martedì 19 settembre 2017

Maria Luisa Garatti, Se Vuoi Puoi ASD: Posso barcollare ma non mollare mai

Matteo SIMONE 
3804337230- 21163@tiscali.it 

Lo sport rimette al mondo ogni volta in modo diverso, importante è farsi trovare pronti per cavalcare l’onda del cambiamento.

Lo sport fa sperimentare più consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti, fa sperimentare autoefficacia, pianificando e raggiungendo obiettivi sempre più sfidanti, fa sperimentare sempre più resilienza superando sempre più momenti e periodo di difficoltà o crisi.
Di seguito Maria Luisa presidente dell’A.S.D. Se Vuoi Puoi, racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Tutte le volte che taglio un traguardo nelle varie gare podistiche a cui partecipo e mi viene infilata una medaglia mi sento una campionessa in quanto sono riuscita a superare gli ostali che mi si presentano man mano e soprattutto la mia mente che mentre corro spesso mi sussurra “non c’è la farai mai”. Alla fine scaccio questo pensiero e mi rendo conto che prevale sempre il cuore e questo può farti superare qualsiasi ostatolo. Allora posso dire di essere una campionessa. 

Mezza maratona della pace: Lo sport è di tutti con ogni modalità e possibilità


Lo sport è di tutti con ogni modalità e possibilità; questo è anche il messaggio della mezza maratona della pace, sport per abbattere barriere culturali, generazionali e religiose; sport per incontrare persone, culture e mondi, per comprendere e accettare la diversità degli altri; sport per essere più comprensivi e tolleranti e meno accusatori e offensivi; lo sport che ti rimette al mondo in modo diverso, ti fa mettere in gioco; sport senza età e senza esclusioni; sport che favorisce inclusione e integrazione; sport palestra di vita per grandi e piccoli; per raggiungere traguardi, per saltare ostacoli, per concentrarsi sull'obiettivo. 

domenica 17 settembre 2017

Andrea Macchi, 3° al Tor 2017: Quest'anno sognavo di poterla rifare al mio 100%

Matteo Simone 

Il Tor Des Geants, 330km 24.000 D+, sulle Alte Vie della Valle d’Aosta con partenza ed arrivo a Courmayeur, è considerato "il trail più duro al mondo", il tempo limite è di 150 ore, in regime di semi-autosufficienza. 

Lo spagnolo Javi Dominguez, 43 anni, vince il Tor in 67h52’15”, Oliviero Bosatelli arriva secondo assoluto in 69h16’, al terzo posto si è classifica Andrea Macchi in 74h51’.
Di seguito Andrea ci racconta la sua esperienza al Tor rispondendo ad alcune mie domande.

sabato 16 settembre 2017

Aurelia, l’ultrarunner guida di atleti non vedenti e ipovedenti


Succede di perdersi, soprattutto in gare lunghissime in condizioni di stanchezza, di poca visibilità, in gare poco segnalate con indicazioni poco idonee. E’ successo anche a me alla 100km di Asolo, gli ultimi chilometri di notte, mi si era spenta la torcia ero da solo credevo di aver sbagliato strada, sono tornato un pezzo indietro sulla stessa strada ho incontrato un’atleta che mi ha rassicurato e abbiamo continuato insieme; poi arrivati ad Asolo, mancavano ancora 5km all’arrivo mi sono seduto a un ghiotto ristoro con anguria e melone, l’altra atleta ha continuato, l’ho raggiunta e ho notato che aveva sbagliato strada, l’ho chiamata, abbiamo provato a continuare su quella strada, eravamo indecisi sul percorso, e lì eravamo preoccupati e pensavamo: "Se sbagliamo strada questi ultimi 5 km, più di 14 ora di corsa, non ci mettono in classifica?

Monica Casiraghi vince la 100km Etna extreme 2017: Non mi spaventavano i km

Matteo SIMONE

Tutto passa, tutto cambia, Monica Casiraghi è un’atleta italiana che è stata specialista della 24 ore e della 100km infatti detiene il record italiano sia della 24 ore di corsa a piedi di 231km, sia della 100km 07h28’12”; è stata Campionessa mondiale 100 km anno 2003 (Taiwan), Vice Campionessa Mondiale 24h anno 2010 (Brive Francia) Record Italiano.

Ma non si può essere sempre a livelli alti, passa il tempo, cambia il metabolismo, cambiano le priorità, cambia la motivazione, si passa dallo sport quasi professionistico allo sport amatoriale, ma comunque Monica si mostra ancora di essere performante e di continuare a correre e gareggiare con entusiasmo e divertimento, godendosi per gara, gara e post gara.
Di seguito Monica racconta le sue impressioni a seguito della 100km estrema dell’Etna, rispondendo ad alcune mie domande.
Come hai deciso di fare questa gara?Ho deciso di correre questa 100km perché l’idea di percorrere tutto il perimetro dell’Etna da Bronte a Bronte mi affascinava; sono innamorata di questi paesaggi!”.

Lisa Borzani e Oliviero Bosatelli: I Giganti italiani del Tor Des Geants


Il Tor Des Geants, una delle gare ultratrail più dure al mondo, 330 chilometri con 24.000 D+, sulle Alte Vie della Valle d’Aosta con partenza ed arrivo a Courmayeur, è considerato "il trail più duro al mondo", il tempo limite è di 150 ore, in regime di semi-autosufficienza.

Lisa e Oliviero, due atleti italiani di spessore atletico di corsa trail delle lunghe distanze, si confermano protagonisti italiani avendo vinto entrambi l’edizione del 2016 e avendo centrato entrambi il podio l’edizione del 2017.
Infatti Lisa, come sempre bravissima, in 89h40' vince la gara femminile e si classifica 11^ assoluta, precedendo la spagnola Silvia Ainhoa Triguerros Garrote in 97h43' mentre Oliviero arriva secondo assoluto in 69h16’ dopo l’atleta Javi Dominguez della Spagna, 43 anni, vince il Tor in 67h52’15”. Al terzo posto si è classificato Andrea Macchi in 74h51’.

venerdì 15 settembre 2017

Oliviero Bosatelli, 2° al Tor Des Geants 2017, dopo quasi 70 ore senza dormire

Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it

E’ risaputo che i Vigili del Fuoco sono resistenti e resilienti, riescono a lavorare per ore e ore senza interruzione per recuperare e portare in salvo persone per esempio nelle calamità.

Non fa eccezione Oliviero Bosatelli, il Vigile del Fuoco bergamasco, l’atleta ultrarunner arrivato al secondo posto al Tor Des Geants, una delle gare ultratrail più dure al mondo, 330 chilometri con 24.000 D+, sulle Alte Vie della Valle d’Aosta, impiegandoci 69h16’.
Ieri l’ho sentito al cellulare e la sua voce era squillante, come se non avesse fatto proprio niente di straordinario, era a Courmayeur a godersi il clima festaiolo e bizzarro del Tor Des Geants, gente che arrivava stremata e raccontava avventure e disavventure.

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