mercoledì 1 agosto 2018

Francis Desandrè, ultratrail “Gamba in spalla”: Laddove voglio arrivare arrivo


Obiettivi: Il totdret 130km, vedere staffetta 5 amputati sulle alte vie del “Tor Des Geants”

Francis sembra essere davvero una persona resiliente, lui che ha avuto l’amputazione a una gamba non è rimasto a casa ma ha voluto uscire fuori dalla zona di confort del divano di casa e mettersi in moto con le sue evidenti difficoltà ma con estrema attenzione e cercando di comprendere sempre di più come fare per rinunciare ad attività che molti praticano con estrema passione e pertanto si è messo in gioco nello sport facendo cose impensabili e partecipando anche a gare di ultra running in montagna che prevedono percorsi con dislivelli altimetrici, insomma i è messo la gamba in spalla e l’ha portata in giro per allenamenti e gare sperimentando sempre più benessere emotivo e relazionale s sperimentando anche autoefficacia e resilienza superando qualsiasi barriera fisica o mentale: Attraverso risposte ad alcune mie domande approfondiamo la conoscenza di Francis Desandrè, 50 anni, Team “Gamba in spalla”: Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Sì, tutte le volte che porto a termine una prova (non guardo classifiche).” Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta?Osservando gli altri.”

Gare estreme incrementano consapevolezza, autoefficacia e resilienza

Matteo Simone 

Sto approfondendo il mondo delle ultra maratone sia per esperienza diretta sia perché mi sono avvicinato a queste persone.  

Ho scoperto che queste gare estreme diventano in realtà un investimento in termini di arricchimento personale: sono l’occasione per incrementare la consapevolezza, l’autoefficacia e la resilienza.
Osservando queste persone si possono scrivere dei veri trattati e si possono organizzare corsi di studi. Ciò che più mi ha colpito è: l’esperienza dell’estremo è un qualcosa che ha a che fare con la gioia di vivere, vivere intensamente, vivere situazioni forti, superare crisi e problemi, anche i più disperati e difficili. 

Alex Oberbacher, Skyrunning: Il mio sogno realizzato è la voglia di fare fatica

Il mio sogno realizzato è la voglia di fare fatica 
Dott. Matteo Simone 

Il campionato mondiale Skyrunning 2018 si svolgerà dal 13 al 15 settembre a Kinlochleven, in Scozia. Sono previste 3 discipline di skyrunning: Vertical, Skyrace e Ultra. 

Le gare sono aperte sia a singoli che a squadre nazionali. Verranno assegnati titoli e medaglie mondiali individuali in ogni disciplina e un titolo combinato basato sui migliori risultati delle gare Vertical e Skyrace.
Vertical: Salomon Mamores VK, 13 settembre 2018, con 5 km di distanza e 1.000 m di dislivello verticale, record: Stian Angermund 42'04 "(2017); Laura Orgué 52'22 "(2017). Il percorso sale inizialmente dal livello del mare prima di uscire dalla linea degli alberi e affrontare i fianchi di Na Gruagaichean, prima di una cresta rocciosa che porta alla cima Munro di 1.056 metri. I partecipanti partono a intervalli regolari.

Sali sul carro dello sport che ti porta in Puglia


Lo sport ti porta in giro per continenti, nazioni, città e paesi

Lo sport diventa un carro che porta in giro per continenti, nazioni, città e paesi per sperimentare fatica e condivisione, per incontrare gente e approfondire la conoscenza di se stessi e degli altri. Non c’è un momento preciso per salire sul carro dello sport, è sempre il momento per provare, per iniziare; non c'è un’età per smettere ma è importante ascoltare le proprie sensazioni e apprendere sempre dall'esperienza. Il carro dello sport a volte passa e bisogna farsi trovare pronti e decisi per prenderlo al volo e lasciarsi trasportare per strade, ville, parchi e monti.
Vieni in Puglia nei prossimi giorni e porta l’occorrente per fare sport in piazze, strada, mare. L'estate sembra essere un buon periodo per trascorrere alcuni giorni in Puglia, per conoscere tanti atleti, nuotatori e ciclisti, runner e ultrarunner, camminatori e ultra camminatori e partecipare anche ad allenamenti di nuoto, bici, corsa e camminate mattutine e serali e perché non partecipare ad una gara sportiva per confrontarsi con gli atleti locali?

Ivano Cipolletta: La corsa rimane il mio sport primario

Mi permette di stare con i miei amici cari e mi fa vivere i posti in maniera piacevole
Matteo SIMONE 

Nella mente degli atleti ci sono sempre gare e sfide con se stessi e con gli altri, c’è sempre la voglia di migliorare o cambiare metodo, seguire direzioni e percorsi che portano dove vogliono andare per sperimentare sia benessere che performance.

Di seguito Ivano racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Cosa hai scoperto di te stesso?Ho scoperto che gareggiare è bello, ti rende protagonista sfidando te stesso, dove unico obiettivo è continuare a superare i miei limiti magari anche con un po' di competizione. Dove secondo me si distingue chi è riuscito a conservare energie e ha imparato a gestire i propri dolori, che abbiamo, chi più chi meno, per un ultimo sprint. Ammiro persone con un età adulta che corrono già dalla partenza con dolori o disabili mi si riempie il cuore di gioia sono loro i miei esempi.”

martedì 31 luglio 2018

Michele Graglia, vince la Badwater Ultramarathon 2018 (217km, temperature +40/50°)

Matteo SIMONE 

La partenza della Badwater ultramarathon, 135 miglia, 217km, è a Badwater Basin, Death Valley, Nord America a 85 m. sotto il livello del mare e l’arrivo è a Whitney Portal a 2.530 m. dopo aver attraversato tre catene montuose per un totale di 4.450 m. di salita e 1.859 m. di dislivello negativo con temperature superiori ai 40 gradi. 

Nel 2018 Michele Graglia vince la gara in 24h51’47" precedendo gli statunitensi Jared Ryan Fetterolf 25h33'42" e  Don Reichelt 27h08'30". 
Ottime le prestazioni delle prime tre donne che si classificano nelle prime dieci posizioni assolute. La vincitrice è la statunitense  Brenda Guajardo 28h23'10",  precedendo le connazionali Pamela Smith 28h47'53" e Micah Morgan 30h09'59".
Tra i finisher c'erano altri due atleti italiani:  Julius Augustus  Iannitti 38h43'30" e Simone Leo 42h46'15".
In risposta ad alcune mie domande del 2016 Michele riteneva la Badwater una delle due gare più estreme al mondo.

Morena Valdisserra: Mi sono catapultata nel mondo della corsa

Il mio primo trail ho corso senza le scarpe adatte, sono arrivata sul podio
Matteo SIMONE 

Lo sport permette di mettersi alla prova, di organizzarsi per praticare un’attività sportiva con passione e motivazione, pianificare allenamenti e gare per arrivare pronti e preparati alla partenza, costruire obiettivi e mete difficili, sfidanti ma raggiungibili. 

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Morena attraverso risposte, di un po’ di tempo fa, ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Mi sento una campionessa quando mi prefiggo un obbiettivo, un’uscita o un tempo da tenere… e riesco a raggiungerlo.”

A volte si incontra uno sport che appassiona, che dà un senso alla vita dell’atleta, che permette di sperimentare sia benessere che performance.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva?Ho iniziato a praticare sport a tre anni, sono passata dal nuoto a 12 anni di ginnastica artistica, ho sempre sciato durante l'inverno e solo da 6 mesi a questa parte mi sono catapultata nel mondo della corsa.”

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