Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere e/o performance?
“Trovare un gruppo di amici con cui condividere questa passione, il progressivo
miglioramento dell'aspetto fisico, la sensazione di benessere generale.”
Nello
sport chi ha contribuito al tuo benessere e/o performance?
“Nessuno in particolare, l’esperienza, il frequentare altri atleti, leggere
qualche rivista specializzata.”
Una tua esperienza che ti può dare la convinzione che ce la puoi fare?
“Dopo la prima maratona, ho capito che se uno vuole fare qualcosa veramente lo
può fare la differenza sta solo nel risultato e negli obbiettivi che si
vogliono raggiungere.”
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
“Sono contenti anche se certe volte non capiscono cosa ci spinge a farlo.”
Cosa
hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? “Di
essere determinato, costante e non competitivo.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di
possedere? “Tenacia, caparbietà, altruismo e soprattutto ho
scoperto di essere un grande anticompetitivo.”
Che
significa per te praticare attività fisica? “Per me è un
momento di svago e scarico.”
Quali sensazioni sperimenti facendo attività fisica?
“Svariate sicuramente mi sento molto meglio a livello fisico e mentale.”
Quali
sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione nella pratica dell'attività fisica? “I rischi sono quelli di farsi male, di
esagerare negli allenamenti nel non saper ascoltare il tuo corpo e non capire
e/o trascurare i segnali che ti trasmette.”
Cosa
ti fa continuare a fare attività fisica? “Continuo a fare
attività fisica per le sensazioni di benessere che ne ricevo.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per farli fare attività fisica?
“Fare dell'attività fisica ė un momento aggregante socializzante che ti fa
conoscere te stesso e gli altri aumenta la tua autostima e la fiducia in te
stesso.”
Quale
alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori?
Per quale motivo? “Sinceramente non seguo un allenamento
predefinito, non avendo degli obbiettivi specifici da raggiungere, vado a
sensazioni ed esperienza. Non uso farmaci ho provato a prendere i Carbon gel
durante le gare ma al momento non uso nulla di specifico, mi sono trovato bene
bevendo ai ristori la Coca-Cola.”
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Sicuramente
la prima maratona poi la 100 chilometri nel deserto.”
Quali
sensazioni sperimenti facendo sport (allenamento, raduni, pre-gara, gara, post
gara)? “Solo sensazioni molto positive e piacevoli perché
tutte le persone che incontri sono mossi dallo stesso spirito e interesse.”
Quali
sono i tuoi pensieri in allenamento e in gara? “Di
divertirmi e stare bene.”
La tua gara più estrema o più difficile? Quale ritieni non poter riuscire
a portare a termine? “Non ho una grandissima esperienza ma
ad oggi nessuna gara, perché non avendo un obbiettivo di tempo e prestazione
dichiarata, sapevo dentro di me che sarei riuscito a finirla nei tempi previsti.”
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “La
prima volta con l’aiuto di un amico con cui correvo, infortuni seguendo le
indicazioni delle persone a cui mi ero rivolto.”
Ti hanno consigliato di ridurre la tua
attività sportiva? Hai mai pensato di smettere di essere atleta? “Definirmi un
l'atleta è un po' troppo ma no, nessuno mi ha mai consigliato in tal senso.”
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “La
vera sfida è contro di te non contro gli altri e quindi stai solo ingannando te
stesso.”
Ritieni
utile la figura dello psicologo nello sport? “Non so cosa
rispondere ...... sicuramente è una figura utile per grandi atleti ma non al
mio livello.”
Se
potessi tornare indietro cosa faresti o non faresti?
“Inizierei prima a fare sport.”
Sogni realizzati e da realizzare? Prossimi obiettivi? “Non avevo un sogno
particolare, ho iniziato solo per mantenermi in forma dopo avere smesso di
fumare. Prossimi obbiettivi continuare così e accettare le sfide che verranno.”
Sto continuando ad approfondire e
sperimentare il mondo degli ultrarunner
fatto di fatica e soddisfazioni, di programmi, di obiettivi, di percorsi, di
viaggi interiori. L’esperienza sta continuando sia in modo diretto partecipando
ad alcune gare, sia attraverso interviste, racconti e testimonianze da parte di
atleti di queste discipline di sport di endurance e di ricerca personale.
Ciò mi ha permesso di scrivere i seguenti libri:
Simone M. – Baranzini D., Ultramaratoneta: un’analisi interminabile, Edizioni ARAS, Fano, 2016.
L’intento di questo libro è di illustrare l'ultramaratona, un particolare vissuto di sport a volte considerato estremo, ai limiti della umana ragionevolezza.
L’opera è una sorta di fantastico saggio poetico. L’intento degli autori è di illustrare un particolare vissuto di sport a volte considerato estremo, ai limiti della umana ragionevolezza. L’opera è frutto di una sorta di dialogo e corrispondenza tra i due autori. Daniele Baranzini si racconta attraverso la sua pianificazione e progettazione di lunghe gare da interpretare e portare a termine e Matteo Simone, come un archeologo, cerca di entrare nella psiche di Daniele alla ricerca di un senso.
Ultramaratoneti e gare estreme, Prospettiva editrice,
Civitavecchia, 2016.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product
Sport & Benessere 1 | | ed novembre 2016
Chi sono gli ultramaratoneti? Cosa motiva questi atleti?
Quali meccanismi psicologici consentono loro di affrontare gare estreme? Cosa
li spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici?
Questi i quesiti che si è posto l’autore Matteo Simone
per stendere questo libro, si parla di ultramaratone e di gare estreme per
lunghezza kilometrica, per condizioni fisiche-naturalistiche e metereologiche
nelle quali si affrontano i percorsi, per le richieste mentali poste a questi
atleti. Il testo consente di calarsi nella realtà degli ultramaratoneti, grazie
all’esperienza diretta dell’autore ed al contributo di centinaia di atleti
intervistati che hanno condiviso le loro esperienze di gara. Vi sono i racconti
di amanti della corsa e di atleti professionisti. In primo piano è il vissuto
esperienziale degli atleti, le loro problematiche, le loro convinzioni, le loro
paure, le loro esperienze di vita e i loro successi. Come ci ricorda la
psicoterapia della Gestalt è nell’esperienza che risiede la conoscenza. Un
libro affascinante che riporta le motivazioni di queste persone, che tratteggia
le loro strutture caratteriali. Un testo che permette di avvicinarsi a questo
tipo di discipline considerate estreme e impossibili.
Maratoneti e
ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida, edizioni-psiconline.
Matteo SIMONE
http://www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
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