Matteo SIMONE
Anche Emma Caputo in una squadra di atleti spingitori, di seguito le sue parole:
“Ciao Matteo, domenica 17 farò la mia prima maratona alle cattedrali
partendo da Barletta...e sarò spingitrice di un ragazzino disabile! Non vedo
l'ora ..l'ho fatto per due volte ma sulla 21 km...è un emozione assoluta, intensa
indescrivibile, a presto.”
Grandissima, già grande cosa prima maratona, poi far parte di una squadra di spingitori, all'arrivo ci vorrà un secchio
per contenere i fiumi dei tuoi pianti, insieme possiamo fare davvero tanto per
noi stessi e per gli altri normodotati o disabili, renderci felici rendendo
felici, lo sport può diventare davvero veicolo di benessere, pace e amore
reclutando tanti atleti positivi e propositivi sul treno dello Sport che
vogliamo:
“Grazie Matteo. Infatti stanotte ho sognato il mio
arrivo piangendo a più non posso, soprattutto per il piccolo che era al settimo
cielo.. Amo la corsa non fine a se stessa...vedere questi ragazzi felici per me
vale più di un podio. Sarà perché non sono forte..ma amo emozionarmi ed
emozionar.”
Lo sport che vogliamo: faticare insieme senza pretese rispettando ognuno; lo sport che avvicina persone, mondi culture; uno sport che aggrega e include; uno sport che unisce negli allenamenti e negli intenti.
Per
ottenere qualcosa bisogna crederci, essere consapevole delle proprie capacità e
limiti, impegnarsi duramente, essere determinato, mettere in conto infortuni,
avversari più forti, sconfitte e momenti bui, rialzarsi sempre e ripartire
sempre con pazienza, senza fretta, con modestia e umiltà, rispettando gli altri
e vivendo sempre l'esperienza che dà frutti importanti da portare a casa
serenamente, fidarsi e affidarsi, questo è lo sport che vogliamo.
Lo
sport ti fa tornare a giocare come bimbi, ti fa perdere l’età anagrafica, ti fa
apprezzare il gusto di sporcarsi, cadere, sbagliare; lo sport che ti contagia,
ti fa perdere il senso del tempo che passa; lo sport ti fa incontrare persone e
paesaggi, ti fa viaggiare nei sogni e nella realtà.
Questo
è lo sport che vogliamo, insieme si è più sicuri, più coraggiosi, si diventa
anche più autonomi, consapevoli, autoefficaci e resilienti. E’ sempre il
momento, non aspettare le condizioni migliori, certi treni passano troppo in
fretta, bisogna farsi trovare pronti al momento giusto al binario esatto e poi
puoi scendere quando vuoi.
ORA
è il momento per salire sul treno dell’attività fisica, non aspettare il
momento migliore è sempre il momento per iniziare. Sport è anche solidarietà,
inclusione, integrazione, consapevolezza corporea dei propri limiti, osare
senza esagerare, lo sport come rete sociale, fidarsi è affidarsi.
Importante
è motivare le persone a prendere in considerazione un minimo cambiamento nel
proprio stile di vita, nelle proprie abitudini, nel porre l’attenzione in
quello che si fa, a come lo si fa.
Nella
vita si fanno delle scelte, molti preferiscono poltrire o restare in una zona
di estremo confort, altri per sentirsi vivi devono sentire il proprio corpo, le
proprie sensazioni corporee, il cuore che palpita, il respiro affannoso, il
sudore colare da proprio corpo, il senso di fame, sete, freddo, caldo.
Costruisci
una meta, obiettivo, risultato iniziando a piccoli passi, con piccoli
movimenti, sperimentando e iniziando a utilizzare risorse personali, man mano
sentirai crescere la passione, l’entusiasmo e svilupperai più consapevolezza
corporea e dei propri mezzi, avrai più fiducia di te e delle tue possibilità e
potenzialità, lo sport incrementa autoefficacia, supererai momenti difficili
fatti di demotivazione, infortuni, sconfitte ma riuscirai a essere più resiliente
nello sport e nella vita, incontrerai persone, culture, mondi e condividerai
gioie e fatiche.
Per
approfondimenti è possibile consultare il libro O.R.A. Obiettivi, risorse,
autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e
nello sport, Aras Edizioni, 2013.
https://www.ibs.it/obiettivi-risorse-autoefficacia-modello-di-libro-matteo-simone/e/9788896378991
Fidarsi
e affidarsi uniti con un laccetto è possibile sperimentare con atleti non
vedenti e ipovedenti al parco degli acquedotti, nuove guide sono gradite
per continuare lo sport che vogliamo fatto di fatica e gioie condivise con
diverse modalità per tutti insieme è molto meglio per crederci di più e
raggiungere sempre più obiettivi ambiti e sfidanti.
E’
importante solamente essere presenti senza distrazioni, badare a te stesso e
l’altro, segnalare dossi, curve, radici, ostacoli e avanzare sempre, se cadi
non diventa un problema, si sorride ci si rialza e si riprende, la vita diventa
più facile e a misura di tutti, ti ringraziano e ti arricchisci dal punto di
vista emozionale diventa qualcosa che non fai solo per loro ma anche per te e
sentirti una persona migliore più ricca dentro, meno competitiva e più
partecipativa, vedrai che ti cambia la vita, eserciterai la lentezza e
l’attenzione nel fare le cose.
Per
info achillesinternationalroma@gmail.com o 3931053915. Ti aspettiamo! Non rimandare è sempre il
momento di prendere il treno dello Sport che avvicina persone culture e mondi
per diventare più consapevoli, autoefficacia e resilienti.
Sono
in tanti che vogliono provare l’esperienza di guida con atleti con disabilità
visiva, gente altruista, gente che vuol fare un’esperienza insieme ad altri,
uniti con un laccetto per fidarsi e affidarsi, per sintonizzarsi sui passi
dell’altro, per guidare, per sentire la propria e l’altrui fatica.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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