Matteo SIMONE
Sport sia come pratica fisica per mettersi in moto e sperimentare forza fisica e resistenza sia come beneficio a livello mentale che contribuisce al benessere mentale della persona nella pratica dello sport.
Di
seguito, attraverso risposte ad alcune mie domande sensazioni, emozioni e
racconti da parte del runner Pietro Urbano, età 57, Società: ASD Atletica Padre
Pio,
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Lo sport ha sempre fatto parte della
mia vita, da ragazzo giocando a calcio nelle squadre giovanile del mio paese e
continuando a giocare nei tornei amatoriali. Intorno ai quaranta anni mi sono
dedicato alla corsa amatoriale perché il calcio era troppo traumatico e causa
un'ernia al disco ho trovato beneficio nella corsa.”
Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere o performance?
“I fattori principali del benessere della corsa sono quelli legati sia alla
migliore condizione fisica sia alla soddisfazione mentale che la corsa produce.”
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere o performance? “Penso che nello sport la forza bisogna
trovarla in se stesso.”
La gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle? “L'emozione più bella è stata nel 2006
quando ho tagliato il traguardo della mia prima maratona a Roma. Un'emozione
grandissima!”
Certo
la prima maratona lascia emozioni e sensazioni uniche e irripetibili, poi Roma
è Roma, passare per piazze, monumenti e fontane di Roma con il calore di tanti
turisti e amici lunghi il percorso fa commuovere davvero.
Domenica 26 Marzo 2006, Urbano ha corso la Maratona della Città di Roma km 42,195 in 3h37'04". Il vincitore è stato il keniano Kipkorir Mandango 2h08'38", precedendo Daniele Caimmi 2h09'30" e il keniano Laban Kipngetich 2h10'. Tra le donne vinse l'ucraina Tetyana Hladyr 2h25'44", precedendo la russa Larissa Zousko 2h26'26" e l'etiope Zekiros Adanech 2h27'38".
La tua gara più difficile? “La gara più difficile è stata quando
ho partecipato alla maratona di Barcellona nonostante un'infortunio, l'ho voluta
concludere lo stesso.”
Il 25 marzo 2012 Pietro Urbano ha portato a termine la 'Barcelona Marathon' in 4h11'11". Il vincitore fu il keniano Julius Chepkwony 2h11'14". Tra le donne vinse la keniana Emily Chepkomy Samoei 2h26'52".
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare? “Più
di una gara. Forse ogni volta che ho sofferto per concludere una gara
impegnativa dal punto di vista altimetrico o della lunghezza.”
Ogni
volta che ce la fai costruisce più fiducia in te stesso, incrementi
l’autoefficacia, cerchi di alzare sempre più l’asticella cercando di prepararti
e partecipare a gare sempre più dure e impegnative.
Un episodio curioso o divertente della tua attività
sportiva?
“Un'episodio divertente che mi viene in mente è quando nella maratona di Parigi
ho superato a un certo punto un tizio che correva con un cameriere a fianco che
gli portava un vassoio con qualcosa sopra! Stranezze nel mondo!”
Questo
è il fantastico mondo dello sport, non si finisce mai di sorprendersi per
quello che le persone sono capaci di fare, grande Pietro sempre in giro per il
mondo conoscendo città belle importanti attraverso le maratone. L'11 aprile 2010, Pietro ha corso la 'Paris Marathon' in 3h27'31". Il vincitore fu l'etiope Tadesse Tola 2h06'40", precedendo il keniano Alfred Kering 2h07'10". Tra le donne vinse l'etiope Atsede Baysa 2h22'02", precedendo la francese Christelle Daunay 2h24'22".
Quali sensazioni sperimenti facendo sport:
pre-gara, in gara, post-gara? “Le sensazioni sono particolari. Nel
pre-gara c'è più ansia perché non sai mai come ti sentirai in gara; in gara
invece più rilassato e concentrato nel tenere un ritmo uniforme; nel post-gara
le sensazioni possono essere diverse ma il più delle volte positive per aver
comunque concluso la gara.”
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione?
“I rischi sono presenti in qualunque attività della vita e a maggior ragione
nello sport. Prima di tutto il rischio di infortuni che in uno sport traumatico
come la corsa è sempre dietro l'angolo. Poi ci può essere il rischio di un
malore e a tale scopo penso che rivesti notevole importanza la certificazione
d'idoneità agonistica.”
Certo
diventa importante fare attenzione e monitorarsi sempre attraverso visite di
idoneità agonistiche e attraverso il sentire il proprio corpo, non trascurando
nessun messaggio.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare
una prestazione non ottimale? “La buona condizioni fisica è
indispensabile per avere buoni risultati. Anche le condizioni ambientali dal
punto di vista della serenità e della tranquillità famigliare sono importanti.”
Cosa ti fa continuare a fare sport? “Stare bene con se stessi.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Penso che chi fa sport sia più
abituato a superare crisi e periodi difficili e questo ci fortifica anche nella
vita.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo
sport?
“Fare sport è vivere la vita in modo pieno ogni giorno.”
Lo
sport fortifica il carattere e consolida una personalità forte e sicura, i si
abitua davvero ad andare avanti nonostante momenti grigi e difficili, si diventa
più pazienti e fiduciosi di riuscire a cavarsela in condizioni difficili.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un
messaggio per sconsigliarne l’uso?
“Mai pensato. Il doping non è lealtà e onestà.”
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport? “Hanno visto che lo sport mi fa stare
meglio e chi mi è vicino capisce la mia passione.”
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Ho scoperto tante cose ma soprattutto
amicizie e luoghi nuovi.”
Riesci a immaginare una vita senza sport? “No.”
Hai
mai pensato per infortuni o altro di smettere di essere atleta? “Qualche volta.
Ma spero sempre di avere la forza e la possibilità di poterlo svolgere.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti
e in quali fasi? “Può
essere utile soprattutto a soggetti che si apprestano a entrare nel mondo
dello sport o devono cambiare atteggiamento e approccio.”
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare?
“Il mio prossimo obiettivo può essere un'altra maratona di nuovo sotto le 3 ore
e trenta. Il mio sogno un'ultra maratona.”
Due
obiettivi sfidanti, una maratona sotto le 3 ore per un over 50enne e
un'ultramaratona.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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