A cura di Matteo Simone, psicologo e psicoterapeuta Gestalt ed EMDR. Atleta dell'ASD Atletica La Sbarra. Atleta guida FISPES dell'ASD Villa De Sanctis. Contatti 21163@tiscali.it - 3804337230.
domenica 1 ottobre 2017
martedì 26 settembre 2017
Marco Stravato: Ritornare al nostro mondo, lasciando indietro il “sapore del Tor”
Un paio di anni feci a
Marco la seguente domanda: “Hai un sogno
nel cassetto?” La sua risposta fu la seguente: “La nove colli running, ma di più l’UTMB e la TDG, il trail, come dicevo
lo preferisco ultimamente.” Ora toccherebbe rifare la stessa domanda a
Marco per la TDG ossia il Tor Des Geants
che tradotto significa il Giro Dei Giganti, Marco l’ha portato a termine e
quindi, ora è il momento di riorganizzarsi, per pianificare nuovi obiettivi
sfidanti e prendere la direzione per conseguirli trasformano sogni in realtà.
Di seguito Marco ci
racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Come hai deciso di
fare questa gara?
“E' l'evoluzione del mio essere, non fermarsi mai e cercare sempre nuovi
orizzonti, da podista di strada sono partito, come quasi tutti, con la 10 km,
la ½ maratona, la maratona, e a questo punto c'è chi si ferma o torna alle
origini e chi è portato mentalmente ad andare oltre, ultra come la 100 km del
Passatore. Da trailer è stata un po'
la stessa cosa, ecomaratona del Chianti, 100 km del Sahara, poi un bel giorno
un mio amico mi spinge a partecipare alla 130 km delle vie di San Francesco, lì
forse è partita la testa, ho corso per 3 anni continuativi la 100 km Tuscany Crossing oltre a partecipare a
molte gare un po' più corte, nel frattempo ho saggiato il monte Bianco con la
TDS 2014, l'anno scorso la UTMB e quest'anno ho provato la preiscrizione e sono
stato estratto, veramente già avevo provato nel 2015 e per fortuna che non sono
stato sorteggiato, visto che è stato annullata durante lo svolgimento, per mal
tempo.”
domenica 24 settembre 2017
Cavalcare in modo resiliente l'onda del cambiamento
Psicologo, Psicoterapeuta
Tutto
passa, tutto cambia, importante cavalcare in modo resiliente l'onda del
cambiamento, individuare sempre nuove mete, nuove possibilità, nuove sfide e
prendere la direzione verso dove vogliamo andare, dove vogliamo arrivare e
come, cosa vogliamo raggiungere con la consapevolezza delle proprie capacità e
dei propri limiti credendo sempre più in se stessi, fidandosi e affidandosi,
together is much better.
Si
possono fare grandi cose fino a che arriva un impedimento per qualsiasi motivo
ed allora bisogna essere resilienti e pronti al cambiamento, capire cosa si può
fare, non abbattersi ma cambiare solamente gli obiettivi, rimodularli in base
alle proprie condizioni fisiche attuali. Per ogni problema c’è almeno una
soluzione, chiuso un portone se ne possono aprire tanti altri, comunque
l’esperienza fatta fa parte del bagaglio culturale ed esperienziale
dell’individuo e serve nel futuro a darti sempre una mano per andare avanti con
pazienza un passo alla volta con consapevolezza e rispettando i propri limiti.
Il passaggio alle ultra ti fa maturare, ti fa scoprire il vero sé, ti fa
contattare la tua propria essenza, essendo davvero un viaggio dentro di te
introspettivo alla ricerca dei come e dei perché senza giudizio.
Scegliere la direzione e mobilitare le energie per andare dove vogliamo
Matteo SIMONE
Possiamo scegliere la direzione e mobilitare le energie per andare dove vogliamo, verso un maggior benessere, verso mete e obiettivi difficili e sfidanti ma raggiungibili, cercando di trasformare sogni in realtà.
E se non ci
riusciamo sorridiamo e riproviamo in modo diverso apprendendo dall'esperienza e
non isolandoci in una zona di troppo confort, scegliamo la vita anche se
comporta il mettersi in gioco, il rischiare di sbagliare.
I selfie fanno parte dell'allenamento come lo stretching, le andature, le ripetute, il fartlek
Dott. Matteo Simone
Puoi scegliere se poltrire e chattare o metterti in movimento alla ricerca di persone in carne ossa, salire sul treno dello Sport, faticare in compagnia, confrontarti con gli altri, condividere albe e tramonti in parchi e ville, strade, sentieri e piste.
Un po' di selfie fanno parte
dell'allenamento così come lo stretching, le andature, le ripetute, il fartlek,
la progressione, il lento.
Grazie
ai selfie riesci a memorizzare momenti
importanti di fatica, gesti atletici più o meno performanti, in certo qual modo
allenamento e fatica vengono assorbiti e metabolizzati, ti puoi vedere e
rivedere come fatichi, puoi studiare il tuo gesto atletico e quello degli
altri, puoi apprendere dall'esperienza, ti puoi rivedere domani e dopodomani,
puoi essere auto-ironico e umorista, puoi superare momenti difficili ridendo del
passato trascorso con amici di avventura, questo è lo sport che vogliamo noi
amatori, per i professionisti tutto cambia, tutto è diverso, si fa sul serio.
sabato 23 settembre 2017
Gli allenatori sono poco propensi ad allenare per le ultramaratone
Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it
Gli allenatori sono poco propensi ad allenare per le ultramaratone, si impara di più ascoltando e frequentando i più esperti, comunque è un mondo dove è importante entrarci gradualmente e non farsi prendere dalla foga dei tanti chilometri e tante gare, meglio puntare a obiettivi di gare e fare un percorso graduale per arrivarci.
Per
quanto riguarda gli allenamenti bisogna abituarsi alla fatica e a
superarla; per l'alimentazione, bisogna abituarsi a mangiare sempre e poco in
allenamento e in gara, bisogna capire quello che il nostro organismo ha bisogno
in gara, in gare lunghe il fisico ci sorprende, ci richiede le cose più
strane, anche birra e vino; importante è l'approccio mentale focalizzato
sull'avanzare senza guardare il traguardo lontanissimo, vivere l'esperienza
presente.
Costruisci una meta, obiettivo, risultato iniziando a piccoli passi
Matteo Simone
Ora è il momento per salire sul treno dell’attività fisica, è sempre il momento per iniziare, non aspettare il momento migliore.
Costruisci una meta, obiettivo,
risultato iniziando a piccoli passi, con piccoli movimenti, sperimentando e
iniziando a utilizzare risorse personali, man mano sentirai crescere la
passione, l’entusiasmo e svilupperai più consapevolezza corporea e dei propri
mezzi, avrai più fiducia di te e delle tue possibilità e potenzialità.
Lo
sport incrementa autoefficacia, aiuta a superare momenti difficili fatti di
demotivazione, infortuni, sconfitte ma riuscirai a essere più resiliente nello
sport e nella vita, incontrerai persone, culture, mondi e avrai la possibilità
di condividere gioie e fatiche.
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