venerdì 1 dicembre 2017

Cosimo Girolamo: Non mi sento un campione anche se per gli altri lo sono

Matteo SIMONE

Lo sport è bello perché ti permette di fare cose straordinarie nonostante alcuni limiti fisici. 

Lo sport è bello perché ti permette di conoscere persone positive e resilienti che vogliono dimostrare prima di tutto a se stessi e poi a chi lo circondano e anche al mondo interno che si può fare tutto e che bisogna sempre andare avanti nonostante tutto.
Cosimo Girolamo di Alberobello, nato il 18/09/1982, faceva il salumiere e ora quello che chiede è dimostrare a tutti che la disabilità non è inabilità e quindi anche lui vorrebbe lavorare come gli altri anzi più degli altri perché il lavoro come lo sport ti rimette al mondo, da un senso alla tua esistenza, ti permette di avere un giorno sereno al lavoro per aver prodotto e poi nel tempo libero per dedicarti a te stesso e agli altri.
Quindi l’appello di Cosimo è di considerarlo non diverso agli altri non di meno dagli altri ma con una forza interiore e una capacità di impegno e determinazione che va oltre.
Di seguito, Cosimo racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Non mi sento un campione nelle gare anche se per gli altri lo sono.

Cosimo pare essere davvero un campione molto coraggioso, prima di tutto nell’indossare un abbigliamento sportivo e farsi notare per strada mentre corre con un arto inferiore amputato, tutti si meravigliano, tutti lo incitano, per tutti è un esempio, tutti vogliono fare un selfie per lui per ricordarsi delle sue imprese e per parlare di lui, un uomo e atleta coraggioso e resiliente.
Come hai scelto il tuo sport? Qual è stato il tuo percorso?Ho deciso di fare questo sport per dare speranza agli altri, grazie al mio amico Cosimo Cardone mi sono appassionato alle gare podistiche.

Questa è l’esperienza di altre atleti con disabilità, fanno sport non solo per se stessi, per continuare a vivere e stare tra la gente ma anche per dimostrare agli altri che la disabilità non è inabilità ma una diversa abilità.
Qual è stata la gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle?La mia gara più bella è stata la Reggia Reggia.

In effetti cosimo si rende visibile nelle gare podistiche e proprio in quella gara si è reso visibile fotografato vicino a tanti runner e ultrarunner e questo desta molta attenzione, tutti smettono di seguire i vincitori e iniziano a seguire le imprese di Cosimo che corre con una sola gamba.
Quale è stata la tua gara più difficile?Non ho avuto gare difficili, l'episodio più bello è nel vedere la gente che nonostante il mio handicap corro.”

Nonostante l’handicap Cosimo corre, fatica come gli altri, fatica più degli altri ma si diverte ugualmente a sorprendere la gente ed è felice per rendere felici gli altri.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, gara, post-gara)?Sperimento nel vedere gente che durante la corsa resta senza parole e io li istigo a fare il tifo.

Si diverte Cosimo nelle gare podistiche, sono occasioni per mettere da parte pensieri e preoccupazioni e diventa uno ei tanti atleti delle gare domenicali.
Quali sono le difficolta e i rischi? A cosa  devi fare attenzione nel tuo sport?Il rischio è che mi stanchi troppo ma durante la gara mi passa tutto in quanto vedo e sento gli stessi atleti che mi incoraggiano.

Certo si fatica tanto con una sola gamba, ma gli altri che ti vedono e ti incitano ti danno tanta carica ed energie per proseguire. Cosimo diventa agli occhi degli altri un eroe.
Cosa ti fa continuare a fare sport?Mi fa continuare a fare sport solo il pensiero che sia di stimolo per molti.

Un bel esempio per tutti, lo sport da praticare con qualsiasi modalità per stare bene e con gli altri senza per forza vincere, anche solo benessere emotivo e relazionale.
Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? Il mio messaggio per i ragazzi è quello di non demoralizzarsi su piccoli problemi ma affrontare la vita così come viene.

Molto resiliente il messaggio di Cosimo, fare tutto quello che vogliamo e possiamo anche l’impossibile con quello che abbiamo a disposizione accentando e apprezzando quello che c’è nel preciso momento sena pretese ma cercando sempre di migliorare e star meglio un passo alla vota impegnandosi e credendoci.

I tuoi famigliari ed amici cosa dicono circa il tuo sport?I miei famigliari e i miei amici mi sono tanto vicini.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica?Nel praticare sport ho scoperto che nessuno ha mai un limite.”
Prossimi obiettivi? Il mio prossimo obiettivo è far capire allo Stato Italiano che nonostante tutto ce la posso fare anche se per loro senza un arto non sei invalido (tabella con cod.7408 del 5 febbraio 92' che da il 65% per un amputazione alta di arto inferiore), cioè lo Stato dice che non sei invalido con una gamba, io ora ho il 65% di legge più il 10% ansia per arrivare al 75% cioè 280 euro.”

Questa è la situazione e la storia di uno di noi che cerca di sopravvivere nonostante le sue limitazioni.

Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
21163@tiscali.it +393804337230

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