Matteo Simone
Lo sport, a volte diventa una cura,
un’opportunità per ritrovare se stessi, per sperimentare benessere fisico e
mentale. Di seguito l’esperienza di un atleta che racconta le sue impressioni
rispondendo ad alcune mie domande.
Ti
va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Sì:
durante un combattimento di muay thai
stavo inciampando, e nel farlo l’avversario si è distratto; durante la caduta
l’ho messo KO regolarmente.”
Se veramente vuoi riesce a trovare i mezzi
e le modalità per raggiungere il tuo obiettivo.
Quali
sono le capacità, caratteristiche, qualità che ti aiutano nel praticare il tuo
sport? “Tenacia, lealtà, spirito di squadra, passione.”
Che
significato ha per te praticare il tuo sport? “Ha un forte
significato emotivo, perché mi rilassa e mi fa sentire meglio, oltre a far bene
alla salute.”
Quali
sono le sensazioni che sperimenti nello sport? “Divertimento,
concentrazione, voglia di fare sempre meglio, stress positivo.”
Quali
sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nella pratica del tuo
sport? “Pratico vari sport, l’unica cosa a cui devo fare
attenzione è a prendere meno colpi possibile dall’avversario quando combatto nel
caso del muay thai. Negli altri sport
non rischio nulla.”
Quali
sono le condizioni fisiche o ambientali che ti ostacolano nella pratica del tuo
sport? “Il maltempo quando vado a correre, ma talvolta ci
vado lo stesso.”
Cosa
ti fa continuare a fare attività fisica, hai rischiato di mollare di fare
sport? “Non ho mai pensato nemmeno lontanamente di mollare
l’attività fisica, credo sia fondamentale.”
Quale
può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi al tuo sport? “Mettetevi
alla prova, sperimentate le vostre capacità.”
Lo sport ti fa crescere come persona nel
fisico e nel carattere, ti fa sperimentare situazioni di combattimento con gli
avversari o anche situazioni di gioco di squadra per raggiungere risultati e
obiettivi assieme, coesi.
Ritieni
utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti ed in quali
fasi? “Sì, soprattutto quando dopo qualche sconfitta un
atleta può sentirsi giù e pensare di mollare, oppure per trovare maggiori
stimoli a continuare.”
Nello sport così come nella vita si
sperimentano sconfitte ma la cosa importante è quello che ci si fa con la
sconfitta, perché serve tutto, serve vincere per aumentare fiducia in sé ma
serve anche perdere per conoscerti meglio e apprendere sia dai propri errori
che dalla bravura dell’avversario.
Fa male perdere ma importante è rimettersi
al lavoro, non perdersi d’animo, pianificare e programmare nuove mete e
obiettivi da raggiungere con più consapevolezza ed essendo resilienti.
Il vero campione esce fuori
dalle sconfitte con più voglia di riscattarsi, di far meglio, di migliorare gli
aspetti, le aree in cui ha mostrato carenza. Chi è resiliente, infatti, non si
lascia abbattere da una sconfitta ma ne esce rafforzato, analizza i suoi errori
e trova le giuste soluzioni per tornare a vincere. Essere resilienti implica il
percepire al tempo stesso il dolore e il coraggio, affrontando le difficoltà
grazie alle proprie risorse personali e relazionali.
La resilienza
permette la ripresa dopo un evento traumatico, dopo un infortunio, dopo una
sconfitta. La persona resiliente possiede propensione a ricercare strategie
creative di fronte alle difficoltà. Essere resilienti significa essere duttili
e flessibili, accettando di sbagliare, sapendo di poter rivedere e correggere
le proprie azioni.
Un lavoro di mental training permette al campione di
eccellere partendo da un lavoro di autoconsapevolezza per individuare e cercare
le proprie risorse personali e proseguendo con un lavoro sul goal setting e sviluppo di autoefficacia
personale.
Si lavora per un obiettivo
futuro partendo dal “Qui e Ora”. Utilizzando il modello O.R.A. si definisce
chiaramente l’obiettivo temporale e le risorse per raggiungerlo. E’ importante
riuscire a vedersi con l’obiettivo raggiunto.
La felicità è superare muri, crisi, ostacoli, difficoltà,
superare sfide, e lì che scatta l’incremento di resilienza, l’essere
consapevole che ce l’hai fatta, con le tue forze, con la tua forza di volontà,
con il tuo impegno, passione e determinazione. La soddisfazione ripaga di tutto
e dura tantissimo a lungo. Le sensazioni sperimentate non hanno prezzo.
Interessanti sono racconti e metodi di psicologia dello
sport che riporto sul libro Ultramaratoneti
e gare estreme.
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