martedì 1 agosto 2017

Stefano Masini: Per me lo sport è compagno indispensabile di vita

 
Sono tanti i benefici dello sport. Ti permettono di sperimentare, di conoscere, di apprezzare, di stare in compagnia, di raggiungere obbiettivi, di fidarti e affidarti, di apprendere. Di seguito Stefano racconta la sua esperienza rispondendo a un mio questionario.

Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? Pratico sport da sempre, poiché per me lo sport è compagno indispensabile di vita. Giocavo a calcio e, nei giorni in cui non avevo le partite, mio babbo mi portava in bici, la sua passione. Non sempre allo sport ho associato la parte competitiva, anzi… Mi è capitati in età giovanile, quando giocavo a calcio, ed ultimamente, quando ho iniziato a fare il podista (2014).”

Che significato ha per te lo sport? “Lo considero un modo per tenermi in forma, per mantener la salute, per stare a contatto con la natura, per imparare a stare in gruppo e a vivere la vita di gruppo, per scaricare lo stress, per condividere emozioni con gli amici, per dare un esempio di comportamento corretto di vita ai miei figli, per fare beneficenza (diverse volte mi son fatto promotore di eventi sportivi per fare raccolta fondi). Insomma, per sentirmi bene!”

Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Recentemente quando ho tagliato il traguardo della mia prima maratona: ROMA 2016.”

Quali sono i fattori che contribuiscono al tuo benessere o alla tua performance?Sudare è la cosa che più mi gratifica. Dico sempre “mi cavo la ruggine”. Poi certamente “coltivare la fatica”: mi piacciono gli sport di resistenza e quando mi alleno per una maratona, o quando la corro adoro quel limite fra fatica e sforzo, che puoi raggiungere solo ascoltando il tuo corpo mentre corri.”

Nello sport chi contribuisce al tuo benessere o alla tua performance?Prevalentemente la mia forza di volontà, la mia esigenza di fare sport… negli ultimi anni, anche gli amici podisti.”

Qual è stata la gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Maratona di Venezia, corsa come atleta guida di Loris Cappanna (atleta non vedente) ed altri amici della squadra.”

Quale è stata la tua gara più difficile?Colle Marathon 2017: l’avevo preparata con l’ambizione di aiutare un’amica a migliorare il suo personale ma a 20 giorni dalla gara, un amico mi ha proposto di correre la Rimini Marathon (a distanza di una settimana dalla Colle Marathon) come spingitore di un ragazzo in carrozzina… Non ho saputo resistere e alla Colle Marathon dal 25° km è stata pura sofferenza fino al traguardo. Ho conosciuto e assaporato la fatica… Ho camminato gli ultimi km, ma sono arrivato al traguardo con le mie gambe e senza conseguenze di salute, altrimenti mi sarei fermato prima.”

Qual è una tua esperienza che ti possa dare la convinzione che ce la puoi fare? “Ce la posso fare se lavoro sodo e non accampo scuse”. Le esperienze sono costanti: ora che sto vivendo questa fase competitiva della podistica, se mi alleno sodo, i risultati arrivano. Non esistono altre spiegazioni. Son partito che facevo 4 km, ora ne faccio anche oltre 50, e nelle diverse distanze miglioro i miei personali. Questo atteggiamento, si riflette anche nella vita quotidiana ovviamente, poiché diventa un modo di pensare e vivere!”

Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Nella Rimini Marathon, dove spingevamo Vittorio in carrozzina, ho notato che ogni volta che passava una bella donna Vittorio si esaltava… Capito questo, per tutta la maratona, ogni volta che ci superava un bel fondoschiena, preallertavo Vittorio, il quale si gasava… Tutto il gruppo degli spingitori esultava con Vittorio al passaggio della ragazza di turno, la quale spesso e volentieri apprezzava il gioco e salutava Vittorio prima di proseguire per la sua strada.”

Quali sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nel tuo sport? “Quando pratico sport come windsurf devo sempre “rispettare” la natura, fonte di tante emozioni ma anche di rischi. Nella corsa in particolare, avendo un’ernia del disco, devo centellinare certi percorsi collinari, che adoro, e allenamenti pesanti impostati sulla velocità.”

Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che ti inducono a fare una prestazione non ottimale? “La stanchezza fisica certamente, ma soprattutto lo stato mentale. Se sono Esaltato all’inizio di una performance, riesco sempre a centrare l’obiettivo prefissato… e solitamente mi sento bello carico se mi presento alla partenza consapevole di aver lavorato sodo in allenamento.”

Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Rispettando il mio fisico… non mi sono perso d’animo, ho lavorato sodo seguendo i consigli dei professionisti ai quali mi sono rivolto e soprattutto accettando i tempi di recupero che il mio fisico mi imponeva.”

Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Lo sport può essere uno dei migliori compagni e insegnanti della vostra vita. Amatelo e Ascoltatelo… vi restituirà salute e benessere psico-fisico.”

Lo sport è solo benessere? “In passato ho avuto occasione di seguire da vicino alcuni amici che praticavano sport a livello agonistico e certamente ho apprezzato tante cose belle, quali la determinazione, lo spirito di sacrificio, la serietà, la maturità degli atleti. Ma ciò che non mi è piaciuto, e che spesso vedo anche nel comportamento di chi pratica sport competitivo a livello amatoriale, è la mancanza di rispetto verso se stessi: calpestare il proprio fisico in nome di un obiettivo che difficilmente si potrà mai raggiungere… non sto parlando solo di doping, ma di allenamenti o comportamenti di gara massacranti che hanno portato a infortuni gravi fino a ricoveri in ospedale. Questo va oltre la mia comprensione, considero la determinazione un valore, che però ha un limite che si chiama Ostinazione. Quando sul Web vedo filmati di gente trascinata al traguardo di una maratona, io sono tra quelli che dice Perché? Perché per forza deve tagliare quel traguardo e non accettare quella sconfitta? Fa parte della vita anche quella e aiuta a crescere. Si accetta, si ascolta il suo insegnamento e si riparte. Ce ne saranno altre di maratone nella vita.”

Lo sport a volte dà e a volte toglie, non sono sempre rose e fiori, lo sport fa sperimentare benessere, autoefficacia, resilienza, ma a volte si va oltre il limite fisico, nello sport si può osare con attenzione ma diventa importante non strafare e aver cura di se.

Quale può essere un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Se ti dopi, menti a te stesso… Sei un bluff, nello sport così come nella vita.”

I tuoi familiari ed amici cosa dicono circa il tuo sport? “Beh, come al solito c’è chi approva e chi critica. Ascolto le critiche dei familiari, quando mi lascio coinvolgere un po’ troppo dal momento e sottraggo tempo ai miei bimbi (e mi correggo), per il resto ignoro.”

E’ vero a volte ci si fa prendere dall’entusiasmo, dal periodo di buona forma o buona compagnia, dalle tante gare allettanti, si viene travolti dallo sport, si rischia di perdere di vista la propria realtà familiare o lavorativa, diventa importante trovare un sano equilibrio, comprender bene le proprie priorità e riuscire a conciliare le fette della propria vita.

Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Che sono una persona molto determinata.”

Hai mai pensato per infortuni o altro di smettere di essere atleta? “No. Sarò atleta anche nella vecchiaia, sicuramente!”

Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti ed in quali fasi? “Sì, perché comunque lo sport sollecita tantissimo l’aspetto emozionale. Dal mio punto di vista lo sport amplifica tantissimo i sentimenti e incide enormemente sulla performance. Quindi lavorare sugli aspetti emozionali con un professionista, può solo che essere di grande aiuto. Inoltre poiché credo che lo sport abbia una forte valenza anche sulla socializzazione degli individui, ritengo sia molto utile anche in questo ambito… specialmente in fase educativa, sui bambini, e come complemento di allenamento per atleti professionisti.”

Vero lo sport o comunque l’attività fisica va prescritta da medici e istituzioni, lo sport incide sul benessere e sul sano stile di vita, lo sport va preso a giuste doti e con criterio, gli aspetti che entrano in gioco nello sport sono tanti e includono le emozioni, senso di rivalsa, rabbia, gestione di vittorie, sconfitte e infortuni, blocchi mentali, allenamento mentale, a volte diventa importante anche per un solo periodo una figura professionale a sostegno dell’atleta o di una squadra.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? I sogni realizzati da realizzare? “Vorrei migliorare i miei personal best, e cercherò di farlo il prossimo autunno. Poi Loris Cappanna mi ha gentilmente concesso di fargli da guida nel triathlon, e quindi certamente con lui cercheremo di fare una gara ufficiale entro l’autunno. Già gli ho fatto vivere l’esperienza della bici… dice che lo rassicuro molto e abbiamo già buon feeling. La fase delicata sarà accompagnarlo a conoscere il mare aperto in questa sua nuova dimensione (non vedente) e dovrò essere convincente e rassicurante… Sarà un’esperienza da brividi… Quando taglieremo quel traguardo, altro che lacrime.”

Sempre più atleti con disabilità si dedicano allo sport, sperimentano un nuovo modo di essere al mondo, si rimettono in carreggiata con altre modalità, e sempre più persone si rendono disponibili a sostenere tali atleti, a porgergli una mano, un aiuto, questo è lo sport che vogliamo, fidarsi e affidarsi, sperimentare lo sport insieme.
 
Matteo SIMONE
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html

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