Mi consiglio principalmente con il mio allenatore e con i ragazzi del “Team Peggiori”
Matteo SIMONE
Quando si fa sport a un certo livello si può ambire a vestire la maglia azzurra per rappresentare l’Italia in gare prestigiose a livello internazionale e mondiale.
In tal caso bisogna pianificare e programmare bene
sia gli allenamenti sia le gare intermedie, il tutto finalizzato all'ottima
forma il giorno importante della gara per far bene per sé, per il proprio team
e per la squadra Italia.
Importante diventa un lavoro accurato, ponderato e
minuzioso di pianificazione e programmazioni di obiettivi sfidanti, difficili
ma raggiungibili coordinato con il proprio team e soprattutto con il proprio
allenatore che dovrebbe conoscere più di tutti il proprio atleta: come si
allena, come fatica, come sopporta i carichi di lavori, come gestisce la gara
dal punto di vista atletico e dal punto di vista mentale soprattutto in gare
dove ci può essere eventuale pressione da parte di osservatori, fan, altri
atleti eventualmente esclusi dalla rosa della nazionale.
Di seguito, Stefano racconta le sue esperienze, impressioni,
sensazioni rispondendo ad alcune mie domande che aiutano a comprendere il mondo
degli atleti d’élite.Quale ritieni sia la
tua prossima gara importante? “Ci sono diverse gare importanti a cui vorrei
partecipare nella prossima stagione e in questi giorni sto definendo il
calendario con il mio allenatore. C’è da dire che ci sono in ballo le
convocazioni per il prossimo mondiale trail in Spagna e potrebbe essere quella
la prossima gara importante, vedremo.”
Ti senti pronto? Hai
in programma allenamenti o gare test per valutare lo stato di forma? “Ho da
poco iniziato la preparazione per il 2018 dopo qualche settimana di pausa e lo stato
di forma è ancora lontano, ma in questo periodo è normale per me. Farò qualche
test prima del Natale per valutare lo stato di forma e impostare i corretti
allenamenti per il nuovo anno.”
Si riparte sempre dal qui e ora, dal momento presente per
prendere la direzione che vogliamo per raggiungere mete e obiettivi sfidanti ma
raggiungibili e trasformare sogni in realtà con la consapevolezza di quello che
siamo, di quello che valiamo e abbiamo dimostrato di valere.
Sensazioni, emozioni,
pensieri prima della prossima gara importante? “Per ora non ho particolari
sensazioni o emozioni essendo ancora lontani i primi trail della prossima
stagione. C’è solo il pensiero rivolto alla scelta delle gare e alla
programmazione degli allenamenti perché da questi dipenderà il buon esito della
prossima stagione. E speriamo sia soddisfacente come quella appena trascorsa.”
Si cerca di confermare il proprio stato di forma, di
continuare a sperimentare ottime sensazioni ed emozioni, cercando di fare
sempre meglio, di costruire sempre più performance incrementando un po’ per
volta sempre più autoefficacia per fidarsi sempre più di se stessi e affidarsi
al proprio team che consiglia, suggerisce, e soprattutto sostiene e supporta.
Quali saranno le
strategie di gara? “Ogni gara è una storia a sé e la strategia la decido di
volta in volta in base alla tipologia di percorso, alla stagione, al meteo e
agli avversari. La stessa gara con il medesimo percorso può essere molto
diversa da un anno all’altro e ci sono vari fattori che possono entrare in
gioco.”
Bisogna diventare manager di se stessi e avere una visione
focalizzata non solo su se stessi ma sul contesto di gara, sui compagni di
squadra, sui potenziali avversari per cercare di fare sempre meglio e
impegnarsi al massimo per raggiungere prestazioni individuali e di squadra
sempre più prestigiose.
Ti consigli con un
team? Famiglia, amici, figure professionali? “Mi consiglio principalmente
con il mio allenatore e con i ragazzi del “Team Peggiori” con i quali ho
condiviso molte gare e trasferte in questi ultimi anni. Oltre a essere amici
sono anche le persone che dal punto di vista sportivo mi conoscono meglio
quindi mi viene naturale confrontarmi con loro e fino a ora posso dire di aver
avuto i consiglieri migliori.”
Importante avere non solo un allenatore di fiducia ma anche
un team di riferimento che ti possa comprendere e nel quale ci si possa
confrontare e aver momenti di svago, divertimento, coccole e distrazioni. Lo
sport è individuale ma il gruppo serve per no sentirsi solo e condividere sia
la fatica che i successi, gioie, soddisfazioni e portare a casa sempre qualcosa
di importante oltre a podi, coppe e medaglie anche incontri e momenti unici
insieme.
E’ cambiato nel
tempo il tuo modo di preparati a gare importanti? “Certamente, all'inizio mi preparavo a sensazione e partecipavo a molte gare di allenamento per
arrivare a quelle importanti. Poi dopo diverse batoste, delusioni ed infortuni
ho imparato a gestirmi diversamente e nel modo che si addice di più al mio corpo
ed alla mia struttura fisica.”
Si impara sempre, le esperienze diventano preziose sia di
riuscita per incrementare l’autoefficacia, sia di sconfitta o non riuscita per
apprendere dagli errori.
Utilizzi una
preparazione mentale pre-gara? “Prima della gara cerco di fare in modo che
non ci sia nulla che mi possa preoccupare o distrarre, preparo tutti i
materiali alla perfezione e con cura maniacale e faccio altrettanto con lo
studio del percorso e degli avversari. La tranquillità mentale per me è già una
garanzia per un condurre una buona gara.”
Ognuno usa i suoi metodi e tecniche, avere tutto organizzato
aiuta a tranquillizzarsi così come è importante focalizzarsi e concentrarsi per
il giorno e il momento importante della gara, mettendo da parte il resto,
immaginando di chiudere tutte le distrazioni in un barattolo per riaprirlo a
fine gara e potersi dedicare a resto dopo l’esperienza di gara.
Coccole e
autoprotezione hanno posto nella tua preparazione o nel pre-gara? “Per
queste cose c’è sempre posto, fanno bene ed aiutano a liberare la mente e a
scaricare le tensioni che si accumulano durante la stagione agonistica.”
Importanti i momenti di recupero, riposo, per ricaricarsi e
ritornare con rinnovato entusiasmo e nuove energie per dedicarsi a un nuovo
periodo di prestazioni atletiche importanti.
Hai un tuo idolo,
modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Il trail runner che mi ha
sempre affascinato maggiormente è Tony Krupicka anche se devo dire che mi sono 'buttato' in questo sport dopo aver ascoltato la storia di Marco Olmo a una
presentazione del suo libro 'Il Corridore'. Sono personaggi totalmente
differenti ma nell'approcciarmi alla corsa traggo spesso ispirazione dalle loro
storie.”
Bello quello che trasmettono gli altri, anche Stefano
trasmette tanto a quelli che lo seguono e che leggono le sue impressioni,
soprattutto le foto in posti spettacolari tra montagne innevate trasmettono la
voglia di mettersi le scarpe e iniziare a correre per mete sconosciute.
Ricordi un’esperienza
che ti dà la sicurezza di potercela fare nello sport o
nella vita? “C’è stata una gara che mi ha fatto capire l’importanza di
essere determinati nei momenti di difficoltà. Il Trail Duerocche 2015, molto
ambito dagli atleti della mia zona in cui partivo non di certo tra i favoriti,
dove sono riuscito a conquistare la prima posizione a meno di 3km dal traguardo
dopo 45 a inseguire la testa della corsa che sembrava irraggiungibile. In quell'occasione ho imparato che le gare finiscono sulla linea del traguardo e non bisogna
mollare in anticipo per nessun motivo anche se la meta sembra inconquistabile.
Come spesso accade, lo sport si rivela palestra di vita e credo possa essere un insegnamento
applicabile a tutti gli ostacoli della quotidianità.”
Spunti importanti quelli di Stefano, bisogna sempre crederci
fino alla fine, nello sport così come nella vita. A volte sembra che il
vincitore è già sulla carta e poi ti accorgi che quel giorno hai una forma
straordinaria e le motivazioni sono elevatissime, tutti ti incitano e ti
supportano e le energie escono dal fondo dell’anima. Così come nella vita, a
volte nei concorsi non si partecipa perché si sanno già i vincitori e poi
qualcuno ci prova e lo vince inaspettatamente. Se hai una passione vai fino in
fondo senza paletti mentali.
Il 25 aprile 2015, Stefano ha vinto il "2° Duerocche Trail 48 Km" in 3h53'45", precedendo Ivan Geronazzo 3h55'25" e Francesco Rigodanza, Francesco 4h05'22". tra le donne vinse Cristiana Follador 5h04'10", precedendo Monica Penzo 5h07'32" e Alessandra Olivi 5h37'10".
C’è una parola o una
frase detta da qualcuno che ti aiuta ad affrontare la prossima gara? “E’
una frase di Walter Bonatti, un alpinista del passato le cui avventure mi hanno
sempre affascinato: 'Chi più in alto sale, più lontano vede. Chi più lontano
vede, più a lungo sogna”, una frase tanto semplice quanto profonda di
significato. I sogni alimentano la forza per affrontare le sfide più ardue e
senza di essi non esisterebbero grandi imprese o vette conquistate'.”
Si parte dai sogni che diventano un punto di arrivo
provvisorio e poi si mobilitano le energie e le risorse per raggiungere mete e
sogni ambiti, lo spiego in un mio libro dal titolo ORA: Obiettivi, Risorse,
Autoefficacia per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport.
Quali sono le capacità,
caratteristiche, qualità che ti aiutano in gare importanti? “Ho
la testa dura e difficilmente mollo l’osso. Forse è questa la mia
caratteristica più importante, l’essere determinato e testardo fino ad ora mi
ha sempre aiutato nelle gare più impegnative. Anche l’essere molto paziente
credo sia una buona qualità, mi aiuta ad aspettare il momento migliore per dire
la mia senza avere la fretta che fa commettere errori.”
Grandi caratteristiche importanti, determinazione e
perseveranza ma anche pazienza, attesa e gradualità.
Quale può essere un
messaggio rivolto agli organizzatori della prossima gara? “Qui
in Italia abbiamo molti organizzatori in gamba che non hanno bisogno di
consigli ma a quelli un po’ meno bravi mi sento di dire che nell'organizzare una
gara si dovrebbero mettere sempre al primo posto l’amore per questo sport
meraviglioso, per la montagna e l’avventura, senza pensare ai numeri o al 'fare
cassa'. Credo che la buona riuscita di una manifestazione sia direttamente
proporzionale all'entusiasmo di chi la costruisce e realizza.”
Vero ogni persona la posto giusto, chi organizza dovrebbe
capire quello che andrebbe fatto, con chi ha a che fare, quali possono essere
le esigenze degli atleti e degli accompagnatori e fare dello sport un’occasione
non solo redditizia ma di benessere, aggregazione e scoperta del territorio.
Ritieni utile lo
psicologo dello sport prima di una gara importante? “Credo di sì,
personalmente non ho mai provato ma la storia sportiva insegna che ci sono
diversi campioni del passato ma anche attuali che si affidano ad uno psicologo
dello sport prima di gare importanti o durante periodi di allenamento intenso
per liberare la mente ed allontanare i pensieri che possono intaccare il lavoro
fisico svolto o la prestazione in gara.”
Vero,
a volte abbiamo sabotatori interni che ci vogliono ostacolare, bloccare,
impedire di crederci e di far bene, si tratterebbe di depotenziarli e di
sostituirli con allenatori interni che fanno il tifo per te, che al momento
opportuno ti incoraggino ad andare avanti più forte e sicuro.
Un'intervista
a Stefano è riportata nel libro "Il piacere di correre oltre".
Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
In linea di massima, la passione della corsa
permette alle persone di mettersi alla prova, di condurre un sano stile di
vita, di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e
obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare. Bisogna sviluppare
consapevolezza delle proprie risorse e capacità, ma anche dei propri limiti: è
necessario consolidare questi concetti per mantenere un buon equilibrio. Nel
nuovo libro di Matteo Simone Il piacere di correre oltre, l’autore riprende la
sua consuetudine di parlarci di sport soprattutto attraverso il dialogo con gli
atleti.
Leggere il testo di Matteo Simone ci permette
di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di
cui non siamo consapevoli. L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può
riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così
diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si
rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la
resilienza.
Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
https://ilsentieroalternativo.blogspot.com/
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
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