giusto approccio, prima bisogna crederci, la testa deve guidare il corpo, il passaggio deve essere graduale un po’ per volta incrementare e aumentare chilometri o velocità e poi il resto viene da sé, provare per credere.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare atleta? “Io ero molto nervoso sia a casa che a lavoro da quando corro sono molto più tranquillo la corsa mi fa scaricare la tensione e mi rilassa.”
Quali sono le tue capacità, risorse, caratteristiche, qualità che hai dimostrato di possedere? “Sono molto determinato, non mollo mai, a volte quando il fisico non vuole saperne più vado avanti con la testa fino alla fine.”
Che significa per te partecipare ad una gara sportiva? “Per me la gara è incontrare amici e condividere il piacere di correre ma soprattutto mi alleno per battere me stesso, un minuto meno della gara precedente per me è una vittoria.”
Lo sport che aggrega, ti fa incontrare e confrontare con altri, persone, culture, mondi.
Quali sono o sono state le tue sensazioni che sperimenti facendo sport: pregara, in gara, post gara? “Le prime gare emozione, prima delle gare lunghe un po’ ansioso e dopo gara sempre soddisfatto.”
Quali sono i tuoi pensieri in gara? Pensare al traguardo, a tutto quello che si è investito per la gara? “Non penso al traguardo ma mentalmente  metto dei paletti da superare uno alla volta fino alla fine.”
Quale è stata la tua gara più estrema o più difficile? “La gara più estrema è stata Agrigento - Valle dei templi, 21km tutta salita.”
Quali sono le varie difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nella tua disciplina? “Non forzare mai quando il corpo di da dei segnali, ascoltarli. Vero non mollare mai, ma con giudizio.”
Certo da una parte non bisogna mollare, a volte una parte di noi ci vuole sabotare, ci vuole far fermare, ci manda segnali di stop, di incapacità, di paura, a volte si possono ovviare questi segnali, si può continuare per la nostra strada non considerandoli perché sappiamo che sono blocchi mentali, ma altre volte bisogna fare attenzione a questi segnali, se veramente sono avvisi di dolore serio e compromettente allora bisogna fermarsi e arrendersi e riprovare un’altra volta in modo migliore e sempre con il sorriso.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Hai mai rischiato per infortuni o altri problemi di smettere di essere atleta? “Ho avuto un incidente e mi sono rotto una caviglia, per la fretta di tornare a correre ho iniziato quando non avrei dovuto e ho rischiato grosso, i tempi di recupero si sono allungati.”
Ti è capitato di avere la sensazione che ti cascasse il modo addosso, se si come sei riuscito a toglierti la polvere di dosso e continuare dritto? “Molte volte ho pensato: ‘non riuscirò mai a finire questa gara, adesso mi fermo”, ma poi una voglia interna mi dice di continuare: ‘dai ancora un km’ o penso: ‘arrivo in fondo alla strada o supero quello davanti o faccio altri dieci minuti’, mi aiuto così e non mollo.”
Ognuno ha le sue strategie, i suoi allenatori interni, le sue parole magiche per non mollare.
Quale può essere un messaggio ai ragazzi per avvicinarsi a uno sport fatto di fatica, impegno? “Fate sport ma soprattutto fate quello che piace a voi, non quello che vogliono farvi fare o per fare felice papà o mamma.”
Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? “Se si è convinti di ciò che si fa non credo, ma se hai bisogno di un supporto mentale sì.”
Se potessi tornare indietro cosa faresti? O non faresti? “Inizierei sicuramente prima e non di certo a 43 anni.”
Quali sono i sogni che hai realizzato e quali quelli da realizzare? “Il mio sogno è la maratona sotto le 4 ore, spero di farla a novembre.”

Matteo SIMONE
https://www.youtube.com/watch?v=w2R-ilsmVtA
http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/autori.html?auth-id=495578
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html

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