Di
seguito, Dario racconta la sua esperienza prima della maratona di Firenze
rispondendo ad alcune mie domande, e le sue risposte sono sempre preziose e utili
e di esempio per i giovani di oggi.
Ciao, in vista della maratona, ti senti pronto? “Sì, ad essere pronto sono pronto, come
si dice, abbiamo fatto come si dice i compiti a casa, ora dobbiamo svolgere l'esame
finale.”
Dario
ha cercato di fare bene i compiti a casa che sono lunghi e faticosi, che
comportano allenamenti sostanziosi e test intermedi prima del grande giorno. Ma
importate poi diventa il giorno di gara, esprimersi atleticamente in quel
momento.
Sensazioni, emozioni, pensieri prima, della maratona? “Le sensazioni prima della maratona è
un mix di sensazioni positive e negative, si cercano certezze positive negli
ultimi allenamenti, e se così non fosse subito si inizia ad avere dei pensieri
negativi...Per quando mi riguarda in questa mia quinta esperienza su questa
signora distanza, posso dire che ho imparato a dare peso solo alle sensazioni
che avrò in gara, e a cercare di non valutare tanto le sensazioni pre gara....che
poi le migliori gare escono quando meno te lo aspetti.”
Quali saranno le strategie di gara? “Le strategie di gara che uso su una
gara così lunga sicuramente è una di quelle dove cercherò di correre con
intelligenza impostando il mio ritmo sul quale mi sono allenato, ed essendo
sempre resiliente e cauto nella condotta di gara.”
E
in effetti Dario ha dimostrato di essere cauto e resiliente in questa gara dove
tanti hanno subito la crisi dovuta alla pioggia, freddo e vento. Dario è
riuscito ad andare avanti, è riuscito a proseguire nonostante una parte di se
stesso chiedeva di fermarsi, forse voleva tutelarlo dagli effetti del tempo che
non perdonava. Dario si è sentito nel dovere di finire la maratona nonostante
il tempo cronometrico non sarebbe stato di suo gradimento, ha voluto mostrare
orgoglio in quello che fa e non deludere se stesso, la sua famiglia, i suoi
amici e i tanti fan che lo seguono, soprattutto i suoi concittadini di
Manfredonia.
Ti consigli con un team? Famiglia, amici, figure professionali? “Sicuramente ho la fortuna di avere un ottimo
team alle mie spalle in primis il team famigliare (mio figlio Samuel mia moglie
Tonia) e i miei genitori, poi c’è il grande team degli amici che sono quelli
che ti danno la marcia un più, e poi c’è il team tecnico (formato dal Dott. Atanasio
de MEO che da anni mi supporta a livello alimentare), poi c'è il mio coach
Luigi di Lello ex maratoneta di (quelli veri).”
Dario
sta crescendo tanto attraverso lo sport, ha trovato un modo per emergere dai
problemi legati a una quotidianità non favorevole per la mancanza di posti
lavori, Dario attraverso lo sport sta acquisendo nuove consapevolezze e si
relazione al mondo in modo maturo e prestigioso con la grandi team che lo
sostengono e lo supportano.
E’ cambiato nel tempo il tuo modo di preparati alla maratona? “Diciamo che ogni maratona che ho fatto
mi è servita a conoscere meglio i miei limiti su dove lavorare, sicuramente
cambiando allenatore qualcosa cambia nel modo di approcciarsi alla maratona, però
bene o male gli allenamenti base sono sempre quelli.”
Nella
vita si fanno scelte e questo è importante ogni momento e ogni giorno bisogna
mettersi in discussione e capire quello che è meglio per se stessi e bisogna
sempre essere pronti a cambiare qualcosa nel proprio mondo per sperimentare
sempre più benessere e performance.
Utilizzi una preparazione mentale pre-gara? “La mia preparazione mentale pre-gara è quella di cercare di pensare sempre positivo e che una volta finita la gara mi
potrò riposare di più.”
Dario
è sempre stato atleta, sa che bisogna impegnarsi e faticare per ottenere
qualcosa, sa che bisogna avere una mentalità positiva per andare verso la
direzione della resilienza, sa che ci sono momenti che bisogna riposare e
recuperare per riprendere sempre alla grande con energie rinnovate e con più
entusiasmo verso nuove mete e obiettivi sfidanti.
Coccole e autoprotezione hanno posto nella tua preparazione o nel pre-gara?
“Sicuramente le
coccole non fanno mai male a nessuno quindi sono sempre presenti nella
preparazione di un qualcosa...almeno nel mio caso.”
Hai un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Il mio idolo è quel tipo di atleta che
lavora a testa bassa senza mai darsi troppe arie, ma che poi nel momento sia
del successo che dell'insuccesso sia sempre positivo guardando avanti.”
Belle
parole, non bisogna mai sentirsi arrivati, fare il suo e rispettare gli altri
questa è la chiave del successo e del benessere con umiltà e modestia.
C’è una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta ad affrontare
la prossima maratona?
“Le frasi sono tante che mi vengono dette da amici e dal coach e da chi ha
esperienza più di me su questa distanza di gara, però la più bella e Penso sia
la più usata, è quella che dice che la maratona e quel viaggio dove siete da
soli tu e la tua fatica e dovete convivere per questi duri ma bei chilometri
dove ti attraversano mille pensieri sia positivi che negativi, ma alla fine il
fattore più importante e quello della tua forza di volontà.”
E’
vero in questo tipo di gare lunghe la fatica diventa il tuo compagno di viaggio
e ci devi convivere nonostante a volte può essere scomoda ma se superi i
momenti più difficili poi è grande la ricompensa in termini di soddisfazione
personale.
Cosa hai scoperto del tuo carattere che ti aiuta nel prepararti e affrontare
la prossima maratona?
“La cosa che mia ha aiutato a gestire la preparazione della maratona è il mio
lato istintivo che magari prima quando stavo bene in gara o in allenamento
esageravo con i ritmi imposti, mentre ora ho imparato a gestire un po’ meglio
la cosa, anche perché se poi si esagera nella maratona è sicuro che chi ci
rimette sono solamente io.”
Non
si finisce mai di apprendere dalla scuola dello sport e Dario ora sembra essere
responsabile e consapevole quindi molto cauto e attento nella condotta di gara.
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano in gare
importanti?
“Nelle gare importanti cerco sempre di fare la mia bella figura cercando sempre
di giocare più sul ritmo anche perché in volata non sono il massimo, e quindi
cerco di staccare l'avversario il prima possibile evitando di portarlo alle
battute finali con me.”
Quale
può essere un messaggio rivolto agli organizzatori della prossima gara? “Il mio
messaggio agli organizzatori di questa storica gara è semplicemente quello di
continuare a fare crescere questa fantastica gara internazionale che ogni hanno
attira atleti da tutto il mondo.”
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