lunedì 2 ottobre 2017

Quello che raccontano tante persone è che lo sport rende felici e libera la mente


Quello che raccontano tante persone è che lo sport rende felici, ti libera la mente da tensioni e problemi accumulati durante la giornata o nel corso di altre attività quotidiane meno piacevoli.

Sto approfondendo argomenti che hanno a che fare con la consapevolezza, la passione e motivazione, il mettersi in moto, il costruire mete, obietti, realizzare sogni. La gente non immagina minimamente quello che sperimentano.
Si sperimenta qualcosa che ha a che fare con la gioia di vivere, vivere intensamente, vivere situazioni forti, superare crisi e problemi, uscire dalle situazioni più disperate e più difficili. Tutto ciò diventa una palestra di vita, si trasferisce tutto sulla quotidianità familiare e lavorativa, si affronta la vita con più sicurezza, con meno ansie e paure, si riesce ad andare avanti con quello che c’è.

Stefano Fantuz, Campione Italiano Trail Lungo 2017: Una bellissima avventura


Non bisogna mai abbassare la guardia, sempre concentrati sull’obiettivo, sulla strada, su se stessi, monitorarsi e monitorare tutto, non darsi mai per vinti o per sconfitti; osservare avanti, attorno, per terra e dentro se stessi.

Questo è il bello di questo sport, il bello della performance; queste sono le caratteristiche dei campioni, dei “numero uno”, sempre orientati al compito, all’obbiettivo, alla meta.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Stefano attraverso risposte ad alcune mie domande.

domenica 1 ottobre 2017

Lo sport che vogliamo: faticare insieme, senza pretese, rispettando ognuno

Matteo Simone

Lo sport che vogliamo: faticare insieme senza pretese rispettando ognuno. 

Lo sport che vogliamo: lo sport che avvicina persone, mondi culture; uno sport colorato che aggrega e include; uno sport che unisce negli allenamenti e negli intenti.
Per ottenere qualcosa bisogna crederci, essere consapevole delle proprie capacità e limiti, impegnarsi duramente, essere determinato, mettere in conto infortuni, avversari più forti, sconfitte e momenti bui, rialzarsi sempre e ripartire sempre con pazienza, senza fretta, con modestia e umiltà, rispettando gli altri e vivendo sempre l'esperienza che dà frutti importanti da portare a casa serenamente, fidarsi e affidarsi, questo è lo sport che vogliamo

C'è sempre una direzione da prendere, una meta da raggiungere

C'è sempre una direzione da prendere, una meta da raggiungere, una motivazione importante, una preparazione adeguata; ci sono dubbi, incertezze e insicurezza; ci sono sensazioni ed emozioni prima, durante e dopo ogni impresa, arrivo, traguardo; questa è la vita, tante salute e tante discese, tanta noia e tanta felicità, tanta tristezza e tanta gioia; si attraversa tutto un passo alla volta, senza fretta, respirando sempre, da soli o in compagnia; si impara sempre da tutto e da tutti.

Alessio Peddis, runner: Il corpo fa quello che la mente le ordina


Lo sport non sempre ti dà cose positive ma a volte ti toglie anche salute e benessere, dipende da come ti poni con lo sport, come investi nello sport, cosa vuoi dallo sport; a tutto c’è un limite, bisogna sempre stare in contatto con i propri bisogni ed esigenze e comprendere quello che si può fare e come, bisogna sviluppare tanta consapevolezza delle proprie risorse e capacità ma anche dei propri limiti.

Di seguito l’esperienza di Alessio attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Il mio percorso è stato semplice. Ho iniziato per star bene fisicamente, poi mi ha preso la voglia di fare di più, mi sono iscritto ad una società  sportiva, ho corso per 10/anni come amatore master.”

Vito e Palas in mountain bike sul Cammino di Santiago


Vito e Palas sono abituati ad imprese sportive molto difficili multisport e anche in autonomia, si spostano in bici, di corsa, a nuoto, e soprattutto Vito partecipa a gare estremissime come l’Ultraman, una gara composta da 10km di nuoto, 420 di bici e 84km di corsa, cosa impensabile per i comuni mortali ma anche impensabili per runner, maratoneti e ultramaratoneti, così come ha portato a termine la Race Across America in meno di 12 giorni, percorrendo circa 5.000km, la media di più di 400km al giorno, cose bizzarre e straordinarie con l’assistenza della moglie e di un team preparato.

martedì 26 settembre 2017

Marco Stravato: Ritornare al nostro mondo, lasciando indietro il “sapore del Tor”


Un paio di anni feci a Marco la seguente domanda: “Hai un sogno nel cassetto?” La sua risposta fu la seguente: “La nove colli running, ma di più l’UTMB e la TDG, il trail, come dicevo lo preferisco ultimamente.” Ora toccherebbe rifare la stessa domanda a Marco per la TDG ossia il Tor Des Geants che tradotto significa il Giro Dei Giganti, Marco l’ha portato a termine e quindi, ora è il momento di riorganizzarsi, per pianificare nuovi obiettivi sfidanti e prendere la direzione per conseguirli trasformano sogni in realtà.

Di seguito Marco ci racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Come hai deciso di fare questa gara?E' l'evoluzione del mio essere, non fermarsi mai e cercare sempre nuovi orizzonti, da podista di strada sono partito, come quasi tutti, con la 10 km, la ½ maratona, la maratona, e a questo punto c'è chi si ferma o torna alle origini e chi è portato mentalmente ad andare oltre, ultra come la 100 km del Passatore. Da trailer è stata un po' la stessa cosa, ecomaratona del Chianti, 100 km del Sahara, poi un bel giorno un mio amico mi spinge a partecipare alla 130 km delle vie di San Francesco, lì forse è partita la testa, ho corso per 3 anni continuativi la 100 km Tuscany Crossing oltre a partecipare a molte gare un po' più corte, nel frattempo ho saggiato il monte Bianco con la TDS 2014, l'anno scorso la UTMB e quest'anno ho provato la preiscrizione e sono stato estratto, veramente già avevo provato nel 2015 e per fortuna che non sono stato sorteggiato, visto che è stato annullata durante lo svolgimento, per mal tempo.”

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