Matteo Simone
C’è sempre più consapevolezza che l’esercizio fisico è una sorta di medicinale senza effetti collaterali per prevenire malessere e per il raggiungimento di uno stato di benessere psicofisico, emotivo e relazionale.
In alcune interviste ad atleti emerge l’importanza
dell’attività sportiva, esempio ne è Mauro Tomasi che racconta la sua
esperienza: Cosa ti fa continuare a fare
sport? “Per prima cosa mi piace, poi
è un benessere fisico e psicologico, sono a contatto con molte persone e posso
anche essere di esempio, dare un input a tanti per credere o ricredere in loro
stessi.
Se sono riuscito io a fare tante “cose” nella mia condizione fisica,
potrebbe farcela chiunque se si impegna. Volendo si possono fare tante cose che
sembrerebbero impossibili, solo perché nessuno le ha mai fatte non significa
che non si possano fare…io non ho avuto nessun modello da seguire, nessuno ha
mai fatto maratone con un braccio solo…eppure io lo ho fatto…cominciamo a
provare a ragionare con la nostra testa e metterci in gioco in discussione…e
soprattutto proviamo a fare…se alla fine non si ottiene il risultato pazienza,
si cambia, si fa qualcos’altro.”
Il mondo dello sport è
affascinante, riabilitativo, bizzarro, straordinario; lo sport ti rimette al
mondo ogni volta con nuove modalità, felicemente e resilientemente, sono tante
le persone che attraverso lo sport si sentono vivi o tornano a vivere come
succede per tanti ex fumatori, ex obesi, e anche molte persone con disabilità o
a seguito di incidenti tragici.
Cosa spinge a partecipare a maratone? Certo
non sempre la performance ma anche la voglia di mettersi in gioco, mantenersi
in forma, rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionare; la voglia
di fidarsi e affidarsi a qualcuno che ti fa compagnia, che ti porge una
bevanda, che ti aspetta; una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e
corpo per provare a stare nel gruppo che contiene e sostiene, per non mollare,
per occuparsi di se stessi e degli altri, per far parte di un gruppo, un team
con progetti; per condividere momenti fatti di viaggi e incontri; questo è lo
sport che vogliamo che incrementa consapevolezza, autoefficacia, resilienza e
spirito di squadra e appartenenza.
Il benessere che si sperimenta è un
benessere particolare che agisce sulla testa e si diffonde per tutto il corpo e
rimane ancorato nella propria anima come una risorsa da utilizzare nelle
situazioni più difficili emotivamente.
Un grande esempio è Alberto Ceriani,
atleta non vedente capace di portare a termine un Ironman, di seguito la risposta
alla domanda Cosa ti spinge a spostare
sempre più in avanti i limiti fisici? “La
soddisfazione di vedere che nonostante i miei impedimenti fisici posso farcela.”
Resilienza ed autoefficacia per non
arrendersi mai e per raggiungere i propri obiettivi. In effetti è risaputo e
sperimentato che lo sport rende felici, incrementa consapevolezza, sviluppa
autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi di poter far qualcosa, di
riuscire in qualcosa, inoltre lo sport incrementa la Resilienza, si affrontano
e si superano meglio i problemi, le crisi, le difficoltà, si è più attenti e
gentili.
Sto approfondendo argomenti che hanno a
che fare con la consapevolezza, la passione e motivazione, il mettersi in moto,
il costruire mete, obiettivi, realizzare sogni. L’avvicinarsi a gare estreme
diventa un investimento in termini incremento di consapevolezza, di
autoefficacia e resilienza.
Si sperimenta qualcosa che ha a che fare
con la gioia di vivere intensamente, vivere situazioni forti, superare crisi e
problemi, uscire dalle situazioni più disperate e più difficili. Tutto ciò
diventa una palestra di vita, si trasferisce tutto sulla quotidianità familiare
e lavorativa, si affronta la vita con più sicurezza, con meno ansie e paure, si
riesce ad andare avanti con quello che c’è.
Si diventa più pazienti, insomma è un
mondo da sperimentare quello delle gare estreme, da sperimentare gradualmente,
con attenzione. Come tutte le cose ammetto che si corre dei rischi, si può
osare, ci si può avvicinare al limite, ma bisogna far attenzione a non
strafare.
Bisogna mettere in conto una buona
preparazione fisica e mentale, una preparazione nutrizionale ma anche aver cura
di se stessi, del proprio corpo, della propria salute.
Matteo Simone
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