Obiettivi: Il totdret 130km, vedere staffetta 5 amputati sulle alte vie del “Tor
Des Geants”
Francis sembra essere davvero una
persona resiliente, lui che ha avuto l’amputazione a una gamba non è rimasto a
casa ma ha voluto uscire fuori dalla zona di confort del divano di casa e
mettersi in moto con le sue evidenti difficoltà ma con estrema attenzione e
cercando di comprendere sempre di più come fare per rinunciare ad attività che molti
praticano con estrema passione e pertanto si è messo in gioco nello sport
facendo cose impensabili e partecipando anche a gare di ultra running in montagna che prevedono percorsi con dislivelli altimetrici,
insomma i è messo la gamba in spalla e l’ha portata in giro per allenamenti e
gare sperimentando sempre più benessere emotivo e relazionale s sperimentando
anche autoefficacia e resilienza superando qualsiasi barriera fisica o mentale:
Attraverso risposte ad alcune mie domande approfondiamo la conoscenza di Francis
Desandrè, 50 anni, Team “Gamba in spalla”: Ti
sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Sì, tutte le volte che porto a termine una
prova (non guardo classifiche).” Qual
è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Osservando gli altri.”
Quando succedono eventi critici che fanno soffrire, catastrofici, traumatici si attraversa un tunnel e non si sa se si riuscirà ad uscirne fuori e quando tempo ci vorrà, se poi si riesce a riprendere in mano le redini della propria vita e a cavalcare l’onda del cambiamento con le risorse residue a disposizioni riuscendo a prendere nuovi direzioni che portano a raggiungere obiettivi, mete, vette sfidanti difficili ma non impossibili trasformando sogni in realtà, allora si sperimentano sensazioni ed emozioni uniche, forti, intense che fanno sentire veramente vivi, felici, gioiosi: Qual è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La prima gara di Trail a Quart portata a termine.” Quale è stata la tua gara più difficile? “Il 4k alpine endurance, salita al Col Loson sulle alte vie a quota 3.299 s.l.m.”
Una certa dose di umorismo aiuta a risolvere diverse situazioni, aiuta a rendere più serena la vita, aiuta a essere più positivi e propositivi: Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “La mia prima sciata con la protesi a Cervinia, al momento di scendere dalla seggiovia sono caduto e la protesi si è sfilata andandosene per fatti suoi, al che l’operatore fermò subito l’impianto urlando: “AIUTO questo si è rotto”, nella seggiovia dietro vi era il mio defunto amico Pierino che con la fermata brusca della seggiovia si dondolava sghignazzando e gridando all'operatore “Stai tranquillo è con me.” Pierino è noto a Cervinia, è di casa e sciava con una gamba sola! L’operatore disse: “ok”. Esperienza buffa.”
Una certa dose di umorismo aiuta a risolvere diverse situazioni, aiuta a rendere più serena la vita, aiuta a essere più positivi e propositivi: Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “La mia prima sciata con la protesi a Cervinia, al momento di scendere dalla seggiovia sono caduto e la protesi si è sfilata andandosene per fatti suoi, al che l’operatore fermò subito l’impianto urlando: “AIUTO questo si è rotto”, nella seggiovia dietro vi era il mio defunto amico Pierino che con la fermata brusca della seggiovia si dondolava sghignazzando e gridando all'operatore “Stai tranquillo è con me.” Pierino è noto a Cervinia, è di casa e sciava con una gamba sola! L’operatore disse: “ok”. Esperienza buffa.”
Lo sport non è solo “rose e fiori”, non
è tutto facile, si tratta di attraversare momenti e periodi di agitazione,
ansia, tensione, soprattutto se uno vuol cercare di fare del proprio meglio,
soprattutto se si tratta di affrontare gare considerate estreme: Quali sono le sensazioni che sperimenti
facendo sport: pregara, in gara, post gara? “Sono ansioso e vivo male il pregara, tendenzialmente non dormo la
notte.” Quali sono le difficoltà, i
rischi, a cosa devi fare attenzione nel tuo sport? “Beh molte, si passa al limite dell'esposto con precipizi notevoli.”
Quali sono le condizioni che ti hanno
indotto a fare una prestazione non ottimale? “I crampi, ne soffro tanto.”
Lo sport incrementa la consapevolezza dei propri mezzi, risorse, caratteristiche, capacità, possibilità, limiti ma anche la fiducia in sé che aiuta a potenziare gli aspetti considerati critici e ad alzare gradualmente l’asticella: Cosa ti fa continuare a fare sport? “La tenacia.” Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Appena mi succede qualcosa penso subito alla soluzione riparatrice e guardo avanti.” Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Laddove voglio arrivare arrivo, ognuno di noi deve credere in se stessi per primi.”
Lo sport incrementa la consapevolezza dei propri mezzi, risorse, caratteristiche, capacità, possibilità, limiti ma anche la fiducia in sé che aiuta a potenziare gli aspetti considerati critici e ad alzare gradualmente l’asticella: Cosa ti fa continuare a fare sport? “La tenacia.” Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Appena mi succede qualcosa penso subito alla soluzione riparatrice e guardo avanti.” Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Laddove voglio arrivare arrivo, ognuno di noi deve credere in se stessi per primi.”
A volte l’atleta ha bisogno di essere
supportato e sostenuto, soprattutto se si tratta di un atleta con “Gamba in
spalla”, e allora ben vengano persone, istituzioni, amici, parenti che vengano
non in soccorso ma in sostegno soprattutto nelle operazioni pre e post gara o
allenamento: Nello sport chi ha
contribuito al tuo benessere o alla tua performance? “Inail mettendomi a disposizione protesi di riguardo.” I tuoi famigliari ed amici cosa dicono
circa il tuo sport? “Mi sono vicini e
ne diventano condizionati.”
Quando si sperimenta qualcosa che
procura benessere si cerca di coltivarla e portarla avanti il più possibile. Nella
mente degli atleti ci sono sempre progetti, obiettivi e mete da raggiunger
sfidanti e difficili con impegno ed entusiasmo: Riesci ad immaginare una vita senza lo sport? “Al momento non è contemplato.” Ritieni
utile la figura dello psicologo dello sport? “Non saprei, credo tanto in me stesso pure conoscendo bene qualsiasi
forma di limitazione in ogni campo sia sportivo che culturale.” Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Quali
sono i sogni da realizzare? “Il totdret
130km, quest'anno come prima Mondiale
(credo secondo le mie ricerche) vedere
una staffetta 5 amputati sulle alte vie a 3000 metri anche di notte e 12000
metri di dislivello + e ovviamente anche in discesa che ci porterà da martedì
sera del 11 settembre partenza da Gressoney fino Courmayeur in h24, con la
collaborazione e benedizione del organizzatrice del “Tor Des Geants” Alessandra
Nicoletti. Credo per quest'anno possa bastare, è farina del mio sacco, oltre
che atleta ne sono il coordinatore, ho già un progetto ancora più ambizioso per
il 2019 che svelerò all' arrivo di Courmayeur venerdì 14 settembre se i
giornalisti faranno domande in merito. A detta di tutti: “se cadi ti rialzi”,
ma soprattutto: “non aspettarti nulla da altri, se poi arriva meglio”.”
Credo che il meglio debba ancora venire
per Francis e il suo Team “Gamba in spalla”. Francis dimostra davvero di essere
tanto resiliente avendo progetti davvero ambiziosi ed è importante il suo esempio
per tanti per provarci comunque nonostante ci siano degli impedimenti di
qualsiasi sorta, la vita è bella e va vissuta al massimo giorno per giorno,
senza limitazioni o barriere mentali.
Psicologo,
Psicoterapeuta
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.mjmeditore.it/autori/matteo-simone
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