martedì 15 agosto 2017

Transumanza Anzio – Jenne: Emozioni uniche che ripagano la fatica condivisa

Matteo Simone

Lo sport regala emozioni uniche che ripagano la fatica condivisa.

Ad esempio la transumanza da Falasche Anzio a Jenne un percorso di circa 110km che una volta si faceva dal mare ai monti mentre ora podisti ripercorrono queste strade correndo a frazioni di alcuni km per ricordare, per riportare a memoria antiche tradizioni, per rimarcare la fatica di una volta per un benessere comune, uomini e animali, per dimostrare che lo sport avvicina mari e montagne, persone, culture e mondi, per dimostrare che attraverso lo sport si conoscono nuove persone, avvengono incontri e confronti, per dimostrare che insieme si può arrivare ovunque, per dimostrare che lo sport abbatte muri e barriere anche generazionali, per dimostrare che lo sport ti rimette al mondo facendoti faticare con i più giovani, per notare la ciclicità della vita come nello sport, partenze e arrivi, fatica e poi recupero e riposo con musica e canti per alleviare stanchezza e fatica, per renderci più leggeri.
Questo è lo sport che vogliamo, qualcuno organizza e nel caso della transumanza si tratta di Ivano Caronti con il supporto della sua famiglia e dei suoi amici, e altri si aggregano fidandosi e affidandosi, diventando un gruppo capace di raggiungere obiettivi e mete le più lontane e sfidanti e portando a casa valigie interne ricche di esperienze e sensazioni forti, intense e positive.
Di seguito le parole di Ivano Caronti: “Transumanza Falasche Jenne 25° anno 2017. Partiti da Falasche Anzio alle ore 09,00, in 9 ore siamo riusciti a portare a termine il nostro compito e cioè percorrere 110 km di strada anche con salite importanti ed arrivare a Jenne entro le 18,00. Una maxi Staffetta con atleti non di fama mondiale ma soltanto atleti che piace faticare con tratti di 5 km per ogni coppia di podisti, la nostra forza è stata l'allegria, affiatamento (anche se molti di loro non si conoscevano) e tanta umiltà. Un ingresso in piazza che non dimenticheremo mai.....Grazie a tutti Roberta Zappitello, Robertino Fracassi, Giorgia Fracassi, Andrea Celeste Caronti, Matteo Simone, Mattia Caronti, Serena Coladarci, Paola Toto, Simone Proietti, Simonetta Borro, Castaldi Luigi, Teodoro Pucci, Annibale Miozzi, Massimiliano Zaccheo, Nanda Bianconi, Manuela Capomaggi, Graziano Caronti, Ivano Caronti, Quinto Catena, Franco E Mary Camilli, Adalb Arci, Donatello Campa, Francesco Fiore, Andrea Bazzoni, Niccolò Foglia, Adriano Leidi.”

Lo sport ti fa ritornare ragazzino, avvicina persone, culture e mondi, ti fa uscire di casa, ti mette in moto, ti fa essere presente.
Nel caso della transumanza prendono parte alla staffetta podistica giovani e meno giovani, ma i meno giovani hanno uno spirito, una forza, una resistenza al pari dei giovanissimi, ne sono un esempio Adriano Leidi (classe 1941) che ha iniziato a correre all’età di 50 anni, visto che doveva accompagnare i suoi due figli per gli allenamenti allo stadio delle tre fontane ha iniziato anche lui a correre e non si è più fermato, ha primati importanti soprattutto in gare di lunga distanza come la 100km con un personale sotto le 9 ore e tanti record di categoria, capace ancora di fare maratone sotto le 4 ore. Altro atleta che ha aderito alla staffetta della transumanza quinto Catena, anche lui molto forte da giovane ma ancora alla sua categoria M60 capace di andare ancora a premio con ritmi sotto i 4’ al km.
Lo sport ti fa tornare a giocare come bimbi, ti fa perdere l'età anagrafica, ti fa apprezzare il gusto di sporcarsi, cadere, sbagliare; lo sport che ti contagia, ti fa perdere il senso del tempo che passa; lo sport ti fa incontrare persone e paesaggi, ti fa viaggiare nei sogni e nella realtà.
Questo è lo sport che vogliamo, insieme si è più sicuri, più coraggiosi, si diventa anche più autonomi, consapevoli, autoefficaci e resilienti, è sempre il momento, non aspettare le condizioni migliori, certi treni passano troppo in fretta, bisogna farsi trovare pronti al momento giusto al binario esatto e poi puoi scendere quando vuoi.
ORA è il momento per salire sul treno dell'attività fisica, è sempre il momento per iniziare, non aspettare il momento migliore. Sport è anche solidarietà, inclusione, integrazione, consapevolezza corporea dei propri limiti, osare senza esagerare, lo sport come rete sociale, fidarsi è affidarsi.
Importante è motivare le persone a prendere in considerazione un minimo cambiamento nel proprio stile di vita, nelle proprie abitudini, nel porre l’attenzione in quello che si fa, a come lo si fa.
Nella vita si fanno delle scelte, molti preferiscono poltrire o restare in una zona di estremo confort, altri per sentirsi vivi devono sentire il proprio corpo, le proprie sensazioni corporee, il cuore che palpita, il respiro affannoso, il sudore colare da proprio corpo, il senso di fame, sete, freddo, caldo, c’è tanto bisogno di sentire.
Costruisci una meta, obiettivo, risultato iniziando a piccoli passi, con piccoli movimenti, sperimentando e iniziando a utilizzare risorse personali, man mano sentirai crescere la passione, l'entusiasmo e svilupperai più consapevolezza corporea e dei propri mezzi, avrai più fiducia di te e delle tue possibilità e potenzialità, lo sport incrementa autoefficacia, supererai momenti difficili fatti di demotivazione, infortuni, sconfitte ma riuscirai a essere più resiliente nello sport e nella vita, incontrerai persone, culture, mondi e condividerai gioie e fatiche.
Per approfondimenti è possibile consultare il libro O.R.A. Obiettivi, risorse, autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Aras Edizioni.

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta  
380-4337230 - 21163@tiscali.it 

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