mercoledì 3 gennaio 2018

Matteo Nocera, ultrarunner: Quest’anno sto lavorando sulla distanza

Matteo SIMONE

Matteo Nocera nel 2017 entra nel mondo delle ultramaratone partecipando a gare da 6 ore vincendone alcune e poi man mano che si allena, si mette in gioco in gare, si confronta con altri atleti maturando la consapevolezza che lui può essere un uomo delle lunghissime distanze e infatti vince la gara di 100 miglia uscendone con nuove consapevolezze fino a convincersi che lui può far bene stando ore e ore correndo sulla strada.
Nella sua mente matura l’idea di provare gare di 24 ore che vince al primo debutto in tale specialità e così facendo sperimenta e apprende dalla scuola dello sport di strada e ora è orientato a conquistarsi una maglia azzurra per partecipare agli europei del 2018.
La strada è in salita perché sono tanti gli atleti del suo valore giovani e meno giovani, ma tutto è possibile soprattutto se c’è tanta motivazione, impegno, dedizione, convinzione e foglia di stupire.
Staremo a vedere, intanto si gode quello di buono che ha fatto quest’anno con il supporto di chi gli sta vicino e poi riprenderà gli allenamenti volti a trovare l’ideale performance a primavera in particolare sarà presente alla 24 ore di Torino dove cercherà di totalizzare 220-230 km nelle 24 ore di gara per ambire a entrare nella rosa degli atleti di interesse nazionale per questa specialità.
Di seguito le sue parole di ringraziamento e gratitudine sui social: “Chiudo l'anno agonistico con la 24h di Lavello. Adesso un periodo di riposo. Poi spero di preparare al meglio la 24h di Torino. Dovrei ringraziare tante persone ma su tutti i miei figli Giuseppe Nocera Elisa e mia moglie vi amo tanto. Due grandi amici che mi hanno supportato e a volte sopportato con grande passione e affetto Matteo Simone e Carlo Esposito. Siete rari per onestà e intelligenza. Vi voglio bene. Antonio Esposito un grande amico prima un ottimo Presidente poi. Sei Grande. Domenico Franco il tuo aiuto da oggi sarà fondamentale. Sei stato impeccabile. Da Tecnico navigato...grazie di cuore. Tutto il mio team da Lucia Avolio a Ciro Imperiale Teresa Angrisano e tutti gli altri... non mi avete fatto mai sentire solo. In ultimo tutti gli appassionati amici di ultramaratona. Vi saluto con affetto. Matteo.”

Matteo Nocera si dimostra essere una persona squisita e a modo con tutti, si confronta con tutti per avere la situazione sotto controllo e comprendere come fare per far meglio. Gradito il suo messaggio a seguito della vittoria della 24 ore di Lavello: “Ciao Matteo, solo per informarti che adesso prendo un piccolo periodo di pausa per preparare bene la 24h di Torino il 21 Aprile. Dopo Lavello ho una forte determinazione e convinzione di poter far bene su questa distanza. Proverò a fare 220 230km così da poter conquistare (spero) la nazionale. A maggio ci sono gli Europei a Timisoara voglio esserci, mi impegnerò come sempre ma adesso sulla base di quest'anno che comunque mi ha regalato quattro vittorie ci proverò.

Matteo Nocera, determinato e motivato dalle mille risorse e tante soluzioni concludendo la gara di corsa a piedi della durata di 24 ore a circuito, nonostante condizioni meteo avverse. Nonostante abbia totalizzato nelle 24 ore un chilometraggio inferiore alle aspettative, ha dimostrato comunque il suo valore di atleta e soprattutto di persona leale e attento verso se stesso e verso gli altri, sempre pronto a dimostrazioni di affetto, stima, riconoscimento e gratitudine.
Di seguito, attraverso risposte ad alcune mie domande, approfondiamo l’esperienza sportiva di Matteo Nocera che corre per la Napoli Nord Marathon.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell’attività fisica? “Come tutti i bambini un semplice avviamento allo sport da parte dei genitori accompagnato sicuramente da una mia passione innata...che poi man mano visto i risultati è divenuta sempre più una cosa seria ... un lavoro...”

Funziona così, qualcuno ti fa scoprire uno sport, di solito i genitori, o l’insegnante di educazione fisica, se c’è passione, si continua, si è disposti ad allenarsi ed a continuare a fare sport, Poi se ti accorgi di essere un talento, aumenta la motivazione e scatta la voglia di fare l’atleta professionista, facendo della passione sportiva un lavoro.
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere? “Il mio primo allenatore e i miei genitori su tutti...”

Lo sport ti permette di sperimentare benessere se c’è passione per quello che fai, se sperimenti la performance, se le persone che ti circondano ti sostengono nella tua passione e fanno il tifo per te.
Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività sportiva? “Sanno che posso stupirli ancora... in fondo... anche se molte volte è difficile starmi dietro.”
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “La mia prima gara; Rivisondoli 1988 avevo 11 anni e non ero allenato né mai avevo partecipato ad una gara di ciclismo (facevo atletica leggera). Beh partecipai ad una cronoscalata con una bmx molto più grande della mia altezza e molto molto pesante... soprattutto in salita... gli altri bimbi ovviamente correvano e avevano bici da corsa... a me mancavano anche i freni... ma era tutta in salita non ne avevo bisogno...! Vinsi per distacco. Da lì iniziò una piccola storia sportiva che va ancora avanti.”

Se scopri di aver talento puoi proseguire allenandoti duramente e credendoci per diventare campione.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? “Che mi piace andare in fondo alle cose. Oppure non le faccio proprio.”
Quali sono le tue capacità, risorse, caratteristiche, qualità che hai dimostrato di possedere? “Credo decisone. Essere caparbio quando vuoi raggiungere a tutti i costi un obiettivo.”
Quali sono le sensazioni che sperimenti facendo attività fisica? “Fatica. Tanta fatica...”
Quali sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nella pratica della tua attività fisica? “Stare bene fisicamente. L’alimentazione. Il riposo.”

Per diventare campione e per consolidare la posizione di leader nello sport è importante considerare non solo il duro e costante allenamento fisico ma diventano importanti anche l’alimentazione sana e calibrata per l’individuo, per l’allenamento, per la gara e diventa ugualmente importante il sapersi gestire, i riposi, recuperi.
Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che ti ostacolano nella pratica dell’attività fisica? “Quasi nulla, mi adatto. Cerco di superarle considerando tutto come un avversario da battere prima mentalmente e poi con l’applicazione fisica.”

Il primo avversario da battere è se stessi, a volte ci si sente insicuri, non si crede sufficientemente in se stessi, si pensa che l’obiettivo sia irraggiungibile, ed allora il primo lavoro da fare è mentale, vedersi vincitore, sconfiggere le credenze negative, e poi la strada diventa più percorribile.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare attività fisica? “Mollare, si alcune vicissitudini della vita... continuare? Mia moglie i miei figli e il mio papà.”
Quali sono i sogni che hai realizzato e quali quelli da realizzare? “Da ragazzo ho vinto alcune gare a cui tenevo molto. Ma è passato tanto tempo. Da realizzare? Quest’anno sto lavorando sulla distanza...il sogno è conquistarmi un posto nella nazionale assoluti di ultramaratona e arrivare il più avanti possibile alla 100 km del Passatore per tanti ottimi motivi. Prima o poi qualcuno dovrà vincere e non si chiamerà più Calcaterra.”

Non si finisce mai di sognare, importante ricordare le esperienza di riuscita, ma è altrettanto importante puntare sempre più in alto. Pianificare e programmare obiettivi sempre sfidanti e difficili ma raggiungibili come sta facendo Matteo Nocera che oltre ad avere uno studio di fisioterapia suo e di sua moglie, sta pianificando e programmando le sue prossime gare a partire dalla 24 ore di Torino il prossimo Aprile.

Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

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