lunedì 11 dicembre 2017

Antonio Catallo: Sogno realizzato? La maglia azzurra agli Europei U18 e U20

Matteo SIMONE 

Antonio Catallo, U.S. Foggia Atl. Leggera (classe 1999), è stato un atleta mezzofondista. 

Di seguito le sue migliori prestazioni 3000 siepi 8'58"84 Trieste; 3000 m 8'29"3 Foggia; 1500 m 3'53"59 Bari; 800 m 1'52"65 Chieti Scalo; 5000 m 14'56"65 Agropoli; 400 m 53"9 Foggia.
Di seguito, Antonio racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport o sempre un comune sportivo?Non mi sono mai sentito un vero e proprio campione, anche se nemmeno uno sportivo comune. Diciamo soltanto un buon atleta.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? C’è un altro sport che vorresti praticare?Ho giocato a calcio fino a 4 anni fa, giocavo a centrocampo, ma oltre a dei buoni polmoni me la cavavo anche con i piedi. Ho iniziato a correre grazie ai giochi sportivi studenteschi anche se all' inizio ero scettico all'idea. Mi piacerebbe un sacco fare salto in alto ma purtroppo ho provato e non riesco un granché.”

domenica 10 dicembre 2017

Soprattutto nelle ultramaratone la cosa importante è lavorare per obiettivi


La cosa importante è lavorare per obiettivi, focalizzarsi sull'obiettivo più importante e sul prossimo obiettivo. Cercare di fare sia un lavoro di allenamento fisico che un lavoro di allenamento mentale.
Per quanto riguarda l'allenamento fisico consiste nelle sedute di allenamento di lunghe distanze o la partecipazione a gare di lunga distanza, è importante confrontarsi con campioni dello stesso livello o di livello di poco superiore e fare gare insieme per testarsi e anche per prendere spunti dagli altri.

Insieme possiamo fare davvero tanto per noi stessi e per gli altri

Matteo SIMONE 

Lo sport che vogliamo: faticare insieme senza pretese rispettando ognuno; lo sport che avvicina persone, mondi culture; uno sport che aggrega e include; uno sport che unisce negli allenamenti e negli intenti. 

Per ottenere qualcosa bisogna crederci, essere consapevole delle proprie capacità e limiti, impegnarsi duramente, essere determinato, mettere in conto infortuni, avversari più forti, sconfitte e momenti bui, rialzarsi sempre e ripartire sempre con pazienza, senza fretta, con modestia e umiltà, rispettando gli altri e vivendo sempre l'esperienza che dà frutti importanti da portare a casa serenamente, fidarsi e affidarsi, questo è lo sport che vogliamo.

Massimo Buccafusca e Lara La Pera vincono la 1^ "6 Ore di Mondello" 2017

Dott. Matteo Simone 
 

Ottima prova quella di Massimo (Atletica Partinico) che totalizza 82,001 km su un circuito di 2 km da ripetere per 6 ore, precedendo l’atleta di interesse nazionale Marco Lombardi (Atletica Libertas Runners Livorno) che totalizza circa 1,5 km in meno, 80,456 km per l’esattezza. 

Complimenti anche a Benedetto Patti M50 che totalizza 73,633 km e precedendo alcuni altri forti atleti: Giuseppe Lo Iacono (Valle dei Templi AG) 72,633 km; Francesco Cesare (Marathon Misilmeri) 71,168 km.

sabato 9 dicembre 2017

Lori Maureliz: Lo sport mi fa bene alla mente, non solo al corpo

Matteo SIMONE 

A volte lo sport diventa una terapia, aiuta a passare momenti brutti, aiuta a stare da soli ma anche ad uscire dalla solitudine, aiuta a far parte di un gruppo, di una categoria di atleti, aiuta a prendersi cura di se stessi sia fisicamente che mentalmente, aiuta a scaricare rabbia e tensione. 

Di seguito Lory ci racconta la sua esperienza di atleta donna combattente, felice e resiliente.
Ti sei sentita campionessa nello sport ?Si, a volte.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell’attività fisica?Mio padre correva, si sentiva libero, e ho iniziato a correre con lui.”
Quali fattori contribuiscono al tuo benessere e/o performance?La nutrizione, un buon riposo, non bevo alcolici, non fumo, etc..”
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere e/o performance?Lo sport è parte della mia vita, mi fa bene alla mente, non solo al corpo, mi rende felice.” 

Fabiola Desiderio, ultrarunner: Devi avere la testa quella è il motore di tutto

Psicologo Psicoterapeuta

C’è un mondo dietro un atleta, soprattutto dietro un atleta di vertice che vince, che ha pressioni, che tutti si aspettano sempre risultati eccellenti e invece il disagio o la difficoltà è sempre dietro l’angolo soprattutto in gare lunghe dove bisogna non trascurare nulla, bisogna essere concentrati per la gara lunghissima, bisogna monitorarsi chilometro dopo chilometro.

Succede che si abbiano imprevisti ma bisogna andare avanti, bisogna fermarsi capire cosa è successo, a volte è opportuno distrarsi, vedere altro, prima di tutto guardare chi si ha vicino e parlare un po' della gara e un po' di altro, un po' continuare a essere tesi e un po' provare a rilassarsi per esempio sedendosi, chiudendo gli occhi, facendo respiri profondi prendendo aria e gonfiando l'addome e poi tirando fuori tutto comprese sensazioni e tensioni negative.

Dario Santoro, maratoneta: Ho la fortuna di avere un ottimo team alle mie spalle


Dario Santoro, Campione Italiano di maratona nel 2015, nonostante la sua giovane età inferiore ai 30 anni e nonostante le poche partecipazioni alle maratone, era molto maturo e pronto per questa esperienza regina a Firenze ma qualcosa ha impedito la possibilità di fare il suo primato personale.

Ecco cosa mi dice a fine gara: Com'è andata? Sofferto il freddo? We Matteo, oggi si è andati tutti in ipotermia, pensa i keniani da 2h06 hanno fatto 2h16-2h14...io fino al 18°km ho corso e stavo bene, ma da lì in poi è aumentata la pioggia il vento e il freddo, e ho deciso di portarla al termine per orgoglio.

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