Matteo SIMONE
Matteo
Nocera nel 2017 entra nel mondo delle ultramaratone partecipando a gare da 6
ore vincendone alcune e poi man mano che si allena, si mette in gioco in gare,
si confronta con altri atleti maturando la consapevolezza che lui può essere un
uomo delle lunghissime distanze e infatti vince la gara di 100 miglia uscendone
con nuove consapevolezze fino a convincersi che lui può far bene stando ore e
ore correndo sulla strada.
Nella
sua mente matura l’idea di provare gare di 24 ore che vince al primo debutto in
tale specialità e così facendo sperimenta e apprende dalla scuola dello sport
di strada e ora è orientato a conquistarsi una maglia azzurra per partecipare
agli europei del 2018.
Staremo
a vedere, intanto si gode quello di buono che ha fatto quest’anno con il
supporto di chi gli sta vicino e poi riprenderà gli allenamenti volti a trovare
l’ideale performance a primavera in particolare sarà presente alla 24 ore di
Torino dove cercherà di totalizzare 220-230 km nelle 24 ore di gara per ambire
a entrare nella rosa degli atleti di interesse nazionale per questa specialità.
Di
seguito le sue parole di ringraziamento e gratitudine sui social: “Chiudo l'anno agonistico con la 24h di Lavello. Adesso un periodo di
riposo. Poi spero di preparare al meglio la 24h di Torino. Dovrei ringraziare
tante persone ma su tutti i miei figli Giuseppe Nocera Elisa e mia moglie vi
amo tanto. Due grandi amici che mi hanno supportato e a volte sopportato con
grande passione e affetto Matteo Simone e Carlo Esposito. Siete rari per onestà
e intelligenza. Vi voglio bene. Antonio Esposito un grande amico prima un
ottimo Presidente poi. Sei Grande. Domenico Franco il tuo aiuto da oggi sarà
fondamentale. Sei stato impeccabile. Da Tecnico navigato...grazie di cuore.
Tutto il mio team da Lucia Avolio a Ciro Imperiale Teresa Angrisano e tutti gli
altri... non mi avete fatto mai sentire solo. In ultimo tutti gli appassionati
amici di ultramaratona. Vi saluto con affetto. Matteo.”
Matteo
Nocera si dimostra essere una persona squisita e a modo con tutti, si confronta
con tutti per avere la situazione sotto controllo e comprendere come fare per
far meglio. Gradito il suo messaggio a seguito della vittoria della 24 ore di
Lavello: “Ciao Matteo, solo per informarti che adesso prendo
un piccolo periodo di pausa per preparare bene la 24h di Torino il 21 Aprile.
Dopo Lavello ho una forte determinazione e convinzione di poter far bene su
questa distanza. Proverò a fare 220 230km così da poter conquistare (spero) la
nazionale. A maggio ci sono gli Europei a Timisoara voglio esserci, mi
impegnerò come sempre ma adesso sulla base di quest'anno che comunque mi ha
regalato quattro vittorie ci proverò.”
Matteo
Nocera, determinato e motivato dalle mille risorse e tante soluzioni
concludendo la gara di corsa a piedi della durata di 24 ore a circuito, nonostante
condizioni meteo avverse. Nonostante abbia totalizzato nelle 24 ore un chilometraggio
inferiore alle aspettative, ha dimostrato comunque il suo valore di atleta e
soprattutto di persona leale e attento verso se stesso e verso gli altri,
sempre pronto a dimostrazioni di affetto, stima, riconoscimento e gratitudine.
Di
seguito, attraverso risposte ad alcune mie domande, approfondiamo l’esperienza
sportiva di Matteo Nocera che corre per la Napoli Nord Marathon.
Qual
è stato il tuo percorso nella pratica dell’attività fisica? “Come tutti i bambini un semplice
avviamento allo sport da parte dei genitori accompagnato sicuramente da una mia
passione innata...che poi man mano visto i risultati è divenuta sempre più una
cosa seria ... un lavoro...”
Funziona
così, qualcuno ti fa scoprire uno sport, di solito i genitori, o l’insegnante
di educazione fisica, se c’è passione, si continua, si è disposti ad allenarsi
ed a continuare a fare sport, Poi se ti accorgi di essere un talento, aumenta
la motivazione e scatta la voglia di fare l’atleta professionista, facendo
della passione sportiva un lavoro.
Nello
sport chi ha contribuito al tuo benessere? “Il mio primo allenatore e i miei
genitori su tutti...”
Lo
sport ti permette di sperimentare
benessere se c’è passione per quello che fai, se sperimenti la performance, se
le persone che ti circondano ti sostengono nella tua passione e fanno il tifo
per te.
Cosa
pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività sportiva? “Sanno che posso stupirli ancora... in
fondo... anche se molte volte è difficile starmi dietro.”
Ti
va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “La mia prima gara; Rivisondoli 1988
avevo 11 anni e non ero allenato né mai avevo partecipato ad una gara di
ciclismo (facevo atletica leggera). Beh partecipai ad una cronoscalata con una
bmx molto più grande della mia altezza e molto molto pesante... soprattutto in
salita... gli altri bimbi ovviamente correvano e avevano bici da corsa... a me
mancavano anche i freni... ma era tutta in salita non ne avevo bisogno...!
Vinsi per distacco. Da lì iniziò una piccola storia sportiva che va ancora
avanti.”
Se
scopri di aver talento puoi proseguire allenandoti duramente e credendoci per
diventare campione.
Cosa
hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? “Che mi piace andare in fondo alle cose.
Oppure non le faccio proprio.”
Quali
sono le tue capacità, risorse, caratteristiche, qualità che hai dimostrato di
possedere?
“Credo decisone. Essere caparbio quando vuoi raggiungere a tutti i costi un
obiettivo.”
Quali
sono le sensazioni che sperimenti facendo attività fisica? “Fatica. Tanta fatica...”
Quali
sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nella pratica della
tua attività fisica?
“Stare bene fisicamente. L’alimentazione. Il riposo.”
Per
diventare campione e per consolidare la posizione di leader nello sport è
importante considerare non solo il duro e costante allenamento fisico ma
diventano importanti anche l’alimentazione sana e calibrata per l’individuo,
per l’allenamento, per la gara e diventa ugualmente importante il sapersi
gestire, i riposi, recuperi.
Quali
sono le condizioni fisiche o ambientali che ti ostacolano nella pratica
dell’attività fisica?
“Quasi nulla, mi adatto. Cerco di superarle considerando tutto come un
avversario da battere prima mentalmente e poi con l’applicazione fisica.”
Il
primo avversario da battere è se stessi, a volte ci si sente insicuri, non si
crede sufficientemente in se stessi, si pensa che l’obiettivo sia
irraggiungibile, ed allora il primo lavoro da fare è mentale, vedersi
vincitore, sconfiggere le credenze negative, e poi la strada diventa più
percorribile.
Cosa
ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare attività fisica? “Mollare, si alcune vicissitudini della
vita... continuare? Mia moglie i miei figli e il mio papà.”
Quali
sono i sogni che hai realizzato e quali quelli da realizzare? “Da ragazzo ho vinto alcune gare a cui
tenevo molto. Ma è passato tanto tempo. Da realizzare? Quest’anno sto lavorando
sulla distanza...il sogno è conquistarmi un posto nella nazionale assoluti di
ultramaratona e arrivare il più avanti possibile alla 100 km del Passatore per
tanti ottimi motivi. Prima o poi qualcuno dovrà vincere e non si chiamerà più
Calcaterra.”
Non
si finisce mai di sognare, importante ricordare le esperienza di riuscita, ma è
altrettanto importante puntare sempre più in alto. Pianificare e programmare
obiettivi sempre sfidanti e difficili ma raggiungibili come sta facendo Matteo
Nocera che oltre ad avere uno studio di fisioterapia suo e di sua moglie, sta
pianificando e programmando le sue prossime gare a partire dalla 24 ore di
Torino il prossimo Aprile.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
Gestalt ed EMDR
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