giovedì 4 gennaio 2018

Vito Intini, record del mondo 24h di corsa sul tapis roulant 2017

Matteo SIMONE 

Vito Intini a Reggio Emilia ottiene il record del mondo delle 24 ore di corsa sul tapis roulant con 253,83km.

Il precedente era di 248,12 km detenuto dall'australiano Luca Turrini. 
Vito deteneva quello italiano di 234,2 km, alla 22^ ora ha superato il suo record italiano.
Nel 2019, stabilisce il record mondiale di tapis roulant di 24 ore, correndo 265,20km.
Non c’è un età per iniziare a fare sport o per essere competitivi, così come non c’è un’età per smettere di fare sport o di smettere di essere competitivi, Vito Intini ha quasi 50 anni, continua a essere motivato nella pratica della sua disciplina che è l’ultramaratona, continua a mettersi in gioco e a ottenere risultati di rilievo come quest’ultimo record.
Di seguito approfondiamo la sua impresa attraverso risposte ad alcune mie domande.

mercoledì 3 gennaio 2018

Roldano Marzorati, ultrarunner: Entrare in una sorta di trance vigile


Chi sceglie di essere ultramaratoneta e di partecipare a gare estreme sembra che non abbia limiti, vuole andare avanti, vuole cercare competizioni sempre più dure, difficili, e solo l’infortunio, l’incidente, un malessere può fermarli.

Gli atleti considerano l’importanza del fattore mentale, affermando che non basta solamente l’allenamento fisico ma è opportuno sviluppare anche aspetti mentali quali la caparbietà, la tenacia, la determinazione e questi aspetti poi saranno utile anche per la vita quotidiana, infatti permetteranno di saper gestire ed affrontare determinate situazioni considerate difficili.

Matteo Nocera, ultrarunner: Quest’anno sto lavorando sulla distanza

Matteo SIMONE

Matteo Nocera nel 2017 entra nel mondo delle ultramaratone partecipando a gare da 6 ore vincendone alcune e poi man mano che si allena, si mette in gioco in gare, si confronta con altri atleti maturando la consapevolezza che lui può essere un uomo delle lunghissime distanze e infatti vince la gara di 100 miglia uscendone con nuove consapevolezze fino a convincersi che lui può far bene stando ore e ore correndo sulla strada.
Nella sua mente matura l’idea di provare gare di 24 ore che vince al primo debutto in tale specialità e così facendo sperimenta e apprende dalla scuola dello sport di strada e ora è orientato a conquistarsi una maglia azzurra per partecipare agli europei del 2018.

Francesco Cannito, l'uomo immagine che ogni gara vorrebbe avere


Grandissimo Francesco Cannito, l'uomo immagine che ogni gara vorrebbe avere per coinvolgere persone a fare sport e condividere gioia e fatica, l'uomo che guida al traguardo tante persone come se fosse un capotreno che guida il treno dello Sport, se la segnaletica non è esatta ci pensa lui a portarti sulla giusta via sempre sul treno dello Sport, se i ristori non sono sufficienti ci pensa lui a consigliarti come integrarti, grande amico ultrarunner.

Conosco Francesco Cannito, persona umile felice e resiliente, conduttore non solo di treni a rotaie ma anche di treni dello Sport, conduce felicemente e resilientemente al traguardo non solo se stesso ma anche sua moglie e tanti altri vagoni di persone che attraverso lo sport si risentono vivi al mondo.

Il treno dello sport a volte passa e bisogna per prenderlo al volo

Matteo SIMONE 

Il nuovo giorno non ci porta niente se stiamo ad aspettare il corso degli eventi, se rimandiamo, se restiamo troppo nella zona di confort. 

Sta a noi rimboccarsi le maniche e andare verso nuovi orizzonti, verso quello che vogliamo. 
Ora è il momento.
Ogni tanto uscire fuori dalla zona di confort  fa incontrare cose semplici e stimolanti che fanno apprezzare cose che non consideri, il treno del cammino permette di approfondire conoscenza personale, dell'altro e del territorio, la fatica premia.

martedì 2 gennaio 2018

Pietro Urbano, runner: Lo sport ha sempre fatto parte della mia vita

Matteo SIMONE 

Sport sia come pratica fisica per mettersi in moto e sperimentare forza fisica e resistenza sia come beneficio a livello mentale che contribuisce al benessere mentale della persona nella pratica dello sport.

Di seguito, attraverso risposte ad alcune mie domande sensazioni, emozioni e racconti da parte del runner Pietro Urbano, età 57, Società: ASD Atletica Padre Pio,
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Lo sport ha sempre fatto parte della mia vita, da ragazzo giocando a calcio nelle squadre giovanile del mio paese e continuando a giocare nei tornei amatoriali. Intorno ai quaranta anni mi sono dedicato alla corsa amatoriale perché il calcio era troppo traumatico e causa un'ernia al disco ho trovato beneficio nella corsa.”
Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere o performance?I fattori principali del benessere della corsa sono quelli legati sia alla migliore condizione fisica sia alla soddisfazione mentale che la corsa produce.”

Mimmo Patimo: Praticando sport si ha sempre un obiettivo da raggiungere

Matteo SIMONE

Finale regionale campionati
Studenteschi 1979

Lo sport aiuta a mettere ordine anche nella vita, a decidere priorità e obiettivi da cercare di raggiungere organizzandosi e comprendendo cosa bisogna fare e come.

Di seguito Mimmo Patimo, ex atleta e Preparatore atletico/Tecnico nazionale FIDAL dal 1991 nonché insegnante di Ed fisica dal 1985, racconta la sua esperienza da atleta rispondendo ad alcune mie domande.
(Mimmo: La prima foto è la finale regionale campionati Studenteschi 1979, il signore che applaude è stato il mio professore di Ed fisica. Quella foto ha un valore simbolico notevole. Mi ha permesso poi di partecipare ai Campionati Italiani svoltisi a Genova e vinti da Stefano Mei, e dandomi quella spinta a iniziare l'atletica seria.)
Come hai scelto il tuo sport?Per caso mi piaceva correre.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Costanza, volontà e desiderio nel raggiungere risultati sempre più gratificanti.”
Quali fattori o persone hanno contribuito al tuo benessere o performance?Non saprei, probabilmente il mio paese ha vissuto un ottimo periodo sportivo e in particolare nell’atletica negli anni 70/80.

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