Si può uscire da ogni tunnel con fiducia
e gradualità, con piccoli movimenti un passo alla volta, con le risorse residue
cavalcando l’onda del cambiamento, continuando ad approfondire la conoscenza
del proprio corpo e della propria mente.
Ne è un esempio l’ultramaratoneta Luciano
Alves che lo spiega ne lmodo seguente: “Verso
i 246 km spartathon Grecia 2018 il mio più grande sogno, sarà la mia più grande
sfida della mia vita toccare i piedi del Re Leonida. La vita è un infinito
insieme di possibilità, di percorsi che si incrociano. A volte è inevitabile
fermarsi, respirare e riposare, per volontà propria o per imposizione di
circostanze altrui. Ma ciò che conta veramente non è quando o dove si è fermati,
ma la ripresa del cammino. Per quanto tu abbia sofferto, per quanto possa
sembrare difficile riprendere la vita in cui l'hai lasciata, questo nuovo
inizio è non solo possibile ma fondamentale. Si può sentire paura, le gambe
possono tremare, ma la voglia di combattere deve prevalere sempre. Non importa
in quale momento della vita ti sei fermato, ciò che conta davvero è quello che
farai da lì. Tutte le difficoltà sono opportunità per ricominciare, per
rinnovare, e finché c'è vita, speranza e capacità di combattere, tutto ciò che
desideri sognare, puoi raggiungere, il segreto sta nel non mollare mai!”
Tenacia, determinazione, resilienza accrescono la forza mentale per andare avanti, per raggiungere un obiettivo prefissato, per superare eventuali crisi lungo il percorso. La persona resiliente ricerca strategie creative di fronte alle difficoltà, possiede autostima, attitudine ad apprendere dall'esperienza, importanti relazioni familiari e amicali.
E’ molto fiducioso Mouhamed Boumalha che ora sta sperimentando uno stop dovuto all'infortunio ma è consapevole dell’importanza dello sport e del vedere altri che fanno sport ricevendo coraggio, ecco come lo spiega: “Ero atleta dal 1986 fino a 2016 o ho avuto la spina calcaneare al tallone e un'artrosi alle due ginocchia quindi attualmente sono in un tunnel senza luce ma quando vedo dei veterani come me fare la maratona questo mi dà un po' di coraggio, chi non ha ancora fatto una gara non conoscerà mai la vera forza del suo corpo e della sua mente, correre è un mondo di scoperta, uno studio con tutto un equilibrio psichico e fisico. Viva la corsa, attendo con ansia la mia guarigione per ricominciare a correre più forte.”
E’ molto fiducioso Mouhamed Boumalha che ora sta sperimentando uno stop dovuto all'infortunio ma è consapevole dell’importanza dello sport e del vedere altri che fanno sport ricevendo coraggio, ecco come lo spiega: “Ero atleta dal 1986 fino a 2016 o ho avuto la spina calcaneare al tallone e un'artrosi alle due ginocchia quindi attualmente sono in un tunnel senza luce ma quando vedo dei veterani come me fare la maratona questo mi dà un po' di coraggio, chi non ha ancora fatto una gara non conoscerà mai la vera forza del suo corpo e della sua mente, correre è un mondo di scoperta, uno studio con tutto un equilibrio psichico e fisico. Viva la corsa, attendo con ansia la mia guarigione per ricominciare a correre più forte.”
Lo sport fa sperimentare benessere e
anche performance; incrementa fiducia in sé, consapevolezza delle proprie
possibilità, capacità e limiti; sviluppa resilienza per attraversare periodi
anche molto difficili trovando sempre strade per uscire da gallerie e tunnel,
più forti e motivati di prima.
Ramadhan Bashir a 44 anni, diventato
cieco all'età di 26 anni, diventa il primo boxeur non vedente nel Paese
dell'Africa Orientale. Interessanti le sue parole: "Da quando sono stato costretto a vivere nel buio ho sviluppato gli
altri sensi, in particolar modo l'udito: ascolto con attenzione i passi e il
respiro dell'avversario. Ho imparato a captare ogni piccolo gesto. Sento
muoversi l'aria, il sibilo che mi avverte del colpo in arrivo. Con gli anni
sono diventato molto ricettivo: è come se avessi una sorta di 'sesto senso
Voglio promuovere il pugilato per ciechi e guadagnare abbastanza per assicurare
ai miei figli una buona istruzione. Il mio motto è disability is not inability."
La chiave del benessere e del successo è
nell'acronimo C.A.R.: Consapevolezza, Autoefficacia, Resilienza. Una chiave per
il benessere e il successo che racchiude tre aspetti: Consapevolezza di sé
stessi, proprie risorse, capacità e limiti; Autoefficacia, fiducia in se
stessi, ancorarsi a precedenti esperienze di competenza e successo; Resilienza
per gestire e superare momenti e periodi difficili.
Consapevolezza di sé stessi, proprie
risorse, capacità e limiti; si può sempre sviluppare consapevolezza con l'arte
della meditazione, focalizzandosi con attenzione per comprendere cosa vogliamo
e dove vogliamo arrivare. E’ importante porre tanta attenzione nelle cose che
si fanno e sviluppare consapevolezza di sé e fiducia in se stessi. La
motivazione deve essere solida. E’ necessario attingere alle risorse interne
per perseguire le mete desiderate e cavalcare l’onda del cambiamento per
seguire la direzione che porta a trasformare sogni in realtà e raggiungere
obiettivi sfidanti ma non impossibili.
Autoefficacia, fiducia in se stessi e
negli altri, ancorarsi a precedenti esperienze di benessere, competenze,
successo. La self efficacy è la convinzione di possedere le capacità per
raggiungere i risultati prefissati. Le fonti delle convinzioni di efficacia:
esperienze di successo, modelli di riferimento, persuasione verbale, sensazioni
sperimentate in esperienze di successo. Le persone con un alto senso di
autoefficacia percepiscono le difficoltà come sfide.
L’esperienza diretta di successo in
compiti di crescente difficoltà è la fonte principale delle convinzioni di
autoefficacia. Fissare obiettivi limitati, raggiungibili e progressivamente più
ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare l’autoefficacia.
Si scopre di possedere capacità
insospettabili, e questo serve da insegnamento anche nella vita oltre che dallo
sport, si impara a superare qualsiasi ostacolo. Per ogni problema c’è almeno
una soluzione, è possibile trovare tale soluzione che ti porterà al traguardo
finale a superare gli imprevisti le sofferenze che comunque diventano
passeggere.
Resilienza per gestire e superare
momenti e periodi difficili, muri e barriere, ripartendo con più convinzione ed
energie rinnovate, riprovando in modo diverso con sorriso e positività.
L’essere resilienti permette di ricominciare con più entusiasmo, coraggio,
esperienza, sicurezza.
Da quando impariamo a camminare ci
capita di cadere e rialzarci sempre, sperimentando fallimenti e riuscita. Dopo
tanti tentativi riusciamo a restare in piedi inizialmente e poi a correre o
fare sport, sperimentando sempre più fiducia in noi stessi.
Resilienza per gestire e superare
momenti e periodi difficili, muri e barriere, ripartendo con più convinzione ed
energie rinnovate, riprovando in modo diverso con sorriso e positività.
Interessante quello che scrive Isabel
Fernandez, Presidente Associazione EMDR Italia “Eye movement Desensitization and Reprocessing”, nella prefazione
del mio libro Sviluppare la Resilienza per affrontare crisi, traumi, sconfitte
nella vita e nello sport: “Il nostro
compito, in quanto psicoterapeuti, è quello di intervenire su due fronti per
dare sostegno alle persone che vengono a chiederci aiuto. A coloro in
difficoltà perché non riescono ad affrontare tutto da soli, perché hanno
bisogno di qualcuno che li guidi fuori dal tunnel di paura, ansia, instabilità
a seguito dell’evento subito. Ma il nostro supporto va anche a coloro che, da
soli sono riusciti a trovare le risorse per affrontare la drammaticità del
momento, a chiedere aiuto e che sono riusciti ad uscirne più forti di prima.”
E’ possibile approfondire l’argomento sul
testo Sviluppare la Resilienza Per affrontare crisi, traumi, sconfitte nella
vita e nello sport. MJM, Meda (MI), 2014.
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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