giovedì 7 dicembre 2017

Sport e aggregazione, fidarsi e affidarsi ai pacer

Matteo SIMONE 

L’amico Pierlugi Lops mi ha invitato a fare il pacer delle 4 ore alla Maratona di Latina e quando la corsa chiama che faccio? Accetto l’invito per diversi motivi, perché conosco Pierluigi, amico runner ex ciclista che mi ha venduto anche la sua bicicletta che ho portato fino in Spagna a Caceres attraversando la Francia per il Tour bike for animals: basta anticorrida tour; inoltre siamo amici di allenamento con un gruppo wathsapp dal nome le vecchie glorie e tra una risata e l’altra ci alleniamo seriamente guidati a volte dal coach Fabrizio Galimberti e riusciamo a essere sempre pronti per gare ed eventi.Inoltre la passione che ci accomuna è quella di guida ad atleti non vedenti e ipovedenti, lui che ha scortato e guidato la fortissima Annalisa Minetti e io che anche se non con molta assiduità seguo il progetto Achilles International Roma per promuovere lo sport anche tra le persone con disabilità visiva. 
Inoltre un’ultima passione che stiamo cercando di scoprire è quella di spingitori per portare tra la gente e per far sentire più a loro agio persone in carrozzina come l’amico Edoardo che proprio in occasione della maratona di Latina ha sperimentato l’ebbrezza di essere davanti allo start e fare qualche metro di carrozzina spinta da suo padre con un gruppo di amici pacer e non.
Insomma questo è lo sport che vogliamo, il treno da prendere sempre al volo, così come sono da  prendere al volo i pacer durante la maratona che ti indicano le loro proiezioni di fine gara e se vuoi ti puoi accodare, puoi stare nella pancia del gruppo ti puoi consigliare con uno di loro, per carpire come avere un passo costante, come risparmiare energie, come superare salite, come fidarsi e affidarsi all’altro che ti porta fino al traguardo, mettendoci il tuo, e credendoci dopo comunque un congruo e appropriato periodo di preparazione.
Un motivo importante per aderire all’invito di Pierluigi è che a Latina ho partecipato alla prima edizione nel lontano 13.12.1997 e poi ci sono tornato il 2000 dove pensate un po’ ho fatto la mia miglior performance 02h42’17” e poi tornato il 2002, pertanto mi pareva giusto onorare questa gara e trascorrere una mattinata con amici già conosciuto e nuovi amici che comunque si pescano durante queste manifestazioni e durante il percorso per non parlare degli incontri preziosi che ho avuto con persone speciali già conosciuti alcuni ma solamente tramite i social come la grandissima Fabiola Desiderio di cui ho scritto di lei e che poi ha vinto la gara con un tempo che non la soddisfa di 03h07’46’, un tempo che io feci alla prima edizione di Latina nel lontano 1997 03h07’49” ma come sono tornato io dopo tre anni per fare il mio personale così auguro Fabiola di continuare sulla sua strada con il suo team per continuare a crederci, impegnarsi e raccogliere frutti preziosi.
Inoltre c’era anche Valentina Ultravale vista di persona per la prima volta, anche di lei scrivo tanto, sempre performante, ha portato tanto a casa anche lei premi e incontri. Ho incontrato anche la determinatissima e resiliente Natascia Panzavolta, lei mi chiama e mi saluta e io che figura! Non la riconosco, e poi scopro chi è, ma si fa sempre in tempo a rimediare.
Insomma una giornata ricca con tanti amici come Flavio Gioia amico di allenamenti che mi chiama sempre e io sempre pronto alla sua prima maratona che in passato nessuno scommetteva di lui, è riuscito a terminarla sotto le 4 ore, dopo con congruo periodo di preparazione diretta dal coach Fabrizio Galimberti.
Siamo tutti in grado di poter competere, partecipare, eccellere, basta volerlo. Non aspettare il momento migliore, è sempre il momento per mettersi in gioco e apprendere dall'esperienza.
Come dico sempre: “Together is much better” (insieme è molto meglio), insieme si ottengono risultati importanti, un miglioramento della prestazione sportiva e del benessere della persona, una messa alla prova per i pacer, per sperimentarsi accanto agli altri, provando a guidare un’altra persona, stargli accanto, sintonizzarsi sullo stesso respiro, sulla sua fatica, sui suoi ritmi.
La competitività e il benessere, oltre che individuale, diventa duale e poi di gruppo, di squadra.
“Cosa spinge le persone a fare sport?”, edito da Aracne Editrice.  

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che Dio vi benedica ragazzi, per le belle iniziative e per quello che fate nei confronti dei meno fortunati.

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