Aspetti
psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta
Sollecitato da un amico triatleta ho pensato di scrivere un libro che parli non solo di campioni, ma anche dell’atleta comune lavoratore, il quale deve districarsi tra famiglia e lavoro per coltivare la sua passione sportiva, per trovare il tempo per allenarsi, praticare sport, stare con amici atleti, partecipare a competizioni.
Attraverso
questionari ho raccolto il punto di vista di atleti comuni e campioni, per
approfondire il mondo dello sport, e in particolare gli aspetti che incidono
sul benessere e sulla performance. Occupandomi di psicologia dello sport, è
importante, oltre allo studio e alla formazione accademica, confrontarsi con
gli atleti per conoscere il loro punto di vista, le motivazioni, il benessere o
le difficolta ch’essi sperimentano praticando sport, eventuali rischi.
E’
fondamentale conoscere il loro punto di vista a completamento delle teorie
relative agli aspetti che incidono sul benessere e la performance dell’atleta e
della squadra. Lo psicologo dello sport a volte diventa una figura di
riferimento per il singolo atleta, per l’intera squadra, per lo staff, i
tecnici, i dirigenti.
"Matteo Simone non è nuovo ai lettori e cultori
della psicologia dello sport ma con questa sua ultima opera vuole dare un
contributo alla ricerca in questo settore attraverso l’esperienza di una vasta
varietà di atleti.
Gli obiettivi di Matteo Simone sono: il
contributo che lo sport può dare al benessere (cap. 1); i sogni realizzati e da
realizzare (cap. 2); la gara della vita (cap. 3); le sensazioni e le emozioni
che si sperimentano nello sport (cap. 4); l’esperienza di indossare la maglia
della nazionale (cap. 5); il raggiungimento della performance (cap. 6); come
allenare la mente (cap. 7).
L’autore inizia con la sua esperienza
personale che dopo aver praticato vari sport finalmente incontra Sergio
Screpanti che lo ha portato all’atletica, in cui ha sperimentato le vaste
possibilità che può dare lo sport fra cui l’aiuto ad un’atleta donna non
vedente.
Uno dei nuclei più centrali di questo
libro è la convinzione dell’autore che “è importante oltre allo studio e alla
formazione accademica, confrontarsi con gli atleti per conoscere il loro punto
di vista, le motivazioni, il benessere o le difficoltà che sperimentano
praticando sport, eventuali rischi. È importante conoscere il loro punto di
vista a completamento delle teorie relative agli aspetti che incidono sul
benessere e la performance dell’atleta e della squadra”.
Abbiamo una utile guida per evidenziare
alcuni obiettivi dello psicologo dello sport:
‒ attuare progetti per motivare le persone
a intraprendere qualche forma di attività fisica, favorendo
l’autoconsapevolezza dell’individuo;
‒ lavorare sul goal setting, ossia
contribuire a stabilire obiettivi condivisi, raggiungibili anche se difficili;
‒ promuovere l’attività fisica nelle
scuole, negli ambienti di lavoro, negli ospedali, nelle istituzioni;
‒ fare rete con le diverse figure
professionali, soprattutto professionisti dell’educazione come insegnanti ed
educatori;
‒ allearsi con i medici di famiglia, che
possono incentivare i propri assistiti a fare prevenzione attraverso la pratica
dell’attività fisica;
‒ stimolare le persone a prendere in mano
le redini della propria vita e avere un corretto stile di vita, che contempla
anche un periodo di attività fisica settimanale;
‒ lavorare non solo sulle criticità, ma
anche sulle risorse, sull’autoefficacia, sulla resilienza.
Dando la parola direttamente agli
sportivi, l’autore riporta in modo più specifico le funzioni dello psicologo
dello sport: «Lo psicologo può avere un effetto importante sull’atleta. Subiamo
carichi di lavoro enormi e spesso viviamo momenti difficili. Può farci vedere
sempre la luce in fondo al tunnel e darci messaggi positivi … Sì, credo che
ogni squadra debba avere uno psicologo dello sport soprattutto nei periodi
prossimi alle gare o nei mesi più intensivi di allenamento. Inoltre credo che
lo psicologo serva di più agli allenatori, che spesso non sono in grado di
capire certi meccanismi psicologici dell’atleta o dell’atleta inserito nel
gruppo. Sovente inconsapevoli delle loro azioni, hanno rovinato moltissimi
atleti nella fase della loro crescita per non essere riusciti a capirli nel
modo giusto». (Alessandra Penna).
Il benessere grazie allo sport è così
espresso: «Lo sport mi aiuta perlopiù a livello psicologico. L’attività fisica
mi dà una sensazione di libertà e mi fa sentire fortunato già per il fatto di
poterla praticare. I fattori principali sono stati la costanza e il vedere lo
sport come un piacere e non come un sacrificio o obbligo». (Giorgio di Maggio)".
Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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