venerdì 22 dicembre 2017

Libro "Sport, benessere e performance"

Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta

Sollecitato da un amico triatleta ho pensato di scrivere un libro che parli non solo di campioni, ma anche dell’atleta comune lavoratore, il quale deve districarsi tra famiglia e lavoro per coltivare la sua passione sportiva, per trovare il tempo per allenarsi, praticare sport, stare con amici atleti, partecipare a competizioni. 

Attraverso questionari ho raccolto il punto di vista di atleti comuni e campioni, per approfondire il mondo dello sport, e in particolare gli aspetti che incidono sul benessere e sulla performance. Occupandomi di psicologia dello sport, è importante, oltre allo studio e alla formazione accademica, confrontarsi con gli atleti per conoscere il loro punto di vista, le motivazioni, il benessere o le difficolta ch’essi sperimentano praticando sport, eventuali rischi. 
E’ fondamentale conoscere il loro punto di vista a completamento delle teorie relative agli aspetti che incidono sul benessere e la performance dell’atleta e della squadra. Lo psicologo dello sport a volte diventa una figura di riferimento per il singolo atleta, per l’intera squadra, per lo staff, i tecnici, i dirigenti. 
Presentazione Prof. Aureliano Dir. Master in Psicologia dello Sport LUMSA-HUMANITAS 
"Matteo Simone non è nuovo ai lettori e cultori della psicologia dello sport ma con questa sua ultima opera vuole dare un contributo alla ricerca in questo settore attraverso l’esperienza di una vasta varietà di atleti.
Gli obiettivi di Matteo Simone sono: il contributo che lo sport può dare al benessere (cap. 1); i sogni realizzati e da realizzare (cap. 2); la gara della vita (cap. 3); le sensazioni e le emozioni che si sperimentano nello sport (cap. 4); l’esperienza di indossare la maglia della nazionale (cap. 5); il raggiungimento della performance (cap. 6); come allenare la mente (cap. 7).
L’autore inizia con la sua esperienza personale che dopo aver praticato vari sport finalmente incontra Sergio Screpanti che lo ha portato all’atletica, in cui ha sperimentato le vaste possibilità che può dare lo sport fra cui l’aiuto ad un’atleta donna non vedente.
Uno dei nuclei più centrali di questo libro è la convinzione dell’autore che “è importante oltre allo studio e alla formazione accademica, confrontarsi con gli atleti per conoscere il loro punto di vista, le motivazioni, il benessere o le difficoltà che sperimentano praticando sport, eventuali rischi. È importante conoscere il loro punto di vista a completamento delle teorie relative agli aspetti che incidono sul benessere e la performance dell’atleta e della squadra”.
Abbiamo una utile guida per evidenziare alcuni obiettivi dello psicologo dello sport:
‒ attuare progetti per motivare le persone a intraprendere qualche forma di attività fisica, favorendo l’autoconsapevolezza dell’individuo;
‒ lavorare sul goal setting, ossia contribuire a stabilire obiettivi condivisi, raggiungibili anche se difficili;
‒ promuovere l’attività fisica nelle scuole, negli ambienti di lavoro, negli ospedali, nelle istituzioni;
‒ fare rete con le diverse figure professionali, soprattutto professionisti dell’educazione come insegnanti ed educatori;
‒ allearsi con i medici di famiglia, che possono incentivare i propri assistiti a fare prevenzione attraverso la pratica dell’attività fisica;
‒ stimolare le persone a prendere in mano le redini della propria vita e avere un corretto stile di vita, che contempla anche un periodo di attività fisica settimanale;
‒ lavorare non solo sulle criticità, ma anche sulle risorse, sull’autoefficacia, sulla resilienza.
Dando la parola direttamente agli sportivi, l’autore riporta in modo più specifico le funzioni dello psicologo dello sport: «Lo psicologo può avere un effetto importante sull’atleta. Subiamo carichi di lavoro enormi e spesso viviamo momenti difficili. Può farci vedere sempre la luce in fondo al tunnel e darci messaggi positivi … Sì, credo che ogni squadra debba avere uno psicologo dello sport soprattutto nei periodi prossimi alle gare o nei mesi più intensivi di allenamento. Inoltre credo che lo psicologo serva di più agli allenatori, che spesso non sono in grado di capire certi meccanismi psicologici dell’atleta o dell’atleta inserito nel gruppo. Sovente inconsapevoli delle loro azioni, hanno rovinato moltissimi atleti nella fase della loro crescita per non essere riusciti a capirli nel modo giusto». 
(Alessandra Penna).
Il benessere grazie allo sport è così espresso: «Lo sport mi aiuta perlopiù a livello psicologico. L’attività fisica mi dà una sensazione di libertà e mi fa sentire fortunato già per il fatto di poterla praticare. I fattori principali sono stati la costanza e il vedere lo sport come un piacere e non come un sacrificio o obbligo». (Giorgio di Maggio)".

Matteo SIMONE

380-4337230 - 21163@tiscali.it

http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo

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