lunedì 7 agosto 2017

Stefano Velatta, Campione Italiano 6 ore corsa su strada a Curinga


Stefano Velatta, un atleta dai grandi numeri, un atleta forte ultrarunner, un atleta centista capace di correre per 100km e vincere il Campionato Italiano, capace di vincere il Campionato Italiano di 50km e di vincere anche il titolo italiano di corsa si strada di 6 ore, quindi un anno redditizio dal punto di vista della performance di ultra maratona.

Stefano Velatta, classe 1975, nel 2017 all’età di 42 anni, gli anni che corrispondono ai chilometri della maratona, è stato capace di regalare a se stesso, alla sua famiglia, al suo team, alla sua squadra, al suo paese, ai suoi amici, ai suoi fan, 3 titoli importantissimi, si tratta di titoli di Ultramaratona, una specialità di sport di endurance per persone che vanno incontro alla fatica senza mollare, con resilienza, con convinzione, con consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti, con autoefficacia, con la considerazione della fiducia in se stesso, con tanta resilienza, non mollando.
Di seguito alcuni numeri di Stefano da gare di 5km alla 100km: 2016 5km 16’43”, 2014 mezza maratona 1h12’33”, 2013 maratona 2h32’49”, 2017 5okm 3h15’55”, 2017 100km 7h17’31”. Tre i titoli italiani conquistati: 100km, 50km e 6ore.
Sabato 5 agosto presso Curinga, partenza ore 18.00 per correre 6 ore all'interno di un anello cittadino della lunghezza di 3,6 chilometri.
Di seguito Stefano gentilmente racconta il suo titolo rispondendo ad alcune mie domande. 
Ciao Stefano, che sapore ti ha lasciato questo titolo? Mi lascia una grande gioia perché la 6 ore la considero la mia gara ne ho vinte tante ed ho un personale di 85km a Firenze, la 6 ore è una gara che mi esalta riesco sempre a gestire la situazione e nel finale quando la maggior parte degli atleti cammina io riesco a cambiare passo e girare a ritmi dai 3:30/3:45 al km mi da adrenalina sentire gli incitamenti del pubblico che mi guardano come fossi un extraterrestre ma mi aiuta anche gli incitamenti degli stessi atleti che al contrario delle gare più brevi e più competitive dove invece si percepisce una certa invidia, mi continuano ad incitare e mi spingono sempre di più.” 
Soddisfatto? Sono soddisfatto anche perché stavolta non è stata proprio una passeggiata, temperature, umidità e il percorso l'hanno fatta da padrone.” 

Stefano totalizza 73,77km che possono sembrare pochi rispetto agli oltre 80km che è suo solito fare, ma se si considerano i seguenti tre aspetti il risultato acquista l’importanza che merita: 1) percorso duro e impegnativo considerando lunghi tratti in salita; 2) le condizioni climatiche con una temperatura superiore ai 40° alla partenza; 3) mancanza di atleti del suo calibro in grado di stimolarlo a far meglio, infatti il secondo classificato ha totalizzato un paio di chilometri in meno, quindi era tutto sotto controllo. 

Avuto problemi, criticità? L’unico problema è stata la discesa che se per le prime 4 ore mi ha aiutato a recuperare la dura salita poi è diventata una croce per i miei quadricipiti e polpacci. 
Cosa lasci a Curinga e cosa porti a casa? A Curinga spero di aver lasciato un bel ricordo sia come prestazione ma spero anche come persone, io e la mia famiglia abbiamo apprezzato molto la calorosa accoglienza, io adoro correre al sud sono già stato molte volte e spero di riuscire a tornare in Calabria anche l’anno prossimo per migliorare la prestazione. Porto a casa una bellissima esperienza, come sempre dopo ogni ultra, e la consapevolezza di aver fatto una piccola impresa per aver concluso una gara cosi estrema.” 

Hai conosciuto altri atleti? Si ho conosciuto diversi atleti che non avevo mai incontrato e come sempre ho rivisto con piacere i miei amici pugliesi sempre numerosi.” 

Curiosità? Sorprese? “Una cosa che non mi stupisce conoscendo abbastanza bene la gente del sud ma che ho trovato veramente emozionante è stato vedere tutte le persone del paese coinvolte nella gara, gente che metteva fuori casa una sorta di ristoro con i figli piccoli a dare bicchieri d’acqua, coca cola ed alcuni anche tè e birra agli atleti fino a mezzanotte, un paese intero felice di ospitare la manifestazione con strade chiuse ma nessuno a lamentarsi anzi e poi fino alle 4 del mattino a mangiare e fare festa nella piazza con ogni prelibatezza locale veramente emozionante.” 


Benvenuto al sud Stefano con la propria famiglia, la propria, squadra, il proprio team, tanti amici e cittadini al servizio dello sport, degli atleti, degli accompagnatori, questo è lo sport che vogliamo, incontro di persone, culture e mondi, per apprendere dall’esperienza, per imparare a far sempre meglio. Si porta a casa sempre qualcosa, oltre al podio e al titolo, tanta ricchezza interiore fatta di sguardi, sorrisi, saluti e prelibatezze locali, nuove consapevolezze, nuove direzioni con mete ambite. Tutti ne parlano bene ad iniziare da uno degli organizzatori storici Giovambattista Malacari, amico ultrarunner della società Villa De Sanctis di Roma. 

Quali sono ora tue mete, direzioni, obiettivi? “Prossimo impegno che tengo a far bene anche perché sono stato invitato e quindi non voglio deludere è la scorrendo con il Liri.” 

C'è possibilità per te di convocazioni in nazionale? “La convocazione in Nazionale per me sarebbe un sogno che si realizza, vediamo. Io spero di continuare a migliorare, il 7h17' di Seregno mi da fiducia per avvicinare le 7h, io credo che sia possibile.” 

 

Credere è un buon inizio, Stefano sembra essere sulla strada giusta ben pochi atleti hanno questi numeri, basterebbe avvicinarsi un altro po alle 7 ore per ambire alla vestizione della maglia azzurra. Stefano Velatta si può considerare uno degli specialisti delle ultramaratone, forse uno dei pochi eredi del Re Giorgio Calcaterra che a un’età superiore ai 45 anni ancora riesce a competere sulla 100km intorno alle 7 ore. 
C'è un alimento particolare che hai assunto in gara? In gara ho assunto le solite cose oramai testate non provo mai niente di nuovo durante la competizione.” 
Come ti prendi cura di te ora dopo il titolo italiano? “Io sono indubbiamente felice quando vinco ma credetemi sono molto più felice quando dopo un paio di giorni mi rendo conto che la gara non mi ha portato nessun problema fisico perché questo è una cosa importantissima quello che paga è la continuità degli allenamenti, avere uno stop medio lungo per un ultraranner è deleterio perché ripartire da zero sapendo cosa ti aspetta per tornare competitivo su una 100km può anche farti abbandonare la voglia di soffrire. 
A casa, al lavoro, agli amici, cosa racconti dopo il titolo? “Racconterò che è stata dura ma soprattutto quanto è stato bello indossare la maglia di campione italiano in una specialità che adoro, per me è stata impegnativa la trasferta da Biella sono 1400km, ho investito molto perché credevo di farcela e fisico e testa mi hanno dato ragione, un ringraziamento speciale come sempre alla mia famiglia che non hanno sbagliato un colpo ai box e alla mia grande coach Clelia Zola tecnico di competenza Nazionale. 

 

Se ci tieni a qualcosa sei disposto a far tutto, salti mortali, preparazioni impegnative, trasferte lunghissime e dietro ogni grande atleta c’è un grande team affettuoso e professionale per preparati, sostenerti, coccolarti. Grazie intanto per quello che ci hai raccontato e buon proseguimento.  

Stefano continua a portare a casa esperienze meravigliose, nuove mattonelle che fortificano e consolidano la propria autoefficacia e la propria convinzione di far bene, per continuare a seguire il progetto, pianificato e programmato, di mete e obiettivi sfidanti e raggiungibili. 

In realtà vincitori sono tutti coloro che hanno il coraggio di indossare scarpe e completo di atleta, di allenarsi, di mettersi in gioco in gara per testarsi, per confrontarsi, per imparare sempre. 

Stefano è menzionato nei libri: 

“L’ultramaratoneta di Corato. Esperienze, sensazioni, emozioni e aspetti psicologici di un atleta di corsa delle lunghe distanze” di Matteo Simone, Giuseppe Mangione. Editore: Sacco.  

Data di Pubblicazione: 2017. Acquistabile con il Bonus 18app o la Carta del docente.

Descrizione del libro 

L'intento di questo libro, scritto da uno psicologo e da un atleta di corsa nelle lunghe distanze, è di esprimere il senso dello sport, della corsa in particolare. Nel testo si parla del mondo dello sport che racchiude diversi aspetti quali il benessere psicofisico, emotivo e relazionale attraverso la partecipazione ad allenamenti e gare incontrando amici e avversari; sani stili di vita; l'aspetto mentale che ha grande importanza per il raggiungimento di obiettivi, la performance e per superare crisi e difficoltà sia nello sport che nella vita. Nel testo si parla di impressioni, sensazioni e tante emozioni; aspetti mentali quali l'autoconsapevolezza, motivazione, autoefficacia, resilienza. Giuseppe racconterà con le sue parole in corsivo le sue esperienze e le sue impressioni in gare lunghe e difficili. 

https://www.libreriauniversitaria.it/ultramaratoneta-corato-esperienze-sensazioni-emozioni/libro/9788869513183 

“Cosa spinge le persone a fare sport?”, Aracne Editrice. 

http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788825528275 


Matteo SIMONE 

380-4337230 - 21163@tiscali.it  

Psicologo clinico e dello sport, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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