giovedì 12 aprile 2018

Rinaldo Marioli: La gara più difficile la Polardistans 2015, 170 km Pulka 2 cani

Le crisi sono “mentali” quando gareggi in continuazione per 24/30 ore
Psicologo, Psicoterapeuta

Il mondo dello sport è molto variegato e sorprendente, ci sono tante modalità di fare sport, dagli sport individuali a quelli di squadra, ci sono sport al chiuso e all’aperto, sport con mezzi, strumenti, attrezzature e sport con animali dove l’uomo collabora con l’animale per raggiungere obiettivi insieme conoscendosi sempre di più, affiatandosi, diventando team insieme.

Di seguito Rinaldo Marioli, Presidente Associazione Italiana Mushers, racconta le sue esperienze rispondendo ad alcune mie domande. 

Rinaldo Marioli: La gara più difficile la Polardistans 2015, 170 km Pulka 2 cani

Le crisi sono “mentali” quando gareggi in continuazione per 24/30 ore
Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta

Il mondo dello sport è molto variegato e sorprendente.

Ci sono tante modalità di fare sport, dagli sport individuali a quelli di squadra, ci sono sport al chiuso e all’aperto, sport con mezzi, strumenti, attrezzature e sport con animali dove l’uomo collabora con l’animale per raggiungere obiettivi insieme conoscendosi sempre di più, affiatandosi, diventando team insieme.
Di seguito Rinaldo Marioli, Presidente Associazione Italiana Mushers, racconta le sue esperienze rispondendo ad alcune mie domande.

Spartathlon 246km: La più importante ultra maratona al mondo

 Matteo SIMONE

Spartathlon 246 km da Atene a Sparta, trattasi di una gara per gente adulta e matura, gente con tanta esperienza di sofferenza e sopportazione, non perché è masochista ma perché vuole apprendere sempre di più dalla scuola della sport di endurance per fortificarsi sempre di più. 

Lo sport diventa una palestra per poi poter affrontare situazione lavorative, familiari e personali difficili che mettono alla prova e bisogna sentirsi pronti ad affrontare tutto, così come succede in una gara ultra come la Spartathlon.
Di seguito le esperienze di alcuni atleti.
Ultramaratonista Luciano Alves: “246 km Spartathlon, la più importante ultra maratona al mondo, per la prima volta avrò il privilegio di rifare il percorso di Filippide e raggiungere i piedi di Leonida. Ora ci vorranno poco più di 170 giorni prima di essere sulla linea di partenza e attraversare i 246 km che separano l'Acropoli di Atene dalla statua del re Leonida a Sparta. Combatterò con grande forza e determinazione per rappresentare il mio paese con tanto amore, ho combattuto duramente per arrivare qui, grazie a Dio e alle persone che mi crederanno.”

Eolo Team, atleti ultratrail: Andrea Macchi, Stefano Rinaldi, Fabio Di Giacomo


C’è un mondo di persone dietro un atleta, c’è la famiglia che ti sostiene ed è apprensiva e si preoccupa per il benessere e per eventuali infortuni, ci sono gli amici di squadra che aiutano negli allenamenti e in gara, fanno gruppo, stimolano; ci sono allenatori e altre figura professionali che servono per il benessere e la performance dell’atleta, e tanto altro. Bello tutto questo, importante sentirsi aiutati, sostenuti, riconosciuti, coccolati. Importante avere qualcuno che si occupa di te e si preoccupa per te. Di seguito le testimonianze di alcuni atleti ultratrail dell’Eolo Team a seguito di risposte ad alcune mie domande.

C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance nello sport?

Un bel podio per Carlo Salvetti alla 100 miles of Istria: È stato un bellissimo test



L’italiano Carlo Salvetti si classifica in terza posizione a una delle gare della 100 Miglia dell'Istria e precisamente alla gara di 109,7 km con più di 4.000 metri di dislivello positivo. Lo hanno preceduto lo slovacco Martin Halasz e il vincitore Roberto Mastrotto. I vincitori della gara più lunga, 170 km e quasi +7.000 m, Francesca Canepa tra le donne e lo scozzese Paul Giblin tra gli uomini che precede Luca Moro.
Di seguito, Carlo Salvetti descrive le sue impressioni rispondendo ad alcune mie domande.

mercoledì 11 aprile 2018

Il mondo degli ultrarunner: ersone bizzarre, straordinarie e sorprendenti

Matteo SIMONE 

Sto continuando ad approfondire il mondo degli ultrarunner fatto di fatica e soddisfazioni, programmi, obiettivi, percorsi, viaggi interiori.

Sto continuando l'approfondimento sia in modo diretto, partecipando ad alcune gare, sia attraverso interviste, racconti e testimonianze da parte di atleti di queste discipline di sport di endurance e di ricerca personale.
Il fantastico mondo degli ultrarunner, persone che non si stressano ma partecipano e arrivano silenziosamente al traguardo incontrando tanta gente lungo i loro viaggi, i circuiti da ripetere tante volte; sempre in cerca di podi ma non solo, a volte basta anche una medaglia, un attestato, a volte meglio di tutto sono le parole di stima e rispetto che si portano a casa perché ognuno fa il suo, quello che può fare con le proprie possibilità e modalità, un mondo di persone bizzarre, straordinarie e sorprendenti sempre pronte a evidenziare il meglio degli altri senza giudizi, a consigliare, a suggerire.

Fabio Di Giacomo, Ultra Trail: La corsa, mi ha restituito 'me stesso'

Matteo Simone

Come dico spesso, la sport ti rimette al mondo, fa scoprire se stessi, permette di mettersi in gioco e apprendere dall’esperienza. 

Di seguito Fabio Di Giacomo, dell’Eolo Team, racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport?No mai. Mi piace piuttosto considerarmi un atleta amatoriale di buon livello che di tanto in tanto riesce a togliersi qualche soddisfazione!
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Come ho poi scoperto, il mio percorso è stato comune a quello di molti altri atleti: ritrovare un benessere fisico perso ormai da tempo dovuto ad un prolungato periodo di vita sedentaria e di disordine alimentare...la corsa, mi ha restituito 'me stesso'.”

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