La
cosa importante è lavorare per obiettivi, focalizzarsi sull'obiettivo più
importante e sul prossimo obiettivo. Cercare di fare sia lavori di allenamento
fisico che lavori di allenamento mentale. L'allenamento fisico consiste nelle
sedute di allenamento di lunghe distanze o la partecipazione a gare di lunga
distanza, è importante confrontarsi con campioni dello stesso livello o di
livello di poco superiore e fare gare insieme per testarsi e anche per prendere
spunti dagli altri.
Per
quanto riguarda l'allenamento mentale è importante essere convinti di quello
che si fa e di quello che si può riuscire a fare, importante sviluppare la
propria consapevolezza corporea e delle proprie capacità e caratteristiche.
Mettersi in gioco in allenamenti impegnativi di lungo chilometraggio e lunga
durate e mettersi in gioco in gare molto dure e impegnative.
Importante essere positivi come, così si riesce a faticare e superare carichi di lavoro enormi. Importante rispettare gli opportuni recuperi e riposi per ristabilire il fisco e la mente. Importante fare allenamenti di gruppo.
Importante essere positivi come, così si riesce a faticare e superare carichi di lavoro enormi. Importante rispettare gli opportuni recuperi e riposi per ristabilire il fisco e la mente. Importante fare allenamenti di gruppo.
Nello sport di endurance, gli infortuni si mettono in conto ed è importante essere disposti a fermarsi un
po’,
oppure
a rallentare i ritmi. Si spera che non giunga mai il momento per smettere,
significherebbe smettere di vivere, divertirsi, gioire, mettersi alla prova, conoscersi,
sperimentarsi, relazionarsi, scoprire.
Nelle
gare di 24 ore bisogna iniziare a meditare per poter superare i momenti di
crisi in modo da non fermarsi, fortificarsi con lavori sul respiro, sviluppando
attenzione nei confronti di se stessi e sapendo che si può superare tutto,
bisogna correre momento per momento senza pensare al finale della gara.
Importante
è anche l'alimentazione e l'abbigliamento, provare in allenamento ad
alimentarsi mentre si fanno sedute di lunghissima durata e anche provare
l'abbigliamento adatto.
Cosa
spinge a partecipare a maratone e ultra? Certo non solo la performance ma la
voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, rincorrere il benessere
psicofisico, emotivo e relazionare; anche la voglia di fidarsi e affidarsi a
qualcuno che ti fa compagnia, che ti porge una bevanda, che ti aspetta; una
spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare a stare nel
gruppo che contiene e sostiene, per non mollare, per occuparsi di se stessi e
degli altri, per raccontarsi, per far parte di un gruppo, una squadra con
progetti di gare, per ricordare momenti passati insieme, per condividere
momenti, pregara fatti di viaggi e incontri, per superarsi, questo è lo sport
che vogliamo che incrementa consapevolezza, autoefficacia, resilienza e spirito
di squadra e appartenenza. Chiamateli pure masochisti o incoscienti, ma in
realtà quello che emerge dalle varie storie e testimonianze è che si tratta di
un mondo fantastico e sorprendente, affascinante.
Si
fa tutto con cautela e attenzione, fidandosi e affidandosi iniziando a piccoli
passi lenti con minimi obiettivi e poi ognuno prende la sua strada più o meno
lunga, più o meno difficile.
Per
ottenere qualcosa bisogna crederci, essere consapevole delle proprie capacità e
limiti, impegnarsi duramente, essere determinato, mettere in conto infortuni,
avversari più forti, sconfitte e momenti bui, rialzarsi sempre e ripartire
sempre con pazienza, senza fretta, con modestia e umiltà, rispettando gli altri
e vivendo sempre l'esperienza che da frutti importanti da portare a casa
serenamente, fidarsi e affidarsi, questo è lo sport che vogliamo.
Lo
sport non sempre ti dà cose positive ma a volte ti toglie anche salute e
benessere, dipende da come ti poni con lo sport, come investi nello sport, cosa
vuoi dallo sport; a tutto c’è un limite, bisogna sempre stare in contatto con i
propri bisogni ed esigenze e comprendere quello che si può fare e come, bisogna
sviluppare tanta consapevolezza delle proprie risorse e capacità ma anche dei
propri limiti.
Nello sport di lunga distanza bisogna sapersi gestire,
diventare manager di se stessi, conoscersi bene sia le proprie forze e potenzialità
sia i propri limiti e cosa ancor più importante bisogna saper essere pazienti,
umili e istruiti sul da farsi e documentarsi bene sui percorsi,
sull’abbigliamento tecnico, sulla temperatura atmosferica, sull’alimentazione e
idratazione necessaria.
Con
la forte passione e giusta motivazione si può avere la capacità di gestire
momento per momento eventuali imprevisti o crisi ed andare avanti nello sport e
nella vita. Essere resilienti implica il percepire al tempo stesso il dolore e
il coraggio, affrontando le difficoltà grazie alle proprie risorse personali e
relazionali. La pratica dell’ultramaratona permette di conoscere e scoprire
delle risorse interne che in situazioni ordinarie sono insospettabili.
Tenacia,
determinazione, resilienza accrescono la forza mentale per andare avanti, per
raggiungere un obiettivo prefissato, per superare eventuali crisi lungo il duro
percorso. Il non fermarsi davanti a imprevisti, il non mollare, il “piegarsi ma
non spezzarsi”, l’essere resilienti permette di rialzarsi più forti e
determinati di prima permette di ricominciare con più entusiasmo di prima, con
più coraggio, con più esperienza, con più sicurezza.
L’essenza
della vita è sperimentare le proprie capacità personali misurarsi con
l’impossibile, l’incerto, sfide continue, un viaggio interiore alla ricerca di
se stessi, conoscere se stessi, rialzarsi quando si casca, ci si infortuna.
http://www.psicologiadellosport.net
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