La
cosa più difficile è mantenere l’equilibrio mentale/fisico sul campo con il tuo compagno
Matteo SIMONE
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Adrian Carambula nasce a Montevideo, in Uruguay. Da giovane ha iniziato a giocare a calcio ma dopo un infortunio passa al beach volley.
Grazie alla nonna materna (di Torino) ha ottenuto la cittadinanza italiana e nel 2015 veste per la prima volta la maglia della Nazionale Italiana in coppia con Alex Ranghieri raggiungendo ottimi risultati e qualificandosi anche ai Giochi Olimpici di Rio 2016 dove si classificano noni.
Nel giugno 2021 si è qualificato ai Giochi olimpici di Tokyo 2020 con Enrico Rossi.
Di seguito Adrian racconta la sua esperienza attraverso risposte ad alcune mie domande prima della partecipazione alle Olimpiadi di rio del 2016.
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? “Diciamo che da quando ho iniziato a fino adesso lo sport mi ha portato tanta disciplina a livello sociale e mi ha anche avvicinato a tante persone che mi portano tanta felicità e tranquillità.”
A volte nella vita si fanno incontri strani, bizzarri, inaspettati, sorprendenti, importante è cavalcare sempre l’onda del cambiamento e portare avanti passioni nuove dove si sperimenta sia benessere che performance attraverso lo sport senza mollare.
Come hai scelto il tuo sport? “In realtà il beach volley ha scelto me. Non ho mai toccato e neanche pensato di toccare una palla fino a 16 anni.”
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Il vero atleta non molla mai a meno che veramente uno non riesce. Fino adesso niente mi ha fatto mollare. Sono un atleta adito alla competizione, al buon senso e a superare dei limiti.”
Nello sport non si tratta di allenare e mettere in campo solo fisicità ma è importante anche la parte mentale soprattutto se si tratta di fare squadra con un’altra persona dove bisogna allenarsi a intendersi, a capirsi al volo.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione? Quali abilità bisogna allenare? “Il beach è uno sport particolare. Direi che la cosa più difficile è mantenere l’equilibrio mentale/fisico sul campo con il tuo compagno. Rischi ci sono come in tutti gli altri sport. In particolare soffriamo alle spalle e ginocchia.”
Quali i meccanismi psicologici ritieni ti abbiano aiutano nello sport? “La preparazione mentale. Conoscere a pieno il mio compagno per poi sapere come gestire delle situazione in gare.”
Pensi che potrebbe essere utile lo psicologo dello sport? In che modo e in quali fasi? “100% sì. Lo psicologo è una persona neutra che sa ascoltare con tranquillità e ti fa lavorare mentalmente in un modo giusto.”
Nello sport, soprattutto ad alto livello bisogna curare tanti aspetti e diventa importante l’alimentazione e bisogna sapersela cavare anche nelle condizioni climatiche più avverse.
Cosa mangi prima, durante e dopo una gara? “Inizio presto con una centrifuga di vegetali e un frullato di proteina. Durante la gara mangio un po’ più di carboidrati e per cena un primo/secondo con contorno.”
Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che più spesso ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale? “Uno non pensa mai di non finire una gara, diventa un 'Challenge' per tutti quando fa veramente caldo sulla sabbia o si ci sono dei problemi fisici.”
Come hai gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Vado sempre a trovare la mia tranquillità con yoga e meditazione.”
Dietro l’atleta c’è un mondo di persone che sostengono, supportano, coccolano, tifano, danno consigli.
Dietro l’atleta c’è un mondo di persone che sostengono, supportano, coccolano, tifano, danno consigli.
Cosa e quali persone hanno contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance? “Direi che tantissime persone hanno contribuito alla mia carriera, famiglia, amici, allenatori. Anche per tutti loro è un sacrificio e tutti sanno quando importante è per un atleta avere del supporto emozionale.”
Lo sport fa fare tanta fatica in allenamento e in gara ma poi se c’è passione, motivazione, costanza e determinazione prima o poi arriva una vittoria importante e la prima è sempre molto bella perché segna l’inizio di una carriera performante.
Lo sport fa fare tanta fatica in allenamento e in gara ma poi se c’è passione, motivazione, costanza e determinazione prima o poi arriva una vittoria importante e la prima è sempre molto bella perché segna l’inizio di una carriera performante.
Qual è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Il mio primo podio in Poreč, Croatia nella
mia seconda gara internazionale.”
Quale esperienza ti può dare
la convinzione di potercela fare? “Sì,
quando uno lavora, i risultati arrivano.”
A volte lo sport a livello professionistico diventa un lavoro ma di base c’è sempre la vera passione che fa sperimentare anche tanta serenità, gioia, allegria, soddisfazione.
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport? “Loro sono felici, questo sport ha portato tanta felicità e allegria a tutti quanti.”
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Quando in gara ho schiacciato una palla che ha presso in faccia a tutte due giocatori, tutto il pubblico è andato fuori di testa dalle risate.”
Quale messaggio vuoi rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare a questo sport? “Direi che il beach volley ti fa imparare tante cose anche a livello umano: rispetto, comunicazione, pazienza, sapere ascoltare, etc. Puoi hai la opportunità di conoscere il mondo facendo la tua passione e avendo un ottimo modo di vita.”
La
pratica dello sport permette di incrementare sempre di più la consapevolezza
delle proprie capacità, qualità, caratteristiche e permette di cercare di
superarsi sempre credendoci e avendo fiducia in sé.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Che la mente controlla il mio corpo, che i
limiti sono solo mentali.”
Hai sperimentato l’esperienza del limite
nelle tue gare? “Dei limiti ci
sono in quasi ogni partita. Direi che sapere gestirli e andare oltre è la cosa
più bella dello sport.”
Quale è
stata la tua gara più difficile? “Direi
contro i campioni del mondo brasiliani, Alison/Bruno.”
Lo sport permette di sperimentare sensazioni ed emozioni diverse e intense; permette di organizzarsi per arrivare pronti il giorno della gara con la consapevolezza di essersi preparati a dovere e dare il massimo durante la gara.
Lo sport permette di sperimentare sensazioni ed emozioni diverse e intense; permette di organizzarsi per arrivare pronti il giorno della gara con la consapevolezza di essersi preparati a dovere e dare il massimo durante la gara.
Quali
sensazioni sperimenti nello sport (allenamento, pre-gara,
gara, post gara)? “Un po' di
tutto, adrenalina, ansia, nervosismo, tranquillità, felicità, orgoglio.”
Quali
sono i tuoi pensieri in allenamenti e gare? “Io sono uno che sempre dice 'la gara si vince durante la settimana'. La
preparazione, allenamenti, è tutto quello che ti porta fiducia, fondamentale
quando uno pensa di vincere una medaglia è arrivare fino alle fine.”
Un’Intervista
ad Adrian è riportata nel libro Sogni olimpici. Aspetti, metodi e strumenti
mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in
realtà”. Autore: Matteo SIMONE. Presentazione di Isabel FERNANDEZ. Prefazione
di Sonia DE LEONARDIS.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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